Un periodo nero per l’agricoltura

Costi delle materie prime che continuano a salire, maggiore pressione fiscale, prezzi all'ingrosso che rimangono bassi. E' questo il preoccupante quadro della situazione del settore agricolo nel comprensorio pachinese. L'analisi della situazione è di Carmelo Pisana definito, uno dei produttori di punta del territorio Igp. «E' un momento particolarmente negativo – afferma Pisana – poiché molti indicatori sono in ribasso, per quanto riguarda le entrate e i ricavi, mentre sono in salita quelli che attengono alle spese. Penso ai costi della plastica che usiamo per coprire le serre, a quelli per le piantine, per i pezzi di ricambio delle macchine agricole, non tralasciando la vertiginosa corsa verso l'alto dei costi per il carburante. Ecco perché parlo di momento particolare, detto chiaramente in chiave negativa». Riguardo ai prezzi il gelo di questi giorni ha agevolato le vendite al minuto ma non i prezzi all'ingrosso. «Questo vuol dire che nella filiera che ci riguarda – prosegue Carmelo Pisana – i produttori restano l'anello debole che subisce livelli di prezzo basso, mentre per le vendite al minuto la corsa è invece al rialzo e questo si riverbera direttamente sul consumatore. Ma ad essere danneggiati sono soprattutto i produttori che non riescono a spuntare livelli di prezzo all'ingrosso quantomeno accettabili». Quale la via d'uscita e la strategia da seguire in questa fase difficile? «La soluzione consigliabile è quella di seguire la via della qualità, come sostengo da anni.

Un prodotto altamente qualitativo e curato in ogni passaggio della produzione, - sottolinea Carmelo Pisana – regge meglio sul mercato e ha più opportunità di raggiungere livelli più alti di prezzo. Non vedo altre soluzioni. Viceversa, ci si dovrà accontentare di piccoli passaggi positivi, a livello di commercializzazione, a fronte di un lungo periodo piatto che fiaccherà ancor più le realtà di questo settore». C'è anche un altro aspetto, conseguenza della crisi di liquidità che si registra nel settore: per l'approvvigionamento della plastica i fornitori chiedono quasi sempre il pagamento pronta consegna. «Quel margine di tempo che prima veniva concesso al produttore – spiega Pisana – era un toccasana in certi momenti del ciclo produttivo, specialmente ad inizio stagione. Adesso questa leva è venuta a mancare poiché con i chiari di luna che ci sono in giro, data la mancanza di liquidità, o hai i soldi per pagare la plastica o non ti viene nemmeno consegnata. E per non pochi produttori del nostro comprensorio questo è un grosso problema». Sul fronte del costo del gasolio, che sta fiaccando anche le imprese di pesca, è recente il rilievo della Coldiretti per il prezzo record raggiunto dal petrolio che determina un aggravio di costi stimabile in 100 milioni di euro annui nelle campagne. La strada è quella delle energie rinnovabili ma intanto, nel breve periodo, tutto si fa più difficile e c'è chi medita di abbandonare il settore. «Per quanto mi riguarda ho un mio mercato che curo in modo particolare e che mi consente di spuntare prezzi accettabili, secondo le logiche della necessaria redditività di un'impresa. Ma è evidente che il settore agricolo, nel comprensorio Pachino-Portopalo, si trova in difficoltà e non si vedono più quei margini di crescita che l'avevano portato ad alti livelli fino ad alcuni anni fa. Il pessimismo non fa parte della mia personalità ma sono anche uno molto realista e negare l'evidenza è impossibile».

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 21-02-2008 - Categoria: Economia

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