«Troppe le bocciature del Consiglio»

«Troppe le bocciature del Consiglio» PACHINO - Previsioni ampiamente rispettate per quanto riguarda l'evolversi degli scenari politici locali. Dopo la mancata sfiducia al sindaco Giuseppe Campisi ora è la volta del presidente e del vicepresidente del consiglio comunale di cui vengono chieste ufficialmente le dimissioni. Ad avanzare la proposta è stato ieri il consigliere comunale indipendente Ernesto Aprile, eletto tra le file dello Sdi e poi dichiaratosi indipendente dopo la decisione, durante la prima mozione di sfiducia al sindaco, di astenersi dal voto. Una posizione, quella di Aprile, che allora veniva considerata di attesa e sintomo della volontà di concedere a Campisi una ulteriore possibilità. Decisione invece più intransigente durante la seconda sfiducia al primo cittadino dove Aprile ha votato per la destituzione del sindaco. «Neanche questa volta però l'opposizione è riuscita nel proprio intento, -ha affermato Aprile, nonostante il mio voto favorevole. Rispetto alla prima volta è cambiato poco o nulla poiché gli otto consiglieri che appoggiano il sindaco hanno blindato l'amministrazione.

Ciò è la prova che non ero io l'ago della bilancia né tanto meno il capro espiatorio del centrosinistra, e la mia astensione durante la prima sfiducia non fu determinante». Aprile dunque tenta di scrollarsi di dosso quell'accusa mossagli nel recente passato di un temporeggiatore che aveva salvato l'amministrazione. «Allora molte pulci hanno tossito, -ha affermato Aprile-. Io non rinnego quello che ho fatto e dissento da un modo distruttivo di fare politica». Poi il consigliere Aprile analizza gli ultimi mesi di vita politica cittadina. «Tutto è stato caratterizzato da un'assurda guerra personale tra il sindaco Campisi ed il presidente del consiglio Blundo chiamato sindaco ombra, guerra che ha paralizzato la vita politica pachinese. Le sedute consiliari sono diventate uno squallido teatrino ed il consiglio, pur di dimostrare le debolezze numeriche della maggioranza, ha bocciato tanti atti doverosi».

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 14-03-2008 - Categoria: Politica

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Caro Ernesto, sei una sorpresa continua.
Ma quali sono questi atti doverosi che il consiglio ha bocciato ?
Non mi pare che la giunta ne abbia prodotti così tanti, neppure che ne abbia prodotti, a dire il vero.
Inoltre, come dovresti sapere, le funzioni del consiglio comunale sono di indirizzo e controllo. Quelle della giunta di costruire, di realizzare, di progettare, di elaborare.
Francamente, ma molto francamente, a parte qualche poesia recitata alla stampa, o anche in consiglio comunale, da parte della giunta non s'è visto nulla.
Solamente la capacità di tentare di spostare il tiro su fatti e questioni personali, come su Blundo, che immiseriscono la figura di chi insiste su ciò.
Non ti fare trascinare su questi versanti, ne sarai travolto, tu per primo.
Se proprio hai voglia di darti da fare, perchè non chiedi conto, svolgendo le tue funzioni di consigliere comunale, delle cifre spese per gli esperti comunali, che nulla hanno generato in termini concreti e reali. Tali cifre sono ben più dei fondi che la regione ha stanziato per aggiustare l'acquedotto. Acquedotto che continua a funzionare male, ma non per colpa del consiglio comunale, almeno credo.
Perchè non chiedi che senso ha trasferire interi settori degli uffici comunali, a parte il desiderio di fare qualche scalino in meno, spendendo somme che potrebbero essere utilizzate per le enormi buche nelle strade e magari sistemarne qualcuna ?
Perchè non interroghi i tuoi colleghi consiglieri comunali, domandando loro come mai fanno le proprie dichiarazioni a corrente alternata, oggi sono contro il sindaco, domani sono a favore, poi sono di nuovo contro, poi di nuovo fedeli !!!!!
Ma questa domanda te la sei fatta quando hai pensato di chiedere le dimissioni di Blundo e Bruno ?
E ti sei chiesto, e ti prego di farcelo sapere, in che cosa potrebbe cambiare la politica comunale, se cambiassimo presidente e vicepresidente ?
Forse che mettere sul piatto le cariche, che io abolirei in quanto remunerate, riporterà la politica a Pachino ?
Quale è l'obiettivo concreto e credibile che si può raggiungere ?
Un diverso modo di mercificare la cosiddetta attività politica comunale ?
Non dico ciò per difendere una posizione del mio partito, sono convinto che per un obiettivo politico vero, tutti noi, Blundo e Bruno per primi, non lo considereremmo un problema.
Ma, oggi, fare questa richiesta, ha solamente il sapore di cercare di mettere nel mercato, peraltro in maniera squallida, un'altra arma di condizionamento, di scambio di voti (ma non era reato ?) e di mercimonio, che a via del campo avrebbero serrato i balconi per lo sdegno.

