Uva da mosto crollo dei prezzi preoccupazione dei produttori

PACHINO - Crollano ulteriormente i prezzi dell'uva da mosto. I prezzi che si sono registrati negli ultimi giorni di vendemmia non hanno superato i 30 centesimi di euro al chilogrammo. Un record negativo favorito dagli scambi di mercato molto bassi e che non fa che aggravare ulteriormente la situazione economica di molti viticultori. A lanciare l'allarme è stato Giorgio Morana, rappresentante del comitato spontaneo dei serricoltori. "Negli ultimi giorni di vendemmia i viticultori sono stati messi di fronte alla scelta se lasciare non raccolta l'uva dalle viti o venderla a prezzi inconsistenti per il lavoro che richiede un vigneto per arrivare a produzione. Con 30 centesimi al chilo il produttore non riesce ad affrontare nemmeno le spese relative alla vendemmia che sono di circa cinquanta euro giornaliere per ciascun vendemmiatore. Dopo gli allarmi lanciati nei giorni scorsi e la richiesta di interventi ai politici non è cambiato nulla, e la situazione è rimasta tale e quale". Nonostante l'annata si presentasse ottima per qualità e quantità, la stagione vitivinicola 2005 si avvia alle battute finali con il segno negativo. Intanto il consigliere provinciale Giuseppina Ignaccolo rende noto che giorno 27 il consiglio provinciale ha esaminato la difficile situazione agricola votando all'unanimità una mozione volta a sollecitare l'amministrazione dell'ente di via Malta a far tenere in giusta considerazione al governo regionale e nazionale le richieste delle categorie agricole coinvolgendo in primo luogo la deputazione regionale e nazionale siracusana, il ministro delle pari opportunità Prestigiacomo ed il sottosegretario Bono.

Il consigliere provinciale Ignaccolo ha ancora una volta sottolineato la necessità di mettere mano ad una vicenda, quella delle difficoltà del settore agricolo, che sconta forti penalizzazioni a causa di una concorrenza sleale dei rapporti con gli altri stati extraeuropei. Dal consigliere sono stati sottolineati poi ancora una volta i problemi dei costi eccessivi di produzione e di trasporto. Il consiglio provinciale ha inoltre sottolineato come la provincia di Siracusa, nonostante le sollecitazioni provenienti da più parti, non è ancora stata inserita tra le province siciliane che potranno beneficiare delle agevolazioni relative allo stato di calamità 2004/2005 dovute alle piogge alluvionali e la riconferma delle giornate lavorative per i lavoratori agricoli che altrimenti non potranno beneficiare dell'indennità di disoccupazione. Una questione sottoposta nei mesi scorsi direttamente all'assessore regionale all'agricoltura in visita a Pachino e che, nonostante le rassicurazioni, ad oggi non ha sortito alcun effetto.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 29-09-2005 - Categoria: Economia

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