Un vecchio palmento si trasforma in enoteca

MARZAMEMI - L'interno del vecchio palmento vinicolo ottocentesco "Rudinì" di Marzamemi, diventerà un'enoteca. "Il progetto - spiega il sindaco Barone - verrà completato tra circa due anni, entro il mese di luglio del 2007. L'enoteca, verrà gestita dall'associazione "strada del vino" del Val di Noto, e rientrerà in un progetto enogastronomico per la valorizzazione dei prodotti tipici locali. Questo percorso, verrà indicato con una cartellonistica particolare curata dall'istituto. Al nord esistono già questi percorsi enogastronomici e anche Pachino vuole adeguarsi a questa mentalità. Lo scopo principale dell'enoteca, è quello di diventare un punto di riferimento per tutte le attività produttive della zona.

Nell'enoteca, verranno esposti in modo permanente oltre ai vini, liquori tipici tradizionali, oli extravergini e altri prodotti tipici ed agroalimentari italiani. Ai visitatori - continua il sindaco - verranno presentati i prodotti in esposizione e ne verranno spiegate le caratteristiche qualitative legate al territorio di origine e le tecniche produttive. Nell'enoteca, sono previste due figure specializzate quali: un bar-man e un sommelier, è stata prevista inoltre la presenza di un lavoratore proveniente dal bacino degli LSU di cui il comune dispone di un numero sufficientemente elevato. Presso la futura enoteca - spiega il sindaco - verranno effettuati convegni gestiti da enti pubblici, quali i comuni facenti parte dell'associazione "Strada del vino", la provincia e varie scuole. I convegni saranno anche gestiti da società private operanti nel settore agricolo e in altri settori, verranno inoltre organizzate delle visite guidate di enoturisti.

s. s.
Fonte: LaSicilia.it il 08-09-2005 - Categoria: Cronaca

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E lo Wadi in discoteca

Mentre l'altro progetto del PIT 9, che riguarda l'area dei Cugni, non si sà che fine ha fatto,con questa comunicazione del Sindaco,Sebastiano Barone: prendiamo atto della avvenuta gara d'appalto effettuata negli "uffici" della Provincia Regionale di Siracusa.

Certo che uno spazio cosi grande destinato a fare da Enoteca ai prodotti locali, e a quelli italiani -come siamo generosi- mi sembra uno spazio fisicamente sopradimensionato per tale unica funzione.

Io non conosco,nel dettaglio, quali lavori di ristrutturazione sono previsti nel progetto di riuso, e con una certa curiosità mi chiedo: che fine faranno le fermentine in elevazione e i fossi sottostanti con le cantine scavate nella roccia arenaria?

Come mai non si parla di un museo dell'arte del fare il vino?
Come mai si parla di riunioni che hanno solo l'oggetto della produzione vinicola e non si accenna ad un uso diverso?

Come mai è stato già stabilito chi gestirà la struttura enologica che a quanto ho capito si intende essenzialmente delegare a privati?

Quali vantaggi,mi chiedo a questo punto, verranno alla collettività in generale da questi spazi?
Anche perchè,c'è da dire,diverse aziende hanno fabbricati che sono destinati a "cantine" per la vendita diretta e al dettaglio che valorizzano l'interno del territorio di produzione.

Personalmente ho un'idea completamente diversa su come doveva essere pianificata questa azione verso la produzione enologica.
Infatti è stata programmata la pianificazione di azioni del Pit 9 in modo avventato e non corrispondente ai veri punti di forza del territorio e sinceramente avrei scelto, per esempio, Case Maucini per calibrare un intervento che avesse un raggio più vasto di qualificazione del territorio.

Ma, oramai, la scelta e la gara d'appalto è stata fatta e si continua,haime, a concentrare l'attenzione e la conseguente valorizzazione fondiaria solo sulla fascia ionica,che è sicuramente più bella, e su Marzamemi.

Ma un buon amministratore e politico deve essere capace di equilibrare,con azioni di pianificazione strutturale, le differenze, e cercare di dispensare e distribuire quanto più equamente possibile lo sviluppo globale di una comunità e del suo territorio.

Per quanto riguarda l'altro progetto che era partito con previsioni completamente contestabili,cosa che è stata fatta, puntualmente, dal sottoscritto in passato: con previsioni assurde e completamente fuori dalle indicazioni e dalla filosofia delle azioni di sviluppo locale e dei PIT come strumento di pianificazione,
che poi, giustamente, è stato ritirato.

Oggi, mi chiedo se i ritardi accumulati non incideranno sulla possibilità di perdere questo finaziamento, mi pare di olte 4 miloni di euro.
Tuttavia, considerato che di questo progetto non se ne parla e ritenendo che sia ancora in elaborazione, mi permetto di avanzare una proposta concreta:

"PROGETTO PER LA CREAZIONE DI UN'AREA DI GRANDI SPETTACOLI", sul fondo dello Wadi di Cugni di Calafarina e l'istituzione e creazione di un evento giovanile apposito che io chiamo, su due piedi: "Cugni Wadi Contest Festival". L'area attrezzata dovrebbe precvedere la creazione di strutture di campeggio, a cura di privati, nell'intorno, e di apposite aree alberate, nel fondo valle, con servizi igienici e di punti di ristoro su strutture appositamente progettate e rivestite con materiale locale, con una capacità di accogliere fino a 25/35.000 persone.
L'area dovrebbe funzionare tutto l'anno con l'accellerazioni di presenze e programmazione di avvenimenti, almeno 3/4 mesi l'anno e con un incremento nel periodo estivo, da Giugno a Settembre.

Per intenderci, un'area che potrebbe funzionare come area per giovani, campi scuola di gruppi, Scout,Giovani Marmotte, locali regionali e nazionali; area per raduni, rock, Blues,Jazz,Pop,stop and go e chi ne ha più ne metta.......
Uno spazio polifunzionale di grande respiro internazionale.....insomma....
La gestione andrebbe affidata ad una cooperativa giovanile appositamente creata!

Naturalmente salvaguardando, opportunamente, le presenze archeologiche che, ricordo, appartengono alle lontane ere storiche che vanno dal mesolitico al neolitico, tombe, e dal periodo greco,Tempio di Apollo Libistino, al tardo romano, fondazioni su Cugni alto.

Saluti waidiani, Spiros

P.S.
Niente paura, (Wadi) è parola araba che significa Valle...
Ho considerato anche che in alcuni periodi dell'anno il fondovalle è attraversato da linee d'acqua a carattere torrenziale.

Insomma,con questa ingente somma a disposizione, si potrebbe riportare questa antica valle a come erà nel passato remoto! Un polmone di verde alberato che dall'ex Macello, è dunque da Pachino, arrivi fino al mare sotto il ponte del Gavettone....al lato della grotta di Calafarina....Il palco centrale modulare e bifacciale, (spiaggia -entroterra) potrebbe essere realizzato, di volta in volta, sotto il ponte del Gavettone....creando di fatto due enormi sale all'aperto......una sulla spiaggia e l'altra su un prato di gramigna o terra battuta....

Dall'alto del ponte del Gavettone, cordiali saluti,Spiros