Vogliamo la Sicilia, non Malta

POZZALLO - Uno sbarco annunciato. Le circostanze sono ancora tutte da chiarire. L'intera operazione è stata seguita direttamente dal Viminale, perchè fatti e responsabilità che stanno a monte di questo sbarco anomalo, devono essere accertati. L'antefatto. Un barcone con 196 clandestini a bordo viene bloccato nella tarda serata di venerdì nelle acque territoriali maltesi. Scatta l'operazione di soccorso. I clandestini all'arrivo delle autorità maltesi oppongono resistenza e cercano di fuggire. Non vogliono saperne di essere dirottati a Malta. Il sole dell'avvenire per loro potrà splendere solo toccando le coste siciliane. Lampedusa, Porto Empedocle, Portopalo, Pozzallo, non importa. La meta è la Sicilia. Poi sarà quel che sarà. Essere bloccati a Malta significa perdere tutto, soldi del viaggio e speranza di un domani migliore. Da Malta il dietrofront avviene in men che non si dica. In Italia, i clandestini tutti lo sanno, è diverso. Il mare è forza 5 e tira pure un forte vento. Il pericolo che quei poveri disgraziati possano annegare è concreto. I militari maltesi fanno il possibile per condurli alla ragione. Alla fine il tentativo riesce a metà, 102 si convincono di sbarcare a Malta, e vengono trasbordati nelle motovedette. Gli altri 94 non ne vogliono sentire e vogliono continuare il loro viaggio.
Almeno così dicono le autorità maltesi. Dopo averli rifocillati, li accompagnano fuori dalle acque territoriali e li lasciano proseguire, non prima di avere avvertito le autorità italiane.
E proprio a questo punto la vicenda si complica.

Lo sbarco di metà dei clandestini solo una coincidenza o un carico volutamente diviso a metà? Le convenzioni internazionali in materia sono chiarissime. Tutti i clandestini andavano fermati. Il Viminale è in allarme. Il fatto, dal punto di vista diplomatico, potrebbe avere immediate ripercussioni.
Ieri, al porto di Pozzallo, abbiamo avvertito subito una certa tensione fra le forze dell'ordine. Per una situazione particolare, provvedimenti particolari. I clandestini sbarcati sono 94. Ventiquattro donne e settanta uomini. Tutti di età giovane. Quattro delle donne sono in stato di gravidanza. Provengono in gran parte dall'Eritrea. Fra di loro pochi Etiopi. Molto probabilmente sono partiti da un porto della Libia. Gli accordi con il governo libico, a quanto pare, non funzionano ancora. Nessuno di loro sembrava particolarmente affaticato o stanco. Relativamente breve, dunque, la durata del viaggio. In base ad un primo controllo medico stanno tutti bene.
Grazie all'intervento dei volontari della Croce Rossa Italiana e della Protezione civile i clandestini hanno prontamente ricevuto adeguata assistenza. «Un nostro elicottero - dice con grande disponibilità il luogotenente Campisi, comandante della squadriglia della Guardia di Finanza di Pozzallo - ha intercettato l'imbarcazione al largo di Porto Ulisse. Subito dopo sono scattate le operazioni». La barca è stata intercettata alle 8,30 di ieri mattina. Qualche ora dopo erano tutti salvi al porto di Pozzallo.

Michele Giardina
Fonte: LaSicilia.it il 19-09-2004 - Categoria: Cronaca

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