Una battuta di arresto per la piscina comunale

Una battuta di arresto per la piscina comunale PACHINO - Battuta di arresto per i lavori di costruzione della piscina comunale. L'impresa di Aragona, in provincia di Agrigento, aggiudicataria dei lavori, dopo l'esperienza piuttosto negativa legata allo stop dei lavori imposto dalle forze dell'ordine per avere operato in mancanza di un direttore dei lavori e di un responsabile per la sicurezza, ha preferito, nei giorni scorsi, fermare spontaneamente i lavori al fine di consentire che si espletassero le lungaggini burocratiche legate ad una variante in corso d'opera che si dovrà realizzare. A spiegare i motivi dello stop è stato il responsabile collaudatore, l'architetto Giuseppe Gambuzza che ha chiesto espressamente che i lavori non proseguissero in attesa del pronunciamento relativo alla variante. La piscina comunale coperta sorge in contrada Campo Reale alle porte della città in direzione Marzamemi. Nel giro di pochi mesi la struttura in cemento armato è già stata realizzata. Tuttavia nella realizzazione ci si è accorti di dover soddisfare alcune esigenze di carattere costruttivo, motivo per cui è stata chiesta una variazione del progetto originario. «Piuttosto che evitare problemi successivamente, -ha affermato Gambuzza- abbiamo preferito seguire alla lettere tutte le procedure che ci consentiranno di realizzare la variante necessaria. I lavori comunque non dovrebbero rimanere fermi a lungo, ma solo per qualche settimana, giusto il tempo necessario affinché le procedure burocratiche siano espletate». L'iter progettuale che sta portando alla realizzazione della piscina comunale coperta iniziò oltre 15 anni fa.

Solo l'anno scorso però si è arrivati all'aggiudicazione dei lavori per una base d'asta di oltre un milione e 700 mila euro. L'originario finanziamento del Coni di circa 900 mila euro a quel punto non bastava più per effettuare tutte le opere previste, motivo per cui fu acceso un mutuo da parte del comune di Pachino in modo da completare la cifra relativa al fabbisogno. Il taglio del nastro della nuova struttura funzionante è previsto per la fine del 2013, ma l'inaugurazione potrebbe slittare al 2014. La fase realizzativa fino ad oggi non ha conosciuto interruzioni fatta eccezione per il sequestro ordinato dalla Procura proprio in relazione ad opere realizzate durante una fase in cui i responsabili dei lavori e della sicurezza si erano dimessi. Ora il nuovo stop che comunque non dovrebbe incidere più di tanto nei tempi generali di realizzazione.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 14-10-2012 - Categoria: Cronaca

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