Saluti bocciati, anzi, bocciatissimi.
Turi Borgh
Qui si fà solo bisboccia...


Allego, dal sito istituzionale del comune di Pachino, gli articoli che riguardano le funzioni del consiglio comunale.

Che non sono solo quelli di indirizzo e controllo.
Si vede alla lettura degli articoli che gli competono che, francamente, non ha sufficientemente utilizzato tutte le prerogative istituzionali attribuite per statuto a questo organo..
Lo sport più praticato, con discreta indignazione di molti cittadini, in quanto, da qualche tempo, è quello di vedere il consiglio impegnato,sia in attacco che in difesa, a fare e disfare mozioni di sfiducia al Sindaco... e poche altre cose...

Sarebbe importante, a questo punto, ma sarebbe stato importante da sempre, che nel sito ufficiale del comune di Pachino, visto che il consiglio comunale è un organo autonomo, di disporre e rendere pubbliche le deliberazioni prodotte da questo organo di autogoverno...

Cosi vediamo e rendiamo edotti i cittadini di quante delibere questo consiglio ha prodotto...

Ma ancora prima di ciò, perchè naturalmente è il Presidente e il consiglio che devono disporre di questa facoltà e potere, a dire il vero si possono fare anche delle ricerche su questo sito: per vedere quali argomenti hanno interessato questo consiglio che riguardano gli interessi di indirizzo e controllo della comunità...locale.

Sul Piano Regolatore per esempio...Cosa ha prodotto questo consiglio???

Sulla rivendicazione territoriale con Noto, di sua eslusiva competenza: cosa ha fatto questo organo sopranos??

A me pare che oltre a questioni che riguardano la richiesta di installazione di impianti solari ed eolici non ho personalmente memoria di particolare impegno di questo consiglio...

Ma ricordo alcune bocciature su questioni rilevanti inerenti le aree Sic e Zps e la sinistra,mancoa dirlo non ebbe remore per entrare in amggioranza...

Come altri programmi di previsione generali quali quelle, se non ricordo male, per la discarica comunale...

Ricordiamo che da qualche tempo è scaduta la proroga concessa dalla provincia per la discarica di Sant'Ippolito con il conseguente aggravio di spese per il conferimento dei rifiuti ad altra discarica...

Non è forse questo un argomento che riguarda il consiglio????

A me pare che la maggiore attività di questo organo istituzionale si sia concentrato, da parecchio tempo, sulla continua ricerca di una maggioranza per sfiduciare il Sindaco...

Cosa che per bene due volte,e bene ricordarlo: non è andata in porto...

Allego un mio video su alcune riflessioni che riguardano la richiesta di dimissioni del Presidente e del Vicepresidente del consiglio...

Naturalmente parlando a braccio e senza alcuna preparazione vi sono alcuni errori come quella sul numero dell'articolo del documento statuario del Comune di Pachino, che è il 28 e non il 26
E il numero di consiglieri sufficienti a impedire che la richiesta di sfiducia contro il Presidente del consiglio e il suo vice... ,che deve intendersi come la maggioranza dei presenti in aula al momento della votazione....e non tredici come da me asserito nel video...
Un errore dovuto alla risultante della differenza tra 7 e 13 che fà 20 che sono il numero dei consiglieri assegnati per legge al comune di Pachino...

