Trattative per gli assessori della Giunta Campisi

Trattative per gli assessori della Giunta Campisi PACHINO - Due poltrone e tre candidati per la corsa al completamento della giunta in seno al palazzo di città. Con il nuovo anno si rimette in moto la politica pachinese che sempre più si interseca con la corsa alle elezioni provinciali. A rompere gli indugi e ad ufficializzare il nome di uno dei possibili pretendenti alla poltrona di giunta è l'ex assessore Elio Basilico che, forte della presenza del figlio in consiglio comunale, ha fatto il nome di Giorgio Giliberto quale prescelto a ricoprire la veste di assessore. «Nelle prossime ore mi incontrerò con il sindaco Campisi, -ha affermato Basilico- per concludere le trattative. L'indicazione che darò a Campisi è quella di Giliberto e non potrebbe essere diversamente. Altri nomi mi sembrano fuori luogo». Ma il sindaco Campisi non sembra disponibile a concedere a cuor leggero l'agognato posto nella stanza dei bottoni. Accettare l'indicazione di Giliberto avrebbe infatti un prezzo politico piuttosto alto che potrebbe essere la richiesta da parte della coalizione di governo di liberare un seggio in consiglio, seggio ad oggi ricoperto da Vincenzo Basilico.

Una decisione che permetterebbe al primo dei non eletti nella lista, Corrado Bufardeci, di sedere negli scranni consiliari e trovare un posto al sole. I basilico in cambio inoltre non avrebbero solo l'ingresso in giunta di Giorgio Giliberto ma anche la promessa di un sostegno per una eventuale candidatura alle elezioni provinciali in cui sarebbe in corsa Elio Basilico. Dal punto di vista politico l'amministrazione trarrebbe grande beneficio dall'avvicendamento nel civico consesso poiché Bufardeci, esponente dell'Udc area Gianni, potrebbe garantire l'ingresso stabile di tutto il partito centrista in amministrazione, cosa che fungerebbe da ottimo richiamo per il resto del centrodestra. Ma ad escludere categoricamente tale possibilità è stato lo stesso Elio Basilico che ha affermato: “L'ipotesi delle dimissioni di mio figlio Vincenzo dal consiglio comunale non sta né in cielo né in terra, almeno per il momento. Se avvicendamento potrebbe esserci, tutto è rinviato a dopo le elezioni provinciali”. Insomma per Basilico prima l'amministrazione dovrà supportare la sua candidatura, e poi, in caso di successo elettorale, l'avvicendamento con Bufardeci potrebbe anche esserci. A questo punto però la bilancia amministrativa potrebbe pendere verso un altro nome, quello di Sebastiano Rosa, primo dei non eletti di An ma da sempre disponibile al dialogo con l'amministrazione Campisi.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 10-01-2008 - Categoria: Politica

