Una pugnalata alle spalle

«Che l'Asl 8 fosse guidata da personaggi privi di scrupoli non era una novità; ma non c'è dubbio che il provvedimento adottato dal direttore generale circa l'accorpamento passa ogni limite e può essere considerato una pugnalata alle spalle inflitta alla classe medica di continuità assistenziale e alla popolazione dei piccoli Comuni. Cio' accade in un periodo di distensione, dopo le proteste dei sindaci, dei cittadini, dei sindacati e della classe medica seguita all'emanazione del decreto cittadini che nulla sono valse». Giovanni Baviera, rappresentante per la Continuità assistenziale del Cumia-Aiss della provincia, annuncia una durissima battaglia per scongiurare l'accorpamento delle guardie mediche.

Quando Baviera parla di periodo di distensione si riferisce alle rassicurazioni fatte dallo stesso assessore alla Sanità e dal presidente della Regione Cuffaro circa il mantenimento e potenziamento dei presidi di continuità assistenziale e di emergenza territoriale in quei Comuni dov'è carente l'assistenza territoriale. «Il provvedimento invece – commenta Baviera – coglie tutti di sorpresa e soprattutto i rappresentanti sindacali che sono stati esclusi volontariamente dal manager a presiedere ad una contrattazione, come invece si sarebbe dovuto fare prima di pensare a tale assurdo provvedimento. D'altronde questi colpi di scena non sono più una novità, anzi pare che stia diventando una tendenza o meglio ancora una moda, lanciata in primis dal rappresentante della Sanità in Sicilia, Cittadini, con l'emanazione del primo decreto in pieno periodo di ferie, senza interpellare le parti sociali, ed ora da quelli inferiori a lui che lo imitano. Inoltre, presa visione dei presidi che dovrebbero, a parere del manager chiudere, non riesco a capire quali parametri questi abbia considerato.

Ci pone in evidenza, oltre la scarsa informazione di chi gestisce l'Asl 8 circa il tipo di lavoro svolto dal medico di Continuità Assistenziale, ma soprattutto la totale ignoranza di come versano, dal punto di vista sanitario, questi Comuni da lui colpiti». Stupisce, secondo Baviera, ancora di più l'accorpamento del presidio di Testa dell'Acqua con quello di Noto quando la distanza è più di 17 chilometri e quindi superiore a quella prevista da uno degli articoli del Decreto Cittadini. «Per difendere le guardie mediche siamo pronti a scendere in piazza se sarà necessario». Ma a protestare sono anche molti sindaci, sia della zona nord sia della zona sud. La Conferenza dei sindaci nella persona del sindaco Fernando Cammisuli esprime disappunto verso lo schema proposto da Failla dove si parla della chiusura diurna della guardia medica di Pachino. Nonostante l'apertura del Pte, 960 prestazioni diurne sono state erogate a ottobre e 959 a novembre in orario diurno dalla guardia medica.

Portopalo invece dove si trova la più grande marineria della Sicilia orientale si troverebbe completamente sfornita di servizi di prima emergenza. Il direttore generale Failla, così come ha già detto in precedenza, è consapevole che il provvedimento va rivisto. In fondo è solo una proposta presentata nel rispetto del Decreto Cittadini. Lo stesso Failla ha rappresentato il problema all'assessorato regionale.
Fonte: LaSicilia.it il 06-12-2002 - Categoria: Cronaca

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