Chi di via del campo ferisce di via del campo perisce..

Ma tanto a noi cosa ce ne importa: visto che abitiamo in via dell' Onestà....????

Naturalmente quella intellettuale e politica visto che siamo stati per nove mesi assessori,con lo stipendio, senza concludere nulla!!!!
Ovviamente quando queste circostanze si verificavano:
dei consulenti del comune...e dell'acquedotto che non funzionava, a qualcuno non gli poteva fregare di meno e se qualcuno avesse solelvato il problema sarebbero stati tacciati come problemi secondari e irrilevanti...

Dove magari se qualcuno avesse messo il dito sulla questione e sollevato il problema, in automatico sarebbe scattata la contromossa mentale para-omertosa di stampo pachinese, ovvero che: chi parla di queste cose...cosi irrilevanti lo avesse fatto solo ed esclusivamente per invidia....!!!!

O non è vero ????

Bis-bocciati saluti, Spiros






ORGANI ELETTIVI E DI GOVERNO
CAPO I
CONSIGLIO COMUNALE

Art. 28

Composizione ruolo e competenze generali
l. La composizione del Consiglio Comunale è stabilita dalla legge.

2. Il Consiglio Comunale è l'organo che esprime ed esercita la rappresentanza diretta della
comunità, dalla quale è eletto.

3. Il Consiglio Comunale gode di autonomia funzionale ed organizzativa.
4. Spetta al Consiglio Comunale di individuare ed interpretare gli interessi generali della
comunità e di stabilire, in relazione ad essi, gli indirizzi che guidano e coordinano le attività di
amministrazione e gestione operativa, esercitando sulle stesse il controllo politico-amministrativo
per assicurare che l'azione complessiva dell'Ente consegua gli obiettivi stabiliti con gli atti
fondamentali e nel documento programmatico .

5. Le attribuzioni generali del Consiglio quale organo di indirizzo e di controllo
politico-amministrativo sono esercitate su tutte le attività del Comune nelle forme previste dal
presente statuto.

6. Il Consiglio dura in carica cinque anni.

7. Il Consiglio Comunale tiene la prima seduta entro quindici giorni dalla proclamazione degli
eletti; la prima convocazione del Consiglio Comunale è disposta dal Presidente uscente e deve avere
luogo entro quindici giorni dalla proclamazione, con invito da notificarsi almeno dieci giorni prima
di quello stabilito per l'adunanza.

8. Qualora il Presidente uscente non provveda, la convocazione è disposta dal Consigliere
neo-eletto che ha riportato il maggior numero di preferenze individuali al quale spetta, in ogni caso,
la presidenza provvisoria dell'assemblea fino alla elezione del Presidente.

9. Nell'ipotesi di omissione degli atti di cui ai precedenti commi, il Segretario Comunale ne dà
tempestiva comunicazione all'Assessorato Regionale degli Enti Locali per il controllo sostitutivo.

10. Il Consiglio ha il potere di promuovere una mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco e
della rispettiva Giunta da votare per appello nominale dal 65 per cento dei componenti il Consiglio.
La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei Consiglieri
assegnati e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua
presentazione.
Se la mozione di sfiducia viene approvata determina la immediata cessazione degli Organi del
Comune e conseguente gestione commissariale secondo le disposizioni di cui allo art. 11, quarto
comma, della legge regionale 15/09/1997, n. 35.

11. La cessazione dalla carica di Sindaco per decadenza, dimissioni, rimozione, morte od
impedimento permanente comporta la cessazione dalla carica della Giunta ma non del Consiglio
che rimane in carica fino a nuove elezioni che si svolgono contestualmente alle elezioni del Sindaco
da effettuare nel primo turno elettorale utile.

Art. 29

Presidenza del Consiglio Comunale

l. Il Consiglio Comunale, espletate le operazioni di giuramento, convalida e surroga, procede
alla elezione nel suo seno di un presidente, per la cui elezione è richiesta alla prima votazione la
maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio; in seconda votazione risulta eletto il candidato
che abbia riportato la maggioranza semplice. Il Consiglio Comunale elegge altresì un Vice
Presidente.

