Tomato Conference: inizia il conto alla rovescia

Tomato Conference: inizia il conto alla rovescia Appuntamento in Sicilia, dal 24 al 27 di maggio, alla ricerca di nuove opportunità di business per il pomodoro

Delegazioni internazionali di produttori, tecnici, traders, importatori, esportatori, buyers della GDO, giornalisti e associazioni si riuniscono dal 24 al 27 maggio prossimi in provincia di Ragusa per parlare dell’ortaggio forse più rappresentativo della dieta mediterranea, dei suoi innumerevoli
impieghi e delle strategie per rilanciarne il mercato.

L’iniziativa si presenta originale sotto diversi aspetti. Innanzitutto, il mondo della gastronomia entra a pieno titolo tra i temi in discussione. Attraverso momenti di degustazione e workshop su proprietà organolettiche e valori nutrizionali, i delegati potranno caratterizzare le singole varietà di pomodoro attribuendo ad ognuna la propria vocazione d’uso, la destinazione preferenziale in cui meglio si esprimono, oltre a creare un’occasione di confronto con rappresentanti della ristorazione, dell’ "ho.re.ca.", del catering e della distribuzione alimentare.

Ci si soffermerà, inoltre, sulle esigenze del consumatore, le risposte dell’industria alle nuove esigenze e proposte di commercializzazione. Non verranno infine trascurati gli argomenti abitualmente trattati durante meeting e convegni, come la presentazione delle nuove varietà a confronto con quelle già affermate (es. Marmande, Cuore di Bue e Cherry), i risultati delle indagini sugli usi e le attitudini dei consumatori europei, i suggerimenti sul display di vendita del prodotto e tanti altri temi che andranno a completare il calendario dei lavori.

La conferenza vera e propria si svolgerà giovedì 26 maggio, anticipata il giorno precedente da un viaggio tra i sapori tradizionali della zona di Siracusa. Venerdì 27 sarà possibile partecipare a visite guidate ai mercati di Pachino e Vittoria.

Per maggiori informazioni: www.tomatoconference.com
Fonte: Fruitecom.it il 18-05-2005 - Categoria: Economia

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Il mercato di Pachino


STATO DI FATTO

Mercato di Pachino..: perché, a Pachino c’è un mercato????

Una realtà che non c’è. Ovvero, c’è ma non è adatta….


PROGETTO

Io non conosco i dettagli del Feasebility study che si vuole portare avanti nell'area della stazione ferroviaria di Pachino, collaborato dalla Società di Consulenza e formazione torinese presentata dal consulente internazionale dell'amministrazione Barone..
Per mia specifica esperienza nel campo dei feasebilty e per avere lavorato anche sui manuali tecnici dell’UNIDO, e per la personale esperienza e la conoscenza del territorio mi portano a fare alcune considerazioni di come vedo la trasformazione e il futuro di quest'area.

Storia

Costruita e finita nel 1935-36 la stazione di Pachino fa parte di un sistema di infrastrutture e stazioni medie e piccole e caselli che arrivano fino alla stazione di Calabernardo, proseguendo per la staffa di collegamento con la stazione di Noto.
Premesso che l'area della stazione è stata per sua natura “territorio di scambio”, in quanto, oltre ai pendolari, operai, studenti, per tantissimi anni è servita come stazione per il carico di grossissimi quantitativi di mosto e di vino. Dal 1978, l’area venne dismessa per effetto del decreto del Ministro Signorile che ne decretò la chiusura e l'iscrizione, di questa tratta, Noto Pachino, fra i rami secchi ferroviari siciliani.


DIMENTICANZE URBANISTICHE

Un'opera che nessuno ha tenuto in considerazione nelle ipotesi di pianificazioni messe in atto e a cura della Provincia di Siracusa che dal Gal Eloro o da altri Enti come la Regione e le stesse Ferrovie dello Stato o meglio la società Metropolis che ne detiene formalmente la proprietà. Neanche nel recente istituito treno del Barocco si è parlato del possibile riutilizzo di questa tratta ferroviaria.
Eccezione fatta per il progetto dell'Unesco per la valorizzazione del Barocco siciliano dove ,pare,l’asse ferroviario,fino a Vendicari, è stato declassato e destinato a pista ciclabile. La tratta ferroviaria da Vendicari a Pachino, ferma l’eccezione di un tentativo fatto nel 1997 dall’amministrazione Preziosi, e di un altro tentativo fatto da un gruppo di architetti che proponevano il recupero della tratta ferroviaria per realizzare un treno che avesse, utilizzando le sottostazioni, fini turistici e di collegamento con aree archeologiche e ambientali della fascia Ionica.

Studi e ipotesi di Riuso

Da studi effettuati dal sottoscritto, per il possibile ri-utilizzo dell'area ferroviaria, la prima ipotesi progettata fù la progettazione di una VILLA COMUNALE con percorsi di connessione con l'area archeologica dei Cugni, (progetto che ritengo tuttora percorribile).Facendo sorgere, contestualmente, un sistema di campeggi e attrezzature a corredo dell'ipotesi ricreativa e turistica per la valorizzazione dell' area Cugni Calafarina fino a Portopalo.
Da qualche anno, maturando scelte urbanistiche diverse, dovute anche alle modifiche che intanto sono avvenute che vedono, per esempio, la costruzione di un Parco Urbano esattamente alla parte opposta della città! Squilibrando il sistema urbanistico fondiario.E lasciando di fatto Pachino senza un'area attrezzata capace di interagire con il contesto urbano circostante
Di fatto, queste scelte, hanno fatto perdere effetto a questa ipotesi progettuale e dunque l’area, oggi, si presta per altre ipotesi di riuso.