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Se le dichiarazioni del Sig. Elio Basilico («Nelle prossime ore mi incontrerò con il sindaco Campisi, per concludere le trattative. L'indicazione che darò a Campisi è quella di Giliberto e non potrebbe essere diversamente. Altri nomi mi sembrano fuori luogo» e “L'ipotesi delle dimissioni di mio figlio Vincenzo dal consiglio comunale non sta né in cielo né in terra, almeno per il momento. Se avvicendamento potrebbe esserci, tutto è rinviato a dopo le elezioni provinciali”) sono vere, e non ho motivo di dubitarne giacchè metterei in dubbio il lavoro del cronista, ci troviamo di fronte ad un eclatante conferma di quanto si sia degenerata la politica locale ed a quale livello di tracotanza sia giunta.
Questo signore, apparentemente padre padrone o manager di un figlio consigliere comunale e forte di questa sua qualifica, si permette di dettare le condizioni politiche e di indicare le risorse per integrare l'amministrazione del Comune di Pachino.
Si penserà .... si ma almeno questo signore è il rappresentante di un partito o di una compagine politica forte e coesa.
Niente di tutto ciò.
Stando alle cronache questo signore determina la politica amministrativa della città in base al fatto di aspirare ad una candidatura personale alle prossime elezioni provinciali ed, inseguendo questo obiettivo, mantiene una pluralità di rapporti con varie aree politiche.
Ragione valida per: fare personalmente l'assessore nella giunta Campisi; per ordinare al figlio (che mi auguro legga questa nota e batta un colpo per rivendicare una dignità personale che al momento mi appare invisibile) di dare o non dare sostegno all'amministrazione; ed, infine, dettare alla suddetta amministrazione un nome di assessore non senza averne prima verificato le qualità di convogliatore di voti a suo favore nella citata competizione elettorale.
Il comportamento di Elio Basilico rappresenta l'emblema della questione morale che oggi dobbiamo affrontare.
Vale a dire se i cittadini debbono ancora sopportare che tutti gli sforzi dei "politici" che ci governano, o aspirano a farlo, devono essere orientati a soddisfare i loro obiettivi o bisogni personali o non piuttosto quelli della collettività che, con tanta arroganza, pensano di rappresentare.
Cordialmente (e sconsolatamente).
Giancarlo Barone.
Caro e Gentile Collega,
io voglio entrare nel merito della notizia e cioè nè se essa è vera, nè se è morale o meno...!!!
Io intervengo su questo tuo commento solo per sapere da quando sei diventato etico e/o morale ...!!!
Infatti non avevi fatto politica per tanti anni e ti eri sempre sapientemente defilato finchè potevi e finchè qualcuno ti faceva eleggere?/nominare!!!
Quando hai esaurito il filone delle nomine, beh, allora sei entrato in "Città Etica" forse per moralizzare gli altri...??? Ma c'è un Ente superiore che rilascia certificati o patenti di ETICITA'?
Come puoi ergenti tu a moralizzatore della società civile quando sei stati NOMINATO e non per sorteggiato e non per le tue capacità ma perchè eri un certo settore politico???
Ma ti sei letto il caso "VISCO" che in campo Nazionale per essere Vice-Ministro ha fatto nominare SUO FiGLIO quale DIRIGENTE della Società che gestisce i Fondi ministeriale di finanziamento dell'Imprenditoria Giovanile ...??? Questo ti sta bene...???
Io sono stato sempre eletto e mai nominato da un Sindaco o da un Commissario Regionale.
Se ti vuoi riferire a me la gente che ci legge deve sapere che io non mi sono mai nascosto dietro a nessuno ed ho sempre dichiarato la mia scelta politica, quindi, specificatamente, a Pachino, io l'incarico di Presiedere il Collegio dei Revisori l'ho ricevuto per elezione consiliare ed a Rosolini fui nominato dal Sindaco dell'Ali perchè il Consiglio Comunale si era dimissionato.
Successivamente, sempre a Pachino venni nominato dal Dott. Casarubea perchè il Consiglio Comunale era sciolto e prima dello scioglimento mi aveva eletto due volte.
Dico anticipatamente tutto ciò per evitarti speculazioni gratuite su di me...!!!
Infine e solo "en passant" ti faccio il seguente rilievo politico:
ma forse, per caso, il tuo commento non è scatenato dal fatto che l'eventuale nomina di Giorgio Giliberto ti dà fastidio perchè assottiglia sempre di più il numero dei neo-adeptiti/grandi elettori del PD...??? del quale ti senti in pectore o in pool position per essere eletto quale Segretario Cittadino...???
Giuseppe Cambareri (Componente Staff Sindaco)
Rispondo volentieri e (mi auguro) con molta pacatezza al Collega Peppe Cambareri al quale non mi rivolgerò direttamente per non dare l'idea che noi due si stia imponendo ai lettori un epistolario privato.
In primo luogo vorrei dire che non credo di essere diventato etico e/o morale di recente.
Se lo sono oggi (ma non devo essere io, semmai altri, a sostenerlo sulla base delle mie azioni quotidiane), probabilmente lo sono sempre stato.
E qui tocca un attimo chiarirsi su cosa reciprocamente intendiamo io ed il collega per essere etici e/o morali.
Mi pare di capire che nella visione del collega l'ergersi a fustigatori del malcostume per darsi l'aspetto di "moralizzatori", magari facendo invece i propri comodi, sia cosa riprovevole.
Condivido al 100%.
Se il collega ritiene ancora di portare quale presunto esempio di un mio simile comportamento il fatto di essere stato revisore dei conti del comune per nomina (prima commissariale e poi sindacale) faccia pure.
A patto di dimostrare anche che le suddette nomine fossero dettate da qualunque cosa diversa dall'essere (al pari suo) un Dottore Commercialista iscritto all'Albo (mi riferisco ad eventuali e, ripeto, tutte da dimostrare, mie sollecitazioni o raccomandazioni o accordi politici o, meglio ancora a pressioni di qualunque natura e via esemplificando).
Al di fuori di ciò risulta semplicemente che io ho avuto delle nomine riferibilii ad incarichi professionali conclusi nel lontano 1997, punto.
Del resto anche il collega (dopo aver specificato di essere stato "sempre eletto e mai nominato da un Sindaco o da un Commissario Regionale") si contraddice ammettendo di essere stato nominato da un sindaco e da un commissario ed io non mi sogno di entrare nel merito di cosa abbia determinato le scelte della sua nomina, ovvero dando per scontato che siano le medesime che hanno determinato la mia essendo anch'egli un Dottore Commercialista iscritto all'Albo.
In quanto alla mia visione dell'essere etici e/o morali, voglio semplicemente dire (ed è la sola cosa che si può ricavare da ciò che scrivo) che mi oppongo alla coltivazione dell'interesse personale in politica, cosa che si manifesta ogni qual volta l'esercizio della politica viene portato avanti esclusivamente per ricoprire cariche e non tenga in debito conto eventuali conflitti d'interesse.
Se sostenere questa cosa che, in un paese civile, dovrebbe essere l'abc del senso civico, mi espone ad accuse di falso moralista o peggio, allora devo aver capito ben poco di cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Ravviso poi un passaggio nel quale, commentando la posizione di Basilico io avrei forse fatto velati riferimenti alla persona del Collega.
Francamente, pur leggendo e rileggendo varie volte il mio commento, non riesco a vedere alcuna allusione palese o velata fatta a nessun altro che non fosse Basilico, ma se il collega ne è convinto, non ho problemi a scusarmi se ne ho involontariamente urtato la suscettibilità.
Chiudo facendo rilevare al collega che, forse, le recenti accese dispute dialettiche che sta intrattenendo con mezzo mondo politico pachinese, gli hanno un poco alterato la percezione della realtà e, magari, di riflettere se non sia il caso di dismettere i toni così accesi e la volontà di usare la tastiera del computer come una clava.
Qualora ritenga valido quest'ultimo mio suggerimento, non avrei problemi a confrontarmi con lui in un qualunque civile dibattito anche per discutere di politica partitica a Pachino.
Cordialmente.
Giancarlo Barone.