Un viaggio per la legalità con la carovana antimafia

PACHINO - Arriverà domani 11 dicembre a Pachino la "Carovana nazionale antimafia" in viaggio per la legalità democratica e la giustizia sociale. L'iniziativa è stata promossa al fine di mantenere alta l'attenzione sui temi del contrasto al crimine e sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle organizzazioni criminali. La manifestazione, voluta dal circolo Arci, è patrocinata dall'Ap di Siracusa, dal comune di Pachino, dalla Chiesa Valdese e dall'associazione Insieme M.Adamo. Il programma prevede l'apertura dei lavori al cinema politeama Moderno con la presentazione del libro di Giovanni Maria Bellu "I fantasmi di Portopalo". Ne discuteranno Roberto Bruno del circolo Arci Iskra di Pachino, K. Hoffmann reporter televisivo, Metha della comunità Tamil di Palermo. Presiederà e coordinerà i lavori Sebastiano Diamante del circolo Arci di Pachino. Nel pomeriggio la carovana antimafia si sposterà a Portopalo dove alle 16,30 si terrà un corteo per le vie della città che si concluderà con il lancio in mare di una corona di fiori in memoria dei 300 immigrati morti nel naufragio di Natale del 1996.

Alle 17,30 la carovana si sposterà a Pachino e sosterà in piazza Vittorio Emanuele esponendo alcuni beni confiscati alla mafia. Alle 18 invece in chiesa Valdese si terrà un dibattito sui temi "Immigrazione e lavoro nero nell'epoca della globalizzazione" e "Proposta per un osservatorio permanente sui diritti ai migranti". Alle 19,00 relazioneranno il componente della commissione antimafia Giuseppe Lumia, il sostituto procuratore Antonino Nicastro, e poi Alfonso Di Stefano della rete antirazzista siciliana, Giuseppe Zappulla segretario Cgil di Siracusa, Lavinia Lo Curzio di Medici senza Frontiere, padre Carlo D'Antoni della comunità multietnica di Siracusa e Djmel Tahar della comunità islamica di Pachino. Saranno presenti Slaheddine Gassmam, console di Tunisia, Bruno Marziano presidente Ap di Siracusa, Sebastiano Barone sindaco di Pachino e Giuseppe Grienti commissario di Ps di Pachino.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 10-12-2004 - Categoria: Cronaca

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La resa dei conti..

Latenti, avvolgenti, misteriche, e simboliche espressioni subliminali trovano nella giornata della legalità, con la scusa e con la carovana antimafia, motivo di palese resa dei conti. Pensiero vasto di un orizzonte offuscato da altre questioni generali che trovano motivo e ampia cassa di risonanza in questa imprudente e alchemica sceneggiata.Io spero che a Portopalo non succeda nulla di grave. Anche perchè la cosa mi sembra molto probabile e non tanto trascendentale. Sofisticati sistemi e semiotiche e polifunzionali comunicazione di massa si scontrano nell'aerale terra del Promontorio di Pachino. La società civile, quella vera, e gli addetti ai lavori sono sgomenti di fronte ad una ingiusta e sterile provocazione. Il Presidente della Provincia si dovrebbe vergognare di partecipare a questa manifestazione strumentale.
Perchè Lui, con la sua carica istituzionale, fino ad ora, non ha mosso un dito per manifestare un minimo di solidarietà per quello che avvenuto nel 1996 e poi esplicitato platealmente nel 2001.
Eppure, scusate le continue auto citazioni, il Presidente della Provincia era stato sollecitato, personalmente dal sottoscritto, via e.mail, a fare qualcosa di concreto allora. La sua azione avrebbe in qualche modo evitato che l’intera comunità di Portopalo venisse messa nel circolo mediatico e definita come totalmente incivile.Ho, poi, parlato con Salvo Baio per telefono, che allora era assessore alla pubblica istruzione, per pregarlo di promuovere una manifestazione di solidarietà ufficiale da parte della Provincia. Indicando anche la possibile articolazione della manifestazione.Voi a questo punto vi chiederete: ma a te chi te lo fà fare? Ve l'ho detto sono fatto male e certe iniziative mi partono spontanee ma che hanno di fondo l'attaccamento grande ed immenso amore che ho per questa terra e per i sui cittadini.Mi volete torturare per questo???
Telefonai anche a Salvo Lupo per manifestargli, e gli la confermo, tutta la mia solidarietà per il grandissimo gesto umano che ha fatto. Perchè il presidente della provincia, a suo tempo, non fece nulla per dare un segno di solidarietà per quel gravoso evento messo a nudo dallo scoop del giornalista de La Repubblica?
Lui rappresenta tutti i siracusani, ho mi sbaglio? Io credo che questa manifestazione, nonostante approvi nelle linee generali gli intendimenti antimafia,nel caso specifico non coglie alcune significativo e importante messaggo. E pertanto, non mi trova assolutamente d'accordo perchè si legge chiaramente che si vuole criminalizzare una intera comunità per fatti che hanno precise e terribili anomalie e prodotte proprio dalle istituzioni (la vicenda del capitano che è rimasto per diversi giorni senza ad andare a lavorare lancia una accusa non tanto agli uomini delle istituzioni ma alla assurda e sorda burocrazia che annienta anche il più onesto degli uomini). Questa iniziativa postuma è strumentale! Ed è stata fatta e realizzata a libro caldo, da personaggi locali solo perchè oggi trovano facile passerella mediale.
E serve solo esclusivamente per farsi gli omaggi e poco qualificabili speculazioni nascoste. Ora, io mi chiedo. Dove sono state, queste persone in questi anni? Dove erano queste persone,quando,nell'immediatezza dei fatti, portati alla luce non hanno mosso un dito per dare sostegno e solidarietà immediata a quanto era avvenuto? La questione della legalità e della regolarizzazione contrattuale dei migranti e dei loro diritti di lavoro è un argomento cosi vasto che partecipare ad una manifestazione di questo tipo non smuoverà di una solo micron di centimetro il grande dramma che vive questa parte d'umanità sfortunata. Ma tanto si sà, per alcune persone, è un modo come un'altro come passare la giornata....


Cordiali Saluti. Spiros