Un sito web sul naufragio del Natale '96 tra breve on line

Sarà attivato nei prossimi giorni un sito web (www.naufragio-natale96.net) incentrato interamente sulla vicenda relativa al naufragio del Natale '96 a 19 miglia da Portopalo di Capo Passero. Il più grave naufragio del Mediterraneo del secondo dopoguerra è collegato strettamente alla marineria di Portopalo. Alcuni pescherecci infatti pescavano e buttavano in mare i resti dei naufraghi scegliendo la strada del silenzio, fino al ritrovamento del relitto del barcone maltese F174, tomba dei 283 pakistani, cingalesi ed indiani che persero la vita nella notte tra il 25 e il 26 dicembre di sette anni fa. Nel sito, oltre ad una precisa ricostruzione della vicenda, sarà presente una dettagliata rassegna stampa. Il 18 novembre intanto è in programma al Tribunale di Siracusa la seconda udienza del processo a carico del capitano della Yioahn, il libanese Youssef El Hallal, e il basista di quello sbarco finito in tragedia, il pakistano Amhed Sheik Thurab.

S. T.
Fonte: LaSicilia.it il 12-11-2003 - Categoria: Cronaca

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In tempi non sospetti ho inviato questa lettera al webmaster di Pachinoglobale.com

All'Attenzione di Corrado Modica
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[Quando "La Repubblica" pubblicò le prime notizie sul tragico naufragio del Natale del 1996 e successivamente i giornali nazionali e locali ripubblicarono la notizia un lettore de "La Nazione di Firenze" di Pistoia si chiedeva -visto come era stata presentata la questione- se a Portopalo di C.P. ci vivessero delle persone normali o delle persone incivili e senza cuore. Questa lettera di questo signore di Pistoia mi colpì molto, ed essendo originario del luogo e conoscendo l'umanità che contraddistingue i nostri pescatori, non potevo non fare qualcosa per sensibilizzare la Provincia di Siracusa (come Istituzione rappresentativa di tutta la zona) di fare qualcosa affinchè fosse ben chiaro che la comunità è integra nei sentimenti umani e nelle pulsioni civili come in altre parti di Italia.]
Allora, ho intrapreso l'iniziativa di scrivere al Presidente Marziano una lettera per sensibilizzarlo a quanto succedeva in Toscana su quel tragico evento.

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Antefatto: che conosciamo tutti. Il Naufragio,le dicerie, la verità.

FATE QUALCOSA: NAUFRAFIO 96/ISTITUZIONI

Il naufragio della motonave, con l'affogamento di ben 288 persone è una delle tragedie piu' tristi che quel tratto di mare ricordi.
E comunque le grandi perdite di vite umane, che si sono registrate,nella zona, sono legate a fatti di guerra.
No, qui, siamo di fronte ad una grande tragedia internazionale che inesorabilmente ha una ricaduta non tanto accettabile in tutta l'area geografica.
Che coinvolge: La Repubblica di Malta. Tanto quanto: Lo Stato Italiano.
E dalla storia emerge, con la massima evidenza, che molti sapevano, del naufragio, ma nessuno parlava.
I primi a scoprire cosa poteva essere successo,naturalmente, sono stati i pescatori. Di Portopalo, ma anche di Malta.
Ma, essendo in acque internazionali è trovandosi davanti alla macabra scoperta:
hanno pensato che il problema l'avrebbe dovuto risolvere qualcun'altro.
Magari fidando del fatto che i cadaveri si trovavano in una zona di transito e che altri avrebbero sicuramente lanciato l'allarme.
Ma ,come sappiamo, non è andata cosi.
Nessuno a lanciato l'allarme. Poi, il tempo e le onde hanno cancellato ogni traccia..
Solo la bontà e la corretezza etico-morale di Salvatore Lupo, Capitano ,di fatto, ha permesso alle autorità italiane di potere fare luce su tutta la vicenda.
La quale, parte dalla encomiabile iniziativa de La Repubblica e del suo ottimo giornalista Gianmaria Bellu.Fin qui i fatti.

Ora il naufragio è diventato spececulazione. Un filmato del naufragio è stato presentato ad una mostra. Ma cosa c'è da mostrare?

Tutto questo è negativo per la nostra Nazione. Tutto questo è negativo per la nostra Regione. Tutto cio' è negativo per la Nostra Provincia,Comune.

Per questo,a suo tempo, non appena saputo dei fatti sui giornali: anche attraverso internet, ho pensato che dovevo fare qualcosa.

Prima di tutto ho telefonato a Salvatore Lupo per ringraziarlo per quello che aveva fatto.
E che il suo gesto, aveva, ha un grande significato civile e morale.
Il giorno dopo, ho scritto una e.mail al Presidente della Provincia Bruno Marziano e all'Assessore Paolo Giansiracusa, che conosco personalmente, esponendogli le preoccupazioni di un effetto negativo di immagine su tutta la Provincia Regionale.
Successivamente ho spiegato, Loro, una mia vecchia idea.
Cioè quella di riaccendere in forma commemorativa solenne un Fano a Torrefano. Sulla vecchia Torre.
Che per secoli, è stato luogo fisico della terza punta della Sicilia.(Promontorio Pachino)
Pertanto, proposi di realizzare, alla Provincia: una manifestazione a cadenza annuale, commemorativa.
Che prevedesse l'accensione di un Fano commemorativo in contrada Torrefano di Pachino.
Le strutture di supporto e l'altezze del livello del fuoco andrebbero realizzate con strutture metalliche..
L'attuale struttura della Torre non dovrebbe' essere minimamente interessata dall'evento.

L'evento dovrebbe assumere una duplice significato. Il primo, quello di Fano guida e protezione dei naviganti; Il secondo quello commemorativo a ricordo di tutti gli uomini e donne che nel canale di Sicilia hanno perso la vita.
La manifestazione si dovrebbe svolgere in una notte senza Luna.
L'estate scorsa, a Marzamemi, ho incontrato il Presidente della Provincia che mi ha detto che quella proposta era in istruttoria.
Non so' a che cosa si riferiva. Perchè, a distanza di piu' di un anno, non ho saputo nulla.
Niente è stato fatto, che io sappia, in riferimento a questa tragedia da parte delle istituzioni Provinciali e locali.
Pertanto rinnovo l'invito, alla Provincia Regionale di Siracusa e a tutti i Comuni della zona Sud.
Fate qualcosa che riscatti il ricordo di queste persone.
Ma, sopratutto, fate qualcosa per il monitoraggio delle coste in preda alle scorribande dei pirati che dettano legge nel Canale di Sicilia.
Rosario Spinello Architetto

Tanti saluti a eclipse60@virgilio.it
GAETANO che aveva letto la notizia nel sito di Cetty Amenta..