2. In caso di assenza o impedimento il presidente è sostituito dal vice presidente, ed in caso di
assenza o impedimento di questo, dal consigliere presente che ha riportato il maggior numero di
preferenze individuali.

3. Il Consiglio Comunale è convocato dal presidente con all'ordine del giorno gli adempimenti
previsti dalla legge o dallo statuto e, compatibilmente con questi, dando la precedenza alle proposte
del Sindaco.

Art. 30

Attribuzioni del Presidente del Consiglio Comunale
l. Il Consiglio si riunisce secondo le modalità dello statuto e viene presieduto e convocato dal
presidente dell'organo medesimo. La convocazione del Consiglio è disposta anche per domanda
motivata di un quinto dei Consiglieri in carica o su richiesta del Sindaco. In tali casi la riunione del
Consiglio deve avere luogo entro venti giorni dalla richiesta.

2. La diramazione degli avvisi di convocazione del Consiglio nonché l'attivazione delle
Commissioni Consiliari, limitatamente all'insediamento di queste ultime, spetta al Presidente.

3. Il Sindaco o un Assessore da lui delegato è tenuto a partecipare alle riunioni di Consiglio. Il
Sindaco e i membri della Giunta possono intervenire alle medesime riunioni senza diritto di voto.

4. Per lo espletamento delle proprie funzioni il Presidente del Consiglio Comunale si avvale delle
strutture esistenti nel Comune, pertanto è costituita la Segreteria della Presidenza del Consiglio
Comunale con personale adibito a tali incombenze. A tale ufficio verranno trasmesse tutte le
comunicazioni e gli atti di specifica competenza del Consiglio Comunale, a disposizione del
Presidente.

5. Il Presidente del Consiglio comunale assicura un’adeguata e preventiva informazione ai
gruppi consiliari e ai singoli Consiglieri sulle questioni sottoposte al Consiglio.

Art. 31

Funzioni di indirizzo politico-amminístrativo

l. Il Consiglio Comunale definisce ed esprime i propri indirizzi político-amministrativi, secondo i
principi affermati dal presente statuto, stabilendo la programmazione generale dell'Ente ed
adottando gli atti fondamentali che ne guidano operativamente l'attività.

2. Il Consiglio, con gli atti di pianificazione operativa e finanziaria annuale e pluriennale definisce
per ciascun programma, intervento e progetto, i risultati che costituiscono gli obiettivi della gestione
dell'Ente e determina i tempi per il loro conseguimento.

3. Il Consiglio può adottare risoluzioni per promuovere, indirizzare, sollecitare l'attività degli altri
organi elettivi e l'operato dell'organizzazione, per l'attuazione del documento programmatico
approvato con l'elezione del Sindaco e della Giunta.

4. Il Consiglio può esprimere direttive per l'adozione da parte della Giunta di provvedimenti dei
quali i Revisori dei conti abbiano segnalato la necessità per esigenze di carattere finanziario e
patrimoniale, concernenti l'amministrazione e la gestione economica delle attività comunali.

5. Il Consiglio può adottare risoluzioni, mozioni, ordini del giorno per esprimere, nel rispetto del
principio della pluralità di opinione, la sensibilità e gli orientamenti nello stesso presenti su temi ed
avvenimenti di carattere politico, sociale, economico, culturale ed interpretare con tali atti, la
partecipazione dei cittadini agli eventi che interessano la comunità nazionale e internazionale. Gli
argomenti di cui al presente comma potranno essere votati nella stessa seduta del Consiglio
Comunale.

6. Il Consiglio Comunale può adottare altresì risoluzioni di promozione, indirizzo e sollecito
nell'ambito della programmazione economica, che devono trovare pronto accoglimento da parte del
Sindaco e della Giunta.

