Troppi lacci, perplessità anche nel Pd (09-01-2011)

Troppi lacci, perplessità anche nel Pd (09-01-2011) PACHINO - Il piano paesaggistico della discordia sembra mettere d'accordo tutti, maggioranza e opposizione, sulla necessità di esaminare, approfondire e modificare il piano predisposto dalla Soprintendenza e che, a parere dei principali attori politici, viene giudicato come eccessivamente vincolante per la zona sud del territorio provinciale. A far sentire la propria voce è stato, ieri, il Pd, principale partito di opposizione all'amministrazione di Paolo Bonaiuto, che con Totò Caccamo è intervenuto sulla questione che, da qualche giorno tiene banco in città e in provincia. «Il nostro suggerimento - ha affermato Caccamo - è quello di aprire immediatamente un tavolo di concertazione con i principali operatori del settore agricolo, con le categorie produttive e con gli esponenti sociali e sindacali in modo di affiancare l'amministrazione comunale in quella che dovrebbe essere una fase di studio e di approfondimento».

Il dirigente del Pd, invece, si dice contrario alla proposta del consigliere provinciale Iacono, di indire una seduta di Consiglio aperta che adotti come risoluzione, di dare mandato all'amministrazione comunale di affrontare le problematiche del piano. «I consigli comunali aperti spesso risultano dispersivi e si è costretti a confrontarsi anche con chi conosce poco e male le problematiche - ha affermato Caccamo -. Ritengo che un tavolo di studio possa essere certamente più produttivo soprattutto in ordine alle soluzioni da proporre. Inoltre al tavolo dovrebbero partecipare anche i progettisti incaricati della revisione del Prg che peraltro, hanno chiesto lumi all'Amministrazione comunale circa le linee guida da adottare in ordine alla revisione. Siccome è chiaro come il sole che il piano paesistico andrà ad influenzare il piano regolatore, sarebbe certamente opportuno confrontarsi anche tecnicamente con i progettisti». Il Pd ritiene sbagliato il fatto che la Soprintendenza non abbia interpellato il territorio e le sue realtà sociali, prima di redigere un piano definito «impegnativo», non tenendo conto delle realtà in forte espansione che potrebbero, paradossalmente, trarre svantaggi da un piano di tutela. Intanto il sindaco Paolo Bonaiuto ha deciso di affrontare il problema alla radice e ha già preso contatti con l'assessorato regionale al Territorio e Ambiente di Palermo per discutere in merito ai vincoli da rispettare e alle possibilità di manovra nella modifica del piano proposto a livello locale, in modo da affrontare in maniera concreta le esigenze provenienti dalle realtà produttive locali.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 10-01-2011 - Categoria: Politica

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