Il festival che ha formato generazioni di cinefili siciliani

Il festival che ha formato generazioni di cinefili siciliani Ricevo da: Filmoteca Laboratorio 451 e pubblico la seguente comunicazione:

La XIII edizione del Costaiblea si annuncia piena di sorprese. Tutte all’insegna del cinema d’autore. Lo storico festival cinematografico della terra ragusana, in programma dal 10 al 13 dicembre prossimi, è un evento sopravvissuto a vari cambiamenti, di città e di staff, e oggi persino alla crisi economica che attanaglia il Paese e asciuga dunque i finanziamenti alla cultura e alle sue manifestazioni. Il festival quest’anno si “espande” anche al Centro Servizi Culturali di Ragusa. Si tratta di un segnale politico di evoluzione del festival, che pure conserva la sua tradizionale sede del Cinema Lumière. “Il Costaiblea - afferma Vito Zagarrio, fondatore del festival, che dirige insieme a Francesco Calogero - è nato ancora prima di Marzamemi e solo dopo Taormina”.
Rispetto al programma, Zagarrio ha voglia di parlare di Viola di mare. “Dal romanzo Minchia di re (Mursia editore) di Giacomo Pilati è venuto fuori un intenso film tutto al femminile. A partire dalla produttrice, Maria Grazia Cucinotta, alla regista, Donatella Maiorca (che sarà presente a Ragusa), fino ad arrivare alle attrici protagoniste: Valeria Solarino e Isabella Ragonese”. Il Costaiblea Film Festival, che gode del contributo del Ministero dei beni Culturali (e prima del Ministero Turismo e Spettacolo), della Provincia di Ragusa e del Comune di Ragusa, si conferma un appuntamento decisivo non solo per la cultura iblea ma anche per il cinema nazionale. “Il Costaiblea – dice orgoglioso Zagarrio - ha formato, negli anni, numerosi operatori cinematografici della terra ragusana e non solo.

Da tutto il sud est siciliano abbiamo accolto generazioni di cinefili. Certo, non possiamo permetterci il red carpet con Richard Gere, per cui, investiamo sulla formazione. Ma è una scelta precisa. Non una diminutio. Questa è la vera scommessa che abbiamo davanti”. Infatti, le scuole ragusane sono coinvolte a vario titolo. Presso il Centro Servizi Culturali è in corso un laboratorio di analisi del film e di regia video. Nel mese di novembre gli studenti sono stati coinvolti in stage di educazione all’immagine nelle scuole, da cui emergerà un video che sarà premiato durante le giornate del festival.
Il Costaiblea Film Festival intende diventare, in buona sotanza, più che una vetrina e una passerella, un laboratorio di formazione e di elaborazione, puntando anche all’educazione dei giovani e alla cultura locale. Gli eventi di questa edizione sono numerosi. Su tutti, una retrospettiva In memoria di Enzo Battaglia. Si tratta di un omaggio al regista ibleo scomparso prematuramente e diventato un autore cult. Di Battaglia verranno proiettati i suoi due film più celebri: Gli arcangeli e Idoli in controluce. L’evento sarà co-organizzato e co-sponsorizzato dalla Cineteca Nazionale/Centro Sperimentale di Cinematografia, istituzione che sarà rappresentata al festival da alcuni suoi responsabili (il direttore Marcello Foti e i critici Domenico Monetti e Luca Pallanch) e mostrerà alcuni film, corti ed episodi di Battaglia scomparsi da molti anni. Nel cortometraggio Mani tese, tra l’altro, è presente un giovane Marco Bellocchio che figura come attore. Al regista Battaglia, tra l’altro, è dedicato il manifesto del festival di quest’anno, opera di Giovanni Iudice. L’evento speciale è costituito invece dall’omaggio a un grande regista italiano, cui viene assegnato il Carrubo d’oro, premio simbolico del territorio ibleo, attribuito annualmente a una personalità del cinema. Il modello dell’opera d’arte che viene regalato al regista nasce da un concorso lanciato nelle scuole del ragusano. L’ospite di quest’anno è un grande Maestro del cinema italiano, Ettore Scola, che parteciperà insieme alla figlia Silvia, a sua volta sceneggiatrice. In omaggio al regista sarà organizzata presso una sala del Cinema Lumière una mostra di disegni di Alida Pardo ispirati alla sua opera. Un altro omaggio il Costaiblea lo rende a Lucio Mandarà, lo sceneggiatore di Santa Croce morto lo scorso anno, autore dello sceneggiato La baronessa di Carini. Come sempre è previsto il Premio Rosebud, il consueto concorso di opere prime italiane, con un premio finale assegnato da una giuria selezionata a un film d’esordio che si sia particolarmente distinto nel panorama del recente cinema italiano. Una giuria di giovani premierà un regista esordiente.

Si invia un Cordiale Saluto.
UFFICIO STAMPA
Andrea Di Falco
338-3304744
andreadifalco@virgilio.it
Pubblicata da: Corrado Modica il 02-12-2009 19:26 in Segnalazioni

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Corrado Modica
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