Art. 32

Funzioni di controllo politico-amministrativo
1. Il Consiglio Comunale esercita le funzioni di controllo politico-amministrativo, con le modalità
stabilite dal presente statuto e dai regolamenti, per le attività:

a) degli organi e dell'organizzazione operativa del Comune;

b) delle istituzioni, aziende speciali, gestioni convenzionate e coordinate, consorzi, società che
hanno per fine l'esercizio di servizi pubblici e la realizzazione di opere, progetti, interventi,
effettuati per conto del Comune od alle quali lo stesso partecipa con altri soggetti.

2. Nei confronti dei soggetti di cui al punto b) del precedente comma l'attività di controllo è
esercitata nei limiti e con le modalità stabilite dalla legge e dagli ordinamenti di ciascuno di essi.

3. Il Consiglio verifica, con le modalità che saranno stabilite dal regolamento, la coerenza
dell'attività dei soggetti ed organizzazioni di cui al primo comma con gli indirizzi generali dallo
stesso espressi e con gli atti fondamentali approvati, per accertare che l'azione complessiva
dell'amministrazione della comunità persegua i principi affermati dallo statuto e la programmazione
generale adottata.

4. La vigilanza sulla gestione delle aziende speciali e degli altri Enti ed organismi di cui al punto

b) del primo comma è esercitata dal Consiglio Comunale, a mezzo del Sindaco e con la
collaborazione della Giunta, secondo le norme stabilite dai loro ordinamenti e dal regolamento
comunale.

Art. 33

Attività ispettiva del Consiglio

l. Il Sindaco è tenuto a rispondere agli atti ispettivi dei Consiglieri comunali entro 30 giorni dalla
loro presentazione presso la Segreteria del Comune con le conseguenze previste al 2° comma dello
art. 27 della legge regionale 26 Agosto 1992, N. 7.

2. Il Consiglio Comunale a maggioranza assoluta dei suoi componenti, può istituire al suo interno
commissioni di indagine su qualsiasi materia attinente all'amministrazione comunale.

3. Della Commissione fanno parte rappresentanti di tutti i gruppi consiliari

4. Nel provvedimento di istituzione viene precisato l'ambito dell'indagine della quale la
Commissione è incaricata ed in termini per concluderla e riferire al Consiglio.

5. I poteri, la composizione, il funzionamento delle Commissioni di indagine sono precisate nel
regolamento del Consiglio.

Art. 34

Competenze del Consiglio Comunale

l. Il Consiglio Comunale è l'organo di indirizzo e di controllo politico amministrativo.

2. Il Consiglio ha competenza limitatamente ai seguenti atti fondamentali:

a) gli Statuti dell'Ente e delle Aziende speciali, i Regolamenti, i criteri generali per l'adozione
da parte della G.M. e dell'Ordinamento degli uffici e dei servizi;

b) i programmi, le relazioni previsionali e programmatiche, i piani finanziari (ad esclusione di
quelli riguardanti singole opere pubbliche) ed i programmi di opere pubbliche, i bilanci
annuali e pluriennali e relative variazioni e storni di fondi tra capitoli appartenenti a rubriche
diverse del bilancio, i conti consuntivi, i piani territoriali e urbanistici, i programmi
annuali e pluriennali per la loro attuazione, le eventuali deroghe ad essi, i pareri da rendere
nelle dette materie;

c) le convenzioni tra i Comuni e quelle tra Comuni e Provincia, la costituzione e la
modificazione di forme associative;

d) l'istituzione, i compiti e le norme sul funzionamento degli organismi di decentramento e di
partecipazione;

e) l'assunzione diretta dei pubblici servizi, la costituzione di istituzione e di aziende speciali, la
concessione dei pubblici servizi, la partecipazione dell'Ente Locale a società di capitale, lo
affidamento di attività o servizi mediante convenzione;

f) l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, la disciplina generale delle tariffe per la fruizione dei
beni e dei servizi;

g) gli indirizzi da osservare da parte delle aziende pubbliche e degli enti dipendenti,
sovvenzionati o sottoposti a vigilanza;

h) la contrazione dei mutui e l'emissione dei prestiti obbligazionari qualora gli stessi non siano
previsti in atti fondamentali. In tal caso la competenza rimane assegnata alla Giunta
Comunale;

i) le spese che impegnano i bilanci per gli esercizi successivi, escluse quelle relative alla
locazione degli immobili alla somministrazione e fornitura al Comune di beni e servizi a
carattere continuativo;

l) l'autorizzazione ad avvalersi di modalità di gara diverse dai pubblici incanti , in materia di
lavori pubblici o di pubbliche forniture.

