Vini, un ruolo di primo piano

Il 2004 si sta profilando come un anno intenso di appuntamenti promozionali per il comparto vinicolo pachinese: l'imminente appuntamento del Vinitaly di Verona di quest'anno giocherà un ruolo di primo piano per i vini della nostra zona: sono molte le aziende locali impegnate a presentare nuove etichette, andando ad arricchire una gamma che di anno in anno cresce in quantità e qualità. Tra queste si segnalano la Riofavara di Ispica, che presenterà il suo nuovo Eloro DOC (Sciavè), Arfò di Pachino, che quest'anno presenta la prima bottiglia Moscato di Noto DOC della casa, e le ditte Rudinì, Gulfi, Baroni di San Lorenzo e Cantina Elorina. Il salone fieristico veronese prevede un afflusso di visitatori particolarmente consistente per l'area espositiva dedicata alla Regione Sicilia, tradizionalmente gestita dall'Istituto Regionale della Vite e del Vino, più affollata che mai grazie al recente boom dei vini siciliani e del Nero d'Avola in particolare. Il Consorzio di tutela vini DOC Eloro e Moscato di Noto, che riunisce una ventina di aziende produttrici locali, sta preparando il terreno per il riconoscimento del Ministero delle Politiche Agricole, al fine di svolgere le importanti mansioni di tutela e controllo qualità che la legge nazionale sui Consorzi di Tutela attribuisce loro. Nel frattempo collabora a stretto contatto con l'Associazione per le Strade del Vino per la definizione degli itinerari enogastronomici che interesseranno la nostra area, il "Val di Noto".

Il Consorzio parteciperà al MiWine di Milano (1° Esposizione professionale del vino e dei distillati 14 - 16 Giugno 2004 alla Fiera Milano) ed al CheeseArt, al Castello di Donnafugata. Paolo Meli del consorzio di tutela dei vini, sostiene che Pachino da oggi recupera e rivendica la sua antica tradizione vitivinicola attraverso il rilancio delle DOC che insistono sul suo territorio. "Che il nero d'Avola, il vitigno prevalente sulla intera produzione regionale, che interessa circa il 70% della produzione siciliana, fosse autoctono delle campagne pachinesi, lo sapevano bene le più importanti industrie enologiche italiane - afferma Meli - da sempre abituate ad acquistare in questa zona grandi quantità di mosti e di vini, quale base indispensabile per aggiungere corpo, colore e personalità alle proprie produzioni".

S. T.
Fonte: LaSicilia.it il 01-04-2004 - Categoria: Economia

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