Un concorso nelle scuole per valorizzare l'oro rosso

Un concorso nelle scuole per valorizzare l'oro rosso PACHINO - L'istituto di istruzione superiore Ipaa Ipsart di Marzamemi promuove la prima edizione Rassegna «L'arcobaleno dei sapori». Si tratta del primo concorso interregionale di cucina e sala - bar indirizzato agli allievi delle classi terze degli istituti professionali alberghieri. Duplice l'obiettivo, stimolare la creatività degli alunni e promuovere i prodotti tipici locali. La tematica del concorso, infatti, punta sulla valorizzazione dell'oro rosso pachinese, "Pomodoro di Pachino: colore, salute e tanta bontà". La gastronomia a base di prodotti tipici di Pachino, Marzamemi e Portopalo di Capo Passero sarà oggetto di confronto tra alunni provenienti da diverse province italiane. Tra tutte le domande pervenute, una commissione di esperti nominata dal dirigente scolastico selezionerà le ricette e sceglierà i dieci istituti alberghieri ammessi alla rassegna. "Il nostro benessere -afferma il dirigente scolastico- dipende da ciò che mangiamo. Difendere la propria salute significa, quindi, districarsi tra le mille offerte di un mercato dominato dal mangiar un boccone al volo, recuperando la capacità di apprezzare il gusto, gli odori e i colori dei cibi, sempre più omologati e appiattiti dai trattamenti industriali. L'Istituto nazionale della nutrizione ha elaborato una classificazione degli alimenti in sette gruppi, basata sui principi nutritivi che essi apportano. Il più delle volte, tuttavia, non è facile scegliere gli alimenti in base alle loro qualità nutrizionali. Ma se si provasse, invece, a sceglierli in base ad un arcobaleno di colori? La proposta del nostro istituto è preparare un piatto colorato, equilibrato, utilizzando, se si vuole, oltre al pomodorino di Pachino, i prodotti tipici della città o della regione di provenienza.

Avvalendosi con delle leggere modifiche della classificazione degli alimenti in sette gruppi si è pensato ad un nostro arcobaleno dei colori, abbinando ad ogni gruppo di alimenti un colore differente. I colori usati sono sette, arancione, giallo, marrone, blu, verde, rosso, viola. Il colore che quest'anno fornisce lo spunto al nostro concorso è il rosso". I partecipanti indicheranno nella scheda «Con un tocco di rosso», che è divisa in varie sezioni, ognuna delle quali contiene un alimento, gli ingredienti utilizzati. Quindi, sulla base della varietà dei colori utilizzati, il piatto sarà più o meno equilibrato. Un'apposita giuria, composta da esperti e tecnici della ristorazione, giudicherà i piatti preparati dai partecipanti. Tra gli obiettivi della rassegna rientra anche uno scambio di esperienze e di culture diverse tra docenti e allievi. I partecipanti, a tal proposito, dal prossimo 21 aprile, data di inizio del concorso, per tre giorni, saranno ospitati a Pachino e verranno guidati attraverso itinerari turistici per conoscere la realtà culturale ed enogastronomica del territorio.

Lidia Corallo
Fonte: LaSicilia.it il 07-03-2004 - Categoria: Cronaca

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Se non si interviene al più presto, con interventi strutturali: tipo Dissalatore. Per questo territorio,purtroppo, non ci sarà futuro....




RILIEVI GEOLOGICI. Il prof. Aureli dell'Università di Catania: «Troppa acqua è prelevata dai pozzi»
Il fiume Ciane sta morendo


roberto rubino
Il Ciane sta scomparendo, al di là di ogni facile retorica. E' quanto afferma Aurelio Aureli, ordinario della cattedra di geologia alla Università di Palermo e referente dell'Unesco per il controllo delle acque del Ciane e dei territori limitrofi. I dati in suo possesso mostrano un decremento impietoso da circa 1300 litri della fine degli anni venti, passando per i seicento-settecento litri di pescaggio dei primi anni settanta ai circa duecento litri dei nostri giorni: "Ragion per cui il Ciane sta lentamente scomparendo".
Le motivazioni vanno individuate nella incapacità di sfruttare razionalmente le risorse idriche della vallata, in contemporanea ad un mancato controllo da parte delle autorità competenti. Tre mesi addietro, addirittura, il Ciane è arrivato a "pescare" qualcosa come centocinquanta litri.
Quasi niente. Il calo del livello è da addebitarsi all'azione sincronica di prelievo dalla falda dei pozzi regolarmente censiti e di quelli, invece, abusivi. L'acqua che si tira su giornalmente è davvero enorme: basta vedere, secondo lo studioso, la quantità di terreni coltivati che ha dato luogo al mare di serre di recente proliferazione. Queste, però, non consentono all'acqua piovana di depositarsi sul terreno per rimpinguare la falda acquifera. Ma c'è di più: la legge attualmente in vigore resta lettera morta. Quando venne emanato, nel 1933, il cosiddetto "codice delle acque", si era previsto un tetto massimo di prelievo d'acqua per terreno di 0,50 litri al secondo per ettaro. Quindi, spiega Aureli, facendo l'ipotesi di un contadino che possieda un ettaro di agrumeto, questi deve installare una pompa che non superi questo limite.
Un tempo, tra l'altro, i contadini irrigavano scavando le canalette con la zappa. Adesso, con la irrigazione a pioggia, il tempo ha assunto un aspetto diverso: "Anzichè tirare fuori ciò che serve, si estrae una quantità enorme di acqua in troppo poco tempo". Occorrerebbero tre ore, razionalmente, per irrigare? Oggi la tecnica permette di farlo in mezz'ora. Ma le conseguenze sono devastanti. Il sale nel fiume? Eccone le vere cause. L'acqua si abbassa nella falda e richiama con sé il sale: si sono dovuti chiudere addirittura diversi pozzi per uso irriguo perché la salinità era eccessiva anche per le piante. Mancano i controlli in maniera allarmante, se pensiamo che la stessa legge del 1933 prevedeva la costituzione di un corpo di polizia delle acque.
L'unico controllo attualmente esercitato è di natura indiretta: il Genio civile provvede a raccogliere le denunce relative ai pozzi abusivi - denunce generalmente fatte da vicini di fondo - ma nulla più. A queste mancanze bisogna aggiungere che circa 15 anni fa, con la legge chiamata "Merli", i proprietari di pozzi dovevano installare un contatore. La Provincia, in quell'occasione, pubblicizzò l'obbligo, che, se disatteso, avrebbe dovuto portare alla sanzione pecuniaria di un milione delle lire di allora. La cosa, naturalmente, non ebbe seguito. Inoltre, il fenomeno dell'abusivismo, osserva il docente, si può rilevare anche dal consumo della energia elettrica in una data unità di tempo per quell'area. Andando avanti con questa sregolatezza il problema continuerà ad amplificarsi.
E la cosa - l'abbassamento del livello della falda - nasce da sotto le montagne, a partire dalla parte bassa di Floridia fino ad arrivare alle sorgenti delle pendici di Sortino. Qui le sorgenti sono in via di essiccamento o sono già essiccate.