3. Le deliberazioni in ordine agli argomenti di cui al presente articolo non possono essere
adottate in via d'urgenza da altri Organi del Comune.

4. L'autorizzazione di cui allo art. 78 della Legge Regionale 10 Gennaio 1993, N. 10, può
essere data anche con riferimento a categorie di lavori o di forniture. Non si fa luogo a
procedimento autorizzatorio quando i casi di deroga alla regola dei pubblici incanti negli ambiti
consentiti dalla legge, sono disciplinati con norme di carattere generale nei Regolamenti Comunali.

5. Le competenze dei Consigli Comunali in materia di piani territoriali ed urbanistici sono
limitate all'adozione dei piani, generale ed attuativi, e delle relative varianti, nonché
all'approvazione delle direttive generali e degli schemi di massima di cui allo art. 3, comma 7, della
Legge Regionale 30 Aprile 1991, N. 15.

6. Resta attribuita ai Consigli Comunali la competenza ad eleggere i Revisori dei Conti e a
nominare il Difensore Civico nonché gli atti relativi alle dichiarazioni di ineleggibilità ed
incompatibilità dei Consiglieri Comunali ed alla loro surrogazione.

Art. 35

Gruppi consiliari e conferenza dei Capigruppo

l. I Consiglieri eletti formano gruppi consiliari secondo le norme regolamentari di
funzionamento del Consiglio. Nel caso in cui in una lista sia stato eletto un solo Consigliere, a
questo sono riconosciuti la rappresentanza e le prerogative spettanti ad un gruppo consiliare.

2. Ciascun gruppo comunica al Presidente ed al Sindaco per iscritto o per dichiarazione a
verbale durante la prima riunione del Consiglio neo-eletto il nome del Capogruppo. In mancanza di
tale comunicazione viene considerato Capogruppo il Consigliere che all'interno del gruppo abbia
conseguito la cifra elettorale più alta sommando i voti di lista con quelli di preferenza (cifra
individuale).

3. La Conferenza dei capigruppo è l'organo consultivo nell'esercizio delle funzioni del
presidente delle adunanze consiliari, concorre alla programmazione delle riunioni e ad assicurare lo
svolgimento dei lavori del Consiglio nel modo migliore; la Conferenza ha funzioni consultive e
redigenti per la formazione e l'aggiornamento del Regolamento del Consiglio comunale.

4. Il Regolamento definisce le altre competenze della Conferenza dei Capigruppo, le norme per il
suo funzionamento ed i rapporti con il Presidente che la presiede, con il Sindaco, le Commissioni
consiliari permanenti e la Giunta Comunale.

5. Con il Regolamento sono definiti mezzi e strutture di cui dispongono i gruppi consiliari per
assicurare l'esercizio delle funzioni loro attribuite.

Art. 36

Commissioni consiliari

l. Sono istituite, in seno al Consiglio, le Commissioni permanenti con funzioni consultive,
propositive e di approfondimento secondo le previsioni del Regolamento.

2. I componenti le Commissioni sono eletti dal Consiglio Comunale. Tutti i Consiglieri Comunali
devono far parte di almeno una Commissione Consiliare.

3. Il Regolamento ne disciplina il numero, la composizione, nel rispetto del criterio proporzionale,
il funzionamento e le attribuzioni.

4. Il Regolamento può altresì prevedere l'istituzione di Commissioni temporanee o speciali.

5. Il Sindaco e i componenti della Giunta Municipale, il Presidente e il Vice Presidente del
Consiglio Comunale non fanno parte di alcuna Commissione.

