Una spada di Damocle sul futuro dei Comprensivi

Una spada di Damocle sul futuro dei Comprensivi PACHINO - Riunione, giovedì scorso a Palermo, per discutere, insieme al dirigente regionale, sul dimensionamento scolastico e sulla possibilità o meno di mantenere quattro istituti comprensivi. Alla presenza del sindaco Paolo Bonaiuto, dell'assessore Controsceri e del consigliere Roberto Bruno, quest'ultimo nella doppia veste di esponente consiliare e di collaboratore dell'assessore Mario Centorrino, è stata presa in esame la questione Pachino ed il nuovo assetto che dovrebbe realizzarsi secondo le nuove prescrizioni normative. Il sindaco di Pachino Paolo Bonaiuto ha insistito per il mantenimento di tutti e quattro gli istituti comprensivi attualmente esistenti, così come del resto aveva deliberato la giunta municipale nei mesi scorsi. Per Bonaiuto infatti, nulla dovrebbe cambiare anche alla luce del fatto che l'istituto comprensivo Carmelo Sgroi il cui numero di iscritti supera di poche unità la soglia minima dei 400 alunni, risulta essere un presidio importantissimo per la lotta all'evasione scolastica, essendo ubicato in una zona strategica anche dal punto di vista sociale. Inoltre, l'istituto organizza corsi serali per studenti lavoratori e dunque offre una serie di occasioni formative che rendono necessario il mantenimento dell'autonomia scolastica al di là dei calcoli strettamente numerici.

D'accordo anche il consigliere ed esperto dell'assessore Centorrino Roberto Bruno il quale ha fatto notare come complessivamente, il numero degli alunni pachinesi è di 2.500 unità, motivo per cui, se la popolazione scolastica venisse equamente ripartita, tutti e quattro gli istituti comprensivi potrebbero agevolmente superare la soglia minima stabilita per legge, e tutte e quattro le scuole non perderebbero la loro autonomia. Necessaria dunque una rigida ed oculata politica scolastica a livello locale, evitando trasferimenti ingiustificati e non dettati da motivazioni congrue, di alunni da un istituto all'altro, e mantenendo un equilibrio geografico tra i luoghi di residenza e quelli di frequenza scolastica. Le ragioni prospettate in seno alla riunione, potrebbero avere convinto i dirigenti regionali, anche se si attende ancora una decisione definitiva in merito al destino dei quattro istituti comprensivi. Sembra tuttavia definitivamente scongiurato il pericolo maggiore e cioè quello di un ridimensionamento a sole due scuole ed all'accorpamento di tutti i plessi mantenendo solo due reggenze. Tale ipotesi era stata paventata nel caso in cui avesse trovato applicazione la normativa di carattere nazionale che è stata impugnata dalla Regione Sicilia. Accorpamento, comunque, non significa avere delle classi-pollaio con un numero di alunni superiore alla media e dunque una difficoltà sul piano didattico, ma solo la perdita dell'autonomia amministrativa cancellando la dirigenza scolastica e gli uffici di segreteria.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 29-01-2012 - Categoria: Cronaca

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