PACHNO - Nuova picconata dell'associazione Città Etica nei confronti dei partiti dell'Unione. Oggetto delle critiche da parte dell'organizzazione che si rivede ideologicamente nel centrosinistra, è la spaccatura e la frammentazione con cui i partiti ed i movimenti dell'Unione si stanno presentando alle elezioni amministrative prossime. Il responsabile Turi Pintaldi parla di passo indietro fatto dalla coalizione che è rimasta unita solo il tempo di un paio di settimane per poi disgregarsi sulla questione della candidatura. “Non riusciamo ad esprime altro che sconcerto, -scrivono gli appartenenti a Città Etica- per la labilità della memoria di ciò che è avvenuto e per il protagonismo che, da solo, sembra essere l'unica molla che spinge a far politica.

Così ci tocca assistere alle stesse cose che vorremmo disperatamente lasciarci alle spalle, ovvero ad autocandidature di chi crede ciecamente solo nelle proprie capacità ed altrettanto ciecamente rifiuta aperture e dialogo, a calcoli su chi ha o ritiene di avere più numeri e quindi più forza contrattuale, ad accordi sotterranei che di notte cambiano le carte di accordi palesi, a posizioni rigide e massimaliste che invocano accordi e contemporaneamente li impediscono. Sissignori, -continua il documento di condanna emesso da Città Etica- va di nuovo in onda la vecchia politica. L'intento unitario (Unione) si è fermato solo al nome della coalizione, che si è ormai avviata a presentarsi alla competizione elettorale spaccata in più parti e con propri candidati. Sulla ricerca delle colpe di tale stato di cose Città Etica ha già espresso un suo parere al riguardo nell'appello all'Unione di Pachino dello scorso otto marzo, e per tutta risposta ha avuto il silenzio di tutti i gruppi dell'Unione ed una sarcastica e canzonatoria lezione sul tema dell'etica impartita dal coordinatore di Rinascita dal quale avremmo gradito più risposte e meno ironia, avendo noi evidenziato questioni concrete e non raccontato barzellette”. Poi l'associazione chiarisce: “L'unico vero nostro intento è di non rimanere spettatori passivi del degrado della vita politica ed amministrativa”.

Sa.Mar.