6. Le Commissioni di cui al precedente quarto comma su esplicito mandato del Consiglio
Comunale effettuano indagini conoscitive al fine di acquisire informazioni, dati e documentazione
utile all'attività consiliare, avvalendosi anche di audizioni di soggetti pubblici e privati.

7. Alle riunioni delle Commissioni Consiliari possono partecipare su richiesta delle stesse, e senza
diritto di voto, esperti e consulenti. Possono partecipare, altresì, alle predette riunioni, senza diritto
di voto, il Sindaco e/o gli Assessori interessati alla materia nonché, il Presidente e/o il Vice
Presidente del Consiglio Comunale.

Art. 37

Commissioni speciali e temporanee

l. Il Consiglio Comunale può nominare, nel suo seno, Commissioni speciali e temporanee,
secondo quanto previsto dal regolamento, per lo studio , la valutazione e l'impostazione di
interventi, progetti, piani di particolare rilevanza, che non rientrino nella competenza ordinaria delle
Commissioni permanenti. Nel provvedimento di nomina viene stabilito l'oggetto dell'incarico ed il
termine entro il quale la Commissione deve riferire al Consiglio.

2. Per la definizione degli interventi atti a realizzare una reale parità di condizioni tra uomini e
donne nell'ambiente di lavoro, dando così concretezza ad azioni positive nei riguardi delle donne
lavoratrici, è istituito il "Comitato per le pari opportunità uomo-donna" composto:

a) da un rappresentante dell'Amministrazione Comunale, esterno al Consiglio e alla Giunta
Comunale, con funzioni di Presidente;

b) da un componente designato da ognuna delle OO.SS. maggiormente rappresentative di cui allo
art. 2 del D.M. funzione pubblica 30 Marzo 1989 a livello locale;

c) da funzionari comunali, categoria D3, in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale in
pari numero dei componenti di cui alla precedente lettera b).

Il Comitato, quale Organo consultivo, è nominato dal Sindaco. Il Comitato ha diritto di riunirsi
presso la "Sala delle Riunioni", della Sede Municipale e di consultare in ogni tempo le pratiche
comunali inerenti i compiti attribuiti.

Il Comitato ha il compito di proporre:

a) le misure idonee a favorire effettive pari condizioni nell'ambiente di lavoro e nello sviluppo
professionale, tenuto conto della posizione delle lavoratrici in seno alla famiglia;

b) i criteri per l'accesso e le modalità di svolgimento dei corsi di formazione professionale;

c) la flessibilità degli orari di lavoro in rapporto a quelli dei servizi sociali ed il perseguimento di
un effettivo equilibrio di posizioni funzionali a parità di requisiti professionali, art. 28 del D.P.R.
03/08/1990, N. 333 e art. 9 del C.C.N.L.. 06/04/1996;
d) le iniziative volte ad attuare le direttive U.E. per l'affermazione sul lavoro della pari dignità
delle persone. In sede di contrattazione decentrata, tenuto conto delle proposte del comitato, sono
concordate le misure per favorire effettive opportunità nelle condizioni di lavoro e di sviluppo
professionale che tengano conto anche della posizione delle lavoratrici in seno alla famiglia.

Il comitato presenterà all'Amministrazione Comunale una relazione annuale sulle iniziative
realizzate a seguito delle formulate proposte e sulle condizioni di cui all'art. 7 del D.P.R. 13 Maggio
1987, N. 268. Il Consiglio Comunale è tenuto ad adottare piani di azioni positive ai sensi
dell’ultimo comma dell’art. 2 della legge 10 Aprile 1001 n. 125 per assicurare le condizioni di pari
opportunità di cui all’art. 56 della legge regionale 1 settembre 1993 n. 26.

Art. 38

Consiglieri Comunali

La posizione giuridica e lo status dei Consiglieri Comunali sono regolati dalla legge;
essi entrano in carica all'atto della proclamazione e rappresentano l'intera comunità alla quale
costantemente rispondono.

l. Ogni Consigliere rappresenta il Comune ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato;

non può essere nominato dal Sindaco o eletto dal Consiglio Comunale per incarichi in altri Enti
anche se in rappresentanza del proprio Comune né essere nominato o eletto come componente di
organi consultivi del Comune.

