Un calcio alle sofferenze

PACHINO - Arriva da Pachino e dalla sua squadra di calcio la voglia di integrazione di popoli con storia e culture diverse. Il Pachino Calcio infatti tessererà nella squadra un giovane diciottenne di origini somale oggi ospite a Pachino di un centro per rifugiati politici. Lo sport dunque ancora una volta assolve alla sua funzione principe, quella di favorire l'integrazione tra i popoli. La storia di Mohamed Abdi Issa, questo il nome del giovane diciottenne, è iniziata come tante altre, con una fuga dal proprio paese. La Somalia, nel cuore del continente nero, rischiava di essere matrigna con Mohamed, tanto da convincerlo a fuggire. Giunto in Italia ha ottenuto lo status di rifugiato politico, ed attualmente è ospite della casa «Il Cireneo» voluta direttamente dal Ministero dell'Interno italiano per favorire l'integrazione. Ma nonostante tutte le sue vicissitudini, Mohamed non ha perso quella che era la sua passione per il calcio. Fisico asciutto, alto, longilineo, ha tutte le caratteristiche del calciatore. Il suo ruolo è quello di centrale davanti la difesa. E su di lui si sono posati gli occhi della dirigenza del Pachino Calcio in questi giorni riunita per formare la nuova squadra che affronterà il prossimo campionato.

«Ho già parlato con il resto della dirigenza, -ha affermato Salvatore Campisi uno dei principali componenti della dirigenza degli azzurri- e non dovrebbero esserci problemi. Un giocatore nel suo ruolo potrebbe esserci molto utile. Poi proveremo sul campo quello che vale, e se il talento c'è come si dice, lo tessereremo immediatamente nella nostra squadra». Il Pachino dunque potrebbe avere il suo straniero d'eccellenza e, si spera, l'uomo che possa fare la differenza. «La casa di accoglienza Il Cireneo, -ha continuato Turi Campisi- è nata per l'accoglienza e l'integrazione. E quale migliore occasione di integrazione può esserci che quella di tesserare questo ragazzo. Ho già parlato con Francesco Magnano, responsabile dell'associazione presso cui Mohamed è ospite in maniera da poter adempiere a tutte le prescrizioni che la legge impone e tessereremo il giovane. Del resto tra questi ragazzi c'è chi frequenterà la bottega di un fabbro, chi svolgerà attività commerciali, non vedo perché non ci possa essere un calciatore». Il volto di Mohamed Abdi Issa si illumina, e sembrano scomparse tutte le sofferenze di chi a soli diciotto anni ha dovuto affrontare diverse vicissitudini. Forse la squadra del Pachino non riuscirà ad essere una vetrina d'eccezione per il talento del giovane somalo, ma spesso lo sport aiuta a qualunque livello, ed ancor più quando si tratta di squadre dilettantistiche. Se poi le qualità emergeranno, chissà che Mohamed non riesca ad entrare nel grande gioco del calcio e che una città di frontiera come è Pachino, terra di immigrazione e di sbarchi, non può avere scoperto un campione semplicemente tendendo la mano ad un fratello in difficoltà nel suo paese e facendolo sentire meno solo in una terra lontana e straniera.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 24-07-2008 - Categoria: Cronaca

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