Tutto pronto per abbattere... il muro d'acqua

PORTOPALO - Un collegamento in diretta audio-web tra Berlino, Roma, Malta, Gorizia (dove il 30 aprile scorso è stata abbattuta la frontiera che divideva la città, da una parte la zone italiana, dall'altra quella sloveni), Tel Aviv e Portopalo. Si svolgerà domenica prossima infatti un programma, intitolato «Crossing Sound», per l'abbattimento di tutti i muri e che vedrà protagonista anche il piccolo comune portopalese. Questa iniziativa avrà inizio alle ore 18,30 per concludersi alle 20. La coordinatrice dei collegamenti audio è Cecilia Castrati e il sito-web di riferimento, dove ascoltare la trasmissione, è www.radioartemobile.it, gestito dall'associazione per l'arte contemporanea Zerynthia di Roma.
Il pezzo riguardante Portopalo s'intitola «Sea Wall» (il muro d'acqua) e sarà presentato dal gruppo Trac (Tecnologie ricerche arte contemporanea) che ha sede a Catania e che ha in Gianluca Collica e Gaetano Foti i responsabili. L'autore del pezzo «Sea Wall» è Domenico Vicinanza che ha utilizzato un programma con tecnologie dell'ultima generazione in C-sound, con elaborazione attraverso la rete informatica europea Grid dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare che elaborerà tra l'altro i dati del progetto per la costruzione di una stazione di rilevamento dei neutrini a Capo Passero. «Attraverso questa iniziativa - afferma Gaetano Foti, ordinario di fisica all'Università di Catania - ricorderemo la caduta dei muri che dividevano culturalmente e politicamente l'Europa.

Il tema da noi proposto è il muro d'acqua che esisteva, ed esiste ancora in larga parte, tra la Sicilia e Malta». Numerosi in questo senso i riferimenti storici: dalla battaglia di Malta tra le forze britanniche e l'Italia fascista, alla politica filolibica che i governi maltesi hanno condotto negli ultimi venti anni, in completa indipendenza rispetto al resto dell'Europa. «Con l'ingresso di Malta nell'Ue - aggiunge Foti - il vento è cambiato». Tra l'altro un punto in comune tra Portopalo e Malta è dato dal pirata turco Dragùt che rase al suolo il castello dell'Isola di Capo Passero, fatto costruire dall'imperatore Carlo V, trovando la morte per decapitazione, qualche decennio dopo, al forte Sant'Elmo di Malta. L'elaborazione musicale è stata realizzata con l'ausilio della rete informatica Eumed, utilizzando come traccia d'avvio il suono del mare nel Canale di Sicilia, e un Grid Computing di strumenti in C-sound.

Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 28-05-2004 - Categoria: Cronaca

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I punti di contatto con Malta, e la perdita del primato di sud d'Europa

Parto da una data certa:il prossimo anno, 2005, Portopalo di Capo Passero potrà festeggiare i 25 anni di autonomia Comunale. E devo dire che questa autonomia gli ha fatto bene: visti gli ingentissimi progressi che la comunità portopalese ha realizzato in questo quarto di secolo. Mentre Pachino attende ancora l'architetto che dovrà modellarla a città riconoscibile e distinguibile dalle aste di un bambino alla lavagna: come scriveva e sognava Vitaliano Brancati in uno dei suoi racconti giovanili. Tuttavia al di là dei dati ricordati dal Prof. Foti che sono al negativo: guerre con gli inglesi; distruzionie del Castello da parte del Pirata Dragut, ecc...ecc... vorrei ricordare alcuni dati positivi che racchiudono la storia del promontorio e la formazione della sua intera comunità locale in generale. Che contempla, in particolare, l'insediamento della prima comunità che formò Pachino moderna e di cui Portopalo è stata per oltre un secolo frazione. Voglio ricordare le prime famiglie che ripopolarono, per decreto, questa terra nella seconda metà del 1700 per opera della famiglia Starrabba di Rudini proveniente da Piazza Armerina. Gli abitanti vennero, emigrando, espressamente, proprio da Malta. E se pure con qualche eccezione in negativo, che purtroppo si trascina fino ai giorni nostri, le prime famiglie che resero feconda e produttiva questa terra dai primi dell'800 avevano cognomi come: Mallia,Grech, Meilach, Beninato ecc..ecc.. ( cito solo i miei parenti per simpatia). Voglio, inoltre, ricordare e sottolineare che sono proprio queste manifestazioni artistiche e culturali, che sono sempre ben accettate, che tracciano un filo di ricongiunzione importantissimo a livello culturale con Malta e con i paesi che si affacciano nella costa meridionale del mediterraneo. Con questi paesi abbiamo molte cose in comune e proficue prospettive positive a livello economico, commerciale e culturale. Cito per tutte Lepthis Magna in Libia e la cultura megalitica di Malta di cui localmente se ne disconosce l'importanza e le possibili connessioni archeologiche ei traffici marittimi del mediterraneo. Una miniera di informazioni di arte e cultura che ci apriranno intensi e significativi punti di contatto con queste sponde che per molto tempo sono state rinchiuse da questo muro d'acqua. Citato come evento in negativo che oggi, finalmente, ritrova la sua vera dimensione di "autostrada del mare" come lo era un tempo. Per continuare con gli approfondimenti archeologici e in particolare con la ceramica, cosidetta, "sigillata africana" di cui si sono trovate significative ed importanti tracce anche a Marzamemi. Cordiali Saluti e Buona notte. Spiros