E’ doveroso tenere conto delle reali modificazioni urbane ed exstaurbane che rispetto alla previsione risultano compiute al 80% per cento è in questa percentuale del 20% di incompiute possiamo mettere l’area della Stazione di Pachino.

Un' area marginale che non è entrata nelle modificazioni strutturali che si sono verificate nell’ultimo decennio..
E' chiaro che le ipotesi da vagliare sono molteplici e varie, ma, di fatto, non conosciamo cosa si intende realizzare con il progetto presentato dalla società di consulenza torinese.
E quali ipotesi o optional sono inserite nel ventaglio di proposte presentate.
Tuttavia, in considerazione del fatto che stiamo trattando di mercato ed infrastrutture di mercato, mi sembra giusto ed essenziale esporre le seguenti personali considerazioni.
Penso che, fra le ipotesi suscettibile di qualche interesse, vi sia anche quella della ipotesi di progettazione e realizzazione di attrezzature per l’ esposizione, commercio, e vendita di prodotti locali.
Creando ed allargando il "mercato" di Pachino, ma Portopalo dovrebbe entrarci a pieno titolo, in ambito, regionale,nazionale,e d internazionale. Si tratta di una vera e propria creazione di un’ infrastruttura a scala interurbana…
Questa proposta parte dalla considerazione che in ambito locale, nonostante tutto, non sia mai stata attivato nessun piano per le attività artigianali e molte imprese sono state costrette ad attivare ed arrangiarsi con altre forme di insediamento che spesso si vedono costrette a commettere illeciti urbanistici per non avere Piani readattie approvati. E a partire da questa considerazioni che piano, piano mi sono convinto che l’area,oltre alle attività a scala comunale, potesse essere attrezzata per attività artigianali e di commercializzazione e per attività di promozione dei prodotti anche turistici.

Perché, per quanti sforzi siano stati fatti, ma sono stati fatti? per potenziare il mercato di Pachino quello che abbiamo come mercato è assolutamente insifficiente!
Ritengo poco adatta l’attuale struttura ortofrutticola di Pachino.

NUOVO MERCATO

Occorre, dunque, una attrezzatura che sia esplicitazione di funzioni legate al campo delle attività commerciali e di promozione del Prodotto Pachino( globale). Che insisto a chiamare Pachino Promontorio!( giusto per fare innervosire qualche competente)
Un super moll commerciale.

Capace di ospitare, in stands, anche altre realtà economiche regionali e del mediterraneo.

Tuttavia, per qualsiasi ipotesi possa andare avanti e in porto, per questa area o per l’insediamento commerciale: bisogna tenere conto dei collegamenti infrastrutturali che prioritariamente devono essere in parte affrontati e superati.

SITUAZIONE INFRASTRUTTURALE E URBANISTICA

Aera stazione Ovest

Progettando un ingresso veicolare dalla direzione Torre Xibini, e prevedendo il potenziamento viabilistico di questa strada, almeno fino all'incrocio con Scivolaneve, dove andrebbe realizzata, al più presto, una rotatoria alla francese.
Area stazione Est
Una bretella a due corsie con marciapiedi da 150 cm. dovrebbe collegare l'area della stazione alla rotatoria sulla circonvallazione, Marzamemi, Mascagni.

Area stazione Est Est
Una strada a quattro corsie dovrebbe essere costruita nel ridotto dell'attuale sede ferroviaria fino ad arrivare all'area della stazione di Marzamemi.
Ciò consentirebbe la connessione strategica di opere significative, fra le quali inserisco “le Cave” di contrada Cugni di Calafarina.

Una struttura lineare capace di diventare, nel frattempo, una specie di circonvallazione Sud che allungando la sua proiezione verso Ovest, trova un altissimo momento strategico e di apertura di tutto il territorio nella realizzazione della bretella di collegamento, attualmente trazzera, che parte dalla strada di accesso alle strutture Aziendali della rinomata Pachino Doc che fà conoscere i sapori e gli odori delle produzioni locali nel mondo, in contrada Scirbata che si collega a quella che scende dalla Pachino Ispica in contrada Casanova Scaro, chiappa, Costa dell'ambra, Granelli, Porto Ulisse.

A livello urbanistico

Se questa struttura, dunque, oltre al porsi il problema di commercializzare e vendere, se, nel frattempo, è anche capace di dare un volto nuovo e significativo a tutto il territorio e la sua apertura anche in chiave di rivalutazione fondiaria diffusa a tutto il territorio comunale ed exstracomunale.

Perché, qualsiasi operazione che si intende realizzare nell'area e bene tenere presente che le conseguenza strutturali sono risentite da tutto il sistema urbanistico locale.

Sono dunque tematiche che oltre al singolo progetto investono il corpo stesso delle previsioni urbanistiche comunali e che riguardano l'interrotto processo di prendere atto che a Pachino occorre una serie di strumenti di pianificazione di cui bisogna tenere conto e dotarsi al più presto per avere un orientamento su quello che realmente si vuole fare nel prossimo futuro del territorio e dell’area della stazione di Pachino.


Cordiali Saluti, Spiros