Tassa sui rifiuti pronto il ricorso contro l'aumento del 60 per cento

Tassa sui rifiuti pronto il ricorso contro l'aumento del 60 per cento PACHINO - (Salvatore Moncada) Sono più di cento le persone che si sono già affidate all'avvocato Giuseppe Sena per la presentazione del ricorso contro il "caro" spazzatura. L'azione legale è stata promossa dall'ex deputato regionale Gioacchino La Corte, rappresentante dei Comunisti Italiani, che sull'argomento ha avviato da oltre un anno una battaglia serrata contro palazzo di città. La Corte, assieme al comitato di cittadini da lui capitanato, mira all'abbattimento dell'aumento del 60 per cento della Tarsu. La tassa venne aumentata dall'ex sindaco Giuseppe Campisi, per far fronte all'aumento delle spese dovute alla chiusura della discarica di Coste Sant'Ippolito. Un aumento che è stato al centro di dure contestazioni e che per lunghe settimane è stato l'argomento centrale della vita cittadina con manifestazioni organizzate da forze politiche e sindacali e confronti in piazza in cui non sono mancati i momenti di tensione.

«È un aumento immorale ed arbitrario al quale ci siamo opposti dal primo momento – ha dichiarato Gioacchino La Corte –. L'aumento venne deciso con determina sindacale proprio quando il governo nazionale approvava un decreto che vietava agli enti locali di maggiorare i tributi per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie». La Corte ha poi aggiunto: «Anche il sindaco Paolo Bonaiuto non ha rispettato gli impegni dato che ha riconfermato la maggiorazione della tassa anche per il 2009, che i cittadini saranno chiamati a pagare durante l'anno in corso. Il primo cittadino ha anche rifiutato le nostre proposte di una risoluzione bonaria della vicenda». A prendere parola è poi stato il legale. «Il ricorso – ha spiegato Giuseppe Sena - si basa sull'articolo 23 della Costituzione, che dice che nessuna prestazione patrimoniale o personale può essere imposta se non in base alla legge. È vero che la legge impone che a pagare il costo del servizio siano i contribuenti. Ma è anche vero – ha spiegato ancora l'avvocato Sena - che i costi devono essere addebitati secondo le categorie: contribuenti familiari, esercizi commerciali, attività industriali ed altro. A decidere sulle tariffe doveva essere il Consiglio comunale e non il sindaco tramite una propria determina».
Fonte: gazzettadelsud.it il 19-09-2010 - Categoria: Cronaca

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