Trionfo ex aequo per le sorelle Cappello e Cinzia Caruso

Trionfo ex aequo per le sorelle Cappello e Cinzia Caruso PACHINO - Trionfo in ex aequo per «Istigazione e purezza» delle sorelle Cappello e per «Il volto degli onesti: abbunnanzia» di Cinzia Caruso nella quinta edizione dell'Inverdurata. Si è conclusa così la manifestazione primaverile organizzata dall'associazione antiracket Apac mediante l'uso di verdure ed ortaggi. Ex aequo anche per il secondo posto con il «Treno dei diritti dei bambini» realizzato dalle quinte classi del primo istituto comprensivo Pellico e per «Solo Pizza No Pizzo» della sezione pittura dell'Unitre. Il terzo posto è invece andato alla «bilancia della giustizia corrotta» di Veronica e Company. Si è chiusa così, con una grande festa e con grande soddisfazione per il comitato organizzativo, la manifestazione che si propone come obiettivo quello di sensibilizzare ed educare alla legalità. «In tanti, -ha affermato Francesco Trincali, uno degli organizzatori- ci hanno detto che questa manifestazione può crescere ed arrivare a livelli alti. Credo però che l'obiettivo non sia quello di conquistare la ribalta magari nazionale per la quale peraltro non avremmo a disposizione neppure i fondi necessari dato che tutto nasce all'insegna del volontariato, ma l'obiettivo è quello di piantare il seme dell'educazione alla legalità. La cosa più bella è vedere i bambini delle classi elementari comporre i mosaici e la gioia nel ritirare i premi».

Ringraziamenti poi sono arrivati a quegli imprenditori agricoli che hanno donato gli ortaggi, tutti prodotti di seconda e terza scelta per evitare sprechi, ma la generosità dei fratelli Moncada, dei fratelli Calabrese, dell'azienda 3A, dell'Area Verde e delle cooperative aderenti al consorzio Igp Pomodoro di Pachino, merita di essere ricordata. Per la quinta edizione dell'Inverdurata sono serviti circa 450 chilogrammi di ciliegino, 10 chili di pomodoro grosso verde, 150 chili di melanzane viola, 120 di melanzane nere, 8 cassette di finocchi, 20 cassette di zucchine, 10 casse di meloni, 5 di arance, 25 cassette di limoni, 25 cassette di carote, 300 chili di patate, otto cassette di cipolle, 25 casse di insalata, 300 chilogrammi di torba e 20 cartoni di piantine da vivaio. «Nessuno spreco, -hanno tenuto a sottolineare dall'organizzazione- poiché le merci usate non erano commerciabili. Quanto rimasto inoltre è stato donato agli istituti religiosi della città. Per la realizzazione dei mosaici siamo riusciti a calcolare quasi alla perfezione i quantitativi dei materiali da utilizzare. Unica nota di rammarico è dovuta alle condizioni climatiche non certo favorevoli».

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 13-05-2008 - Categoria: Cronaca

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