Tutti gli uomini del sindaco Barone

MARZAMEMI - Tavola rotonda tra ex amministratori e personaggi politici ieri sera nel cortile del palazzo di Villadorata a Marzamemi. A rispondere all'invito del movimento Rinascita di Pachino sono stati solo alcuni dei 51 assessori che si sono avvicendati sulle poltrone amministrative. Tra gli assenti qualche personaggio di spicco che ha preferito disertare l'incontro. Per tutti gli intervenuti un'esperienza comune: l'aver fatto parte della squadra guidata dal sindaco Sebastiano Barone. Un'esperienza che a taluno ha lasciato l'amaro in bocca, tanto da fare affermare all'esponente dell'Mpa Roberto Valerini: «Tra i tanti torti ho quello di aver fatto da vicesindaco a Barone. Nulla di personale contro l'uomo, -ha aggiunto Valerini- ma molto da ridire per quanto riguarda le vicende politiche». Il più duro è stato certamente il consigliere Sebastiano Ferrara che ha accusato il primo cittadino di sprovvedutezza e mancata programmazione politica e di non aver cercato il confronto sui problemi economici della città. «Barone non è attrezzato per gestire la cosa pubblica, -ha affermato il consigliere di opposizione- né per programmare opere per la città dato che Pachino è l'unico comune che ha visto diminuiti dell'80% gli oneri di urbanizzazione che servono proprio per programmare investimenti in infrastrutture.

Io ho votato contro il bilancio recentemente approvato, -ha continuato- poiché non condivido l'aumento delle previsioni di entrata per mantenere il fardello di esperti ed incarichi esterni". A fargli eco è stato poi il coordinatore di Rinascita Sebastiano Mallia ed assessore solo per poche ore, dato che rinunciò all'incarico che ha dichiarato: "Il nuovo collegio dei revisori, così come il precedente, ha invitato la giunta ad invertire la tendenza delle spese paventando conseguenze economiche molto negative. Mi chiedo, -ha affermato Mallia- se gli onorevoli dei partiti che sostengono Barone conoscano la situazione e gli assessori che gestiscono la cosa pubblica per conto dei loro partiti, e se i cittadini si rendono conto che la rinegoziazione dei mutui era finalizzata ad ulteriori indebitamenti. Il sindaco sconosce l'abc della politica, ma la responsabilità dell'attuale situazione va condivisa con i partiti". L'ex assessore al bilancio e finanze Lauretta ha poi azzardato una cifra. Ammonterebbe a 10 milioni di euro il debito del comune di Pachino. Una voragine impressionante che preoccupa non poco.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 18-09-2005 - Categoria: Cronaca

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