Troppi i nodi politici ancora da sciogliere

PACHINO - Dopo il clamore destato dal manifesto pubblico contro il primo cittadino a firma del direttivo locale dell'Udc, il mondo politico pachinese si interroga sui possibili risvolti che l'amministrazione potrebbe avere. Diversi sono poi i nodi che la politica pachinese è chiamata a sciogliere, e per prima la tenuta della maggioranza che, dopo essere stata messa a ferro ed a fuoco dall'opposizione, è chiamata a dimostrare alla lunga la sua compattezza. Già ieri sera si presentava un grosso scoglio, e cioè la questione relativa all'indennità di carica spettante al difensore civico. La questione non sembra affatto semplice. L'avvocato Michele Di Pasquale, nominato lo scorso 5 novembre ed in quota Udc, fu votato da una maggioranza diversa rispetto all'attuale che però non riuscì a risolvere l'inghippo relativo alle spettanze di carica ed alle modalità di esercizio delle funzioni. Ciò bloccò a lungo l'esercizio delle funzioni di giustizia civica, e Di Pasquale riuscì ad insediarsi ed a svolgere il suo mandato soltanto grazie al suo spirito di iniziativa che lo ha portato a decidere in autonomia le modalità di svolgimento del servizio. L'attuale maggioranza, sembra orientata a ridurre drasticamente l'indennità di carica. Il problema che si pone è però se la decisione presa possa avere effetto retroattivo e dunque applicarsi allo stesso Di Pasquale o varrà solo per coloro che in futuro ricopriranno tale ruolo. A tal proposito l'assessore Gambuzza si è dichiarato tranquillo ed ha detto: "La nostra è una decisione serena e volta a regolare la materia lasciata incompleta dalla precedente amministrazione.

Saranno poi gli uffici di segreteria a decidere se la nuova regolamentazione si applicherà all'attuale difensore civico o soltanto ai futuri nominati". Intanto le attenzioni politiche sono rivolte al comportamento di FI. Il congresso provinciale siracusano, che ha riconfermato alla guida del partito di Berlusconi il notaio Bellucci, ha visto come argomento principale l'unitarietà del centrodestra non solo in provincia ma anche nei centri minori come condizione per il futuro politico dell'intera Cdl. Al congresso però non era presente Confalone al quale la segreteria politica pachinese è legata. Intanto a non avere dubbi sull'appoggio al sindaco Barone è il forzista Paolo Di Pietro che, dopo essere stato uno dei firmatari della mozione di sfiducia, è tornato sui suoi passi e, pur non essendo convinto della futura tenuta della coalizione, ha dichiarato fedeltà all'amministrazione in nome della stabilità politico-amministrativa. A tenere banco inoltre sono le minacce telefoniche ricevute dal consigliere Agricola, ex Ds ed oggi Rinascita.

sa. mar.
Fonte: LaSicilia.it il 07-04-2004 - Categoria: Politica

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