2. Ogni Consigliere, secondo le norme stabile dal Regolamento, ha diritto:

a) esercitare l'iniziativa per tutti gli atti di competenza del Consiglio secondo le modalità previste
dello art. 44 della Legge Regionale 1 Settembre 1993, N. 26;

b) formulare interrogazioni e mozioni secondo le modalità stabilite dal regolamento e con la
disciplina di cui alla precedente lettera a);

c) ottenere dagli uffici del Comune ed Enti da esso dipendenti tutte le notizie, informazioni ed atti
utili all'espletamento del mandato. Le modalità, e le forme dell'esercizio di tali diritti sono
disciplinati dal regolamento.

d) iscrivere proposte dì deliberazioni all'ordine del giorno del Consiglio Comunale. In questo caso,
ricevuta la proposta, il Presidente del Consiglio Comunale acquisisce tutti gli atti e i pareri degli
uffici e organi comunali.

3. Nell'esercizio del diritto di iniziativa può chiedere, con domanda motivata di un quinto dei
Consiglieri in carica, la convocazione del Consiglio con l'indicazione delle proposte da trattare. In
tal caso il Presidente è tenuto a riunire il Consiglio entro un termine non superiore a venti giorni
dalla richiesta.

4. Le dimissioni dalla carica di Consigliere sono presentate al Consiglio Comunale; sono
irrevocabili, immediatamente efficaci e non necessitano di presa d'atto.

5. Le funzioni di Consigliere anziano sono svolte dal Consigliere che ha riportato il maggior
numero di preferenze individuali nelle elezioni amministrative; a parità di voti si ha per anziano il
maggiore di età.

6. I Consiglieri comunali hanno diritto a percepire un gettone di presenza per la effettiva
partecipazione alle sedute di Consiglio, delle Commissioni consiliari e delle Commissioni previste
per legge. Il gettone di presenza viene annualmente quantificato con deliberazione consiliare nei
limiti stabiliti dal D.P.R.S. 18-10-2001 n. 19.

7. Su richiesta dei singoli Consiglieri il gettone di presenza può essere trasformato in una indennità
di funzione quantificata annualmente con deliberazione di Giunta municipale sulla base delle sedute
di Consiglio e delle Commissioni previste per legge svoltesi durante l’anno precedente. Nei casi di
non giustificata assenza nelle sedute degli Organi collegiali l’indennità di funzione viene ridotta di
un importo pari al gettone di presenza corrisposto per la seduta.

8. In nessun caso l’ammontare percepito nell’ambito di un mese da un Consigliere comunale può
superare l’importo pari ad un terzo dell’indennità prevista per il Sindaco.

Art. 39

Mozione di sfiducia per il Presidente e per il Vice Presidente del Consiglio Comunale

1. La mozione di sfiducia al Presidente del Consiglio Comunale va motivata e presentata da
almeno un terzo dei Consiglieri assegnati all’Ente. La stessa deve essere trattata e votata per
una sola volta nell’arco dei dodici mesi per ogni Presidente eletto.

2. La seduta per la trattazione della mozione di sfiducia del Presidente deve tenersi entro
quindici giorni dalla richiesta.

3. La mozione viene approvata se votata dalla maggioranza dei Consiglieri Comunali
assegnati.

4. La mozione, se votata favorevolmente, fa effetto immediato. La seduta decade e per la
elezione del nuovo Presidente valgono le norme in vigore.

5. Analogamente si procede per la mozione di sfiducia al Vice Presidente del Consiglio
Comunale.

Art. 40

Garanzia delle minoranze

1. La Presidenza delle Commissioni Consiliari cui ai precedenti artt.36 quarto comma e 37,
ove costituite, spetta alla opposizione.

2. Se nella votazione di nomina dei componenti delle Commissioni cui al precedente comma 1
non sia rappresentato eletto alcun rappresentante della minoranza, è dichiarato eletto in
sostituzione dell’ultimo della maggioranza, il rappresentante della minoranza che ha
ottenuto il maggior numero di voti.