Una boa e non una mina l'oggetto lasciato sul molo

PORTOPALO - E' stato definitivamente sciolto ogni dubbio: l'oggetto fortemente arrugginito per la permanenza in mare, dotato di spolette e fili, non era un ordigno bellico residuato delle seconda guerra mondiale. Ma, molto semplicemente, una boa. Ogni dubbio è stato fugato dagli artificieri dei carabinieri, che hanno effettuato il sopralluogo di rito nell'area portuale dove era stato notato il presunto ordigno che giaceva, da qualche giorno in quella zona, come fosse stato esposto alla visione del pubblico. Si deve alla segnalazione del vice coordinatore della protezione civile di Portopalo, Gaetano Chiaramida, se si è smossa la situazione. Pur essendo stata avanzata l'ipotesi che potesse trattarsi di una boa da tempo dismessa, sino a quando non è venuta la risposta definitiva che si trattava di un oggetto innocuo, la tensione c'è stata. Alla fine, gli artificieri dell'Arma hanno, come detto, sgomberato il campo a dubbi e perplessità: l'oggetto era una boa che qualche pescatore aveva portato a riva con le sue reti e poi se ne era disfatto abbandonandola all'asciutto sul un tratto di banchina del porto di Portopalo. Ultimato il sopralluogo e accertata la non pericolosità dell'oggetto, la zona che era astata transennata e sorvegliata, è ritornata alla normalità. Per gli oggetti rinvenuti in mare, le precauzioni non sono mai troppe: bene ha fatto chi ha lanciato l'allarme.
Fonte: LaSicilia.it il 19-02-2003 - Categoria: Cronaca

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