Svincolo autostradale già raccolte 5 mila firme

Svincolo autostradale già raccolte 5 mila firme PACHINO - Oltre cinquemila firme già raccolte ed in possesso dell'ex onorevole Gioacchino La Corte ed almeno altre duemila in previsione da qui al giorno 27, data ultima in cui sarà possibile apporre, nei moduli prestampati dall'esponente politico pachinese, la propria firma per chiedere la costruzione di uno svincolo che porti a Pachino nella Siracusa Gela. Per l'ex inquilino di Palazzo d'Orleans lo svincolo dovrà essere costruito in corrispondenza della così detta “Cianata i Maria”, punto in cui la Siracusa-Gela interseca la provinciale Pachino-Noto.
L'attività del vulcanico La Corte non si è fermata neanche di fronte alla convincente tesi del presidente della provincia, il diessino Bruno Marziano, che si è impegnato formalmente a proporre al consorzio autostradale più soluzioni ritenendo però che forse la più fattibile potrebbe essere non già quella dello svincolo ma di una bretella per la quale esiste già un progetto approvato e le somme stanziate per realizzarla.

Il segretario pachinese dei Comunisti italiani però non si è convinto ed ha continuato a sostenere la propria tesi aiutato anche dalla logicità della soluzione che porta avanti e cioè quella di costruire uno svincolo laddove la Pachino-Noto interseca la Siracusa-Gela. Ieri pomeriggio La Corte ha tenuto un comizio sull'argomento a Portopalo mettendo anche a disposizione i moduli per firmare. Un altro comizio sarà probabilmente fatto nei prossimi giorni anche a Pachino. La raccolta di firme si concluderà sabato 27 gennaio, data in cui i plichi saranno inviati all'Anas, al consorzio autostrade siciliane, al Ministero dei trasporti ed al Prefetto di Siracusa. Tutti i pachinesi che condividono la battaglia di La Corte potranno apporre anche la propria firma recandosi nella sede dei Comunisti italiani di via Libertà 27 tutti i giorni dalle 15 alle 18,30.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 22-01-2007 - Categoria: Cronaca

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E' inutile che Gioacchino La Corte dice di non aver carpito la buona fede dei cittadini nell'esporre il senso della petizione che tanti cittadini hanno firmato. Se a me uno mi chiede di firmare una petizione per uno svincolo nella "cianata di maria" CHE SICURAMENTE E' IL PUNTO PIU' VICINO A PACHINO E PORTOPALO, io firmo volentieri. Ma se la stessa persona omette di dirmi che il progetto della Siracusa Gela è stato redatto nell'anno 1974 e in quel tempo Pachino, Marzamemi e Portopalo non erano tanto famose come adesso per quanto riguarda ciliegino e turismo e che pertanto grazie anche alla scarsa deputazione dell'epoca non furono neanche prese in considerazione per eventuali svincoli o caselli autostradali. Se mi omette di dire che, pur di fare l'autostrada in tempi brevi, per motivi di protezione civile, tale progetto è stato ripreso dall'attuale deputazione nel 2002 così come era stato redatto con un solo casello autostradale a Calabernardo che servisse per i comuni di Noto, Pachino e Portopalo. Se mi omette di dire che in virtù di una legge europea in una autostrada non si possono costruire caselli ogni 3 chilometri e l'unica eccezione è stata fatta per Avola e per il suo ospedale. (Così come ha già risposto il Consorzio Autostrade ad una precedente riunione presso il Banco di Credito Cooperativo di Pachino). Se mi omette di dire che quella deputazione che nel 2002 riprese dal cassetto il progetto del 1974, accortasi che nel frattempo bisognava fare qualcosa per Pachino e Portopalo i quali nel frattempo, rispetto al '74, avevano sviluppato un forte comparto Agricolo e Turistico, ha progettato con gli stessi soldi ricavati dal ribasso d'asta della Siracusa - Gela una bretella che per quanto brutta e contestabile sia, sta vedendo la luce a momenti, dopo diverse e normali richieste di aggiustamenti da parte degli enti preposti (quello che Gioacchino chiama 3 bocciature del progetto). Se mi omette di dire che da Calabernardo la bretella (che sarà simile all'autostrada) camminerà parallela all'autostrada per quei 3 chilometri per poi scendere sulla Noto - Pachino e che pertanto per noi sarà uguale ad avere lo svincolo dove lo richiede lui. Se mi omette di dire che siamo in territorio di Noto e quindi qualunque ipotesi di variante al progetto deve essere esitato anche dal Consiglio Comunale di Noto che non avrebbe nessuna intenzione ed interesse per favorire Pachino e Portopalo di allungare di altri 3 chilometri ai propri cittadini il percorso per tornare a Noto dalla "cianata di maria". Se mi si omette quanto sopra è chiaro che io come migliaia di Pachinesi e Portopalesi avrei firmato. Ma se, invece, nel richiedermi di firmare mi avessero detto tutte queste cose che ho appena scritto, avrei avuto la possibilità di valutare e decidere di firmare comunque la richiesta di La Corte oppure non firmare perchè così avrei rischiato di portare indietro di almeno 5 anni l'iter burocratico per il nuovo svincolo e di conseguenza portare indietro di altrettanti 5 anni l'apertura stessa della Autostrada Siracusa Gela ad esso correlazionato. Quest'ultimo punto deve essere ben capito dalle persone che hanno firmato. Qualora qualcuno in alto dia ascolto alla tesi di La Corte si dovrà rimettere in duscussione l'apertura stessa della Siracusa Gela che non potrà essere inaugurata se nel contempo si dovranno effettuare i nuovi rilievi geologici, richiedere i nuovi pareri, effettuare i nuovi espropri terrieri e delle case esistenti, effettuare i lavori edilizi per spostare un casello. In definitiva penso che la petizione del vulcanio La Corte, che io reputo comunque lodevole, non avrebbe avuto cotanto successo qualora esposta nei termini di cui sopra e senza omissione di verità nascoste. Io per primo, nel formare un Comitato per la Bretella, ho gridato ai 4 venti che Pachino e Portopalo, come al solito, non erano state prese in considerazione. Ma una volta scoperta la verità ho disciolto tale Comitato che alla luce di quanto suddetto non aveva più motivo di esistere.
Saluti asfaltati - Pasquale Aliffi
La Corte professionista delle petizioni

Siracusa Siglato accordo in Prefettura
Autostrada, apertura solo in caso di emergenza

Fonte: http://www.gazzettadelsud.it/index.asp?Pagina=edizioni.asp&Edizione=edz-sr.asp

Premetto che non condivido il ragionamento di Pasquale Aliffi che tra l'altro non ho capito in pieno.

Tuttavia mi preme mettere in evidenza che nella progettazione dell'autostrada era previsto uno svincolo nei pressi della cianata di maria.
Zona San Paolo, senza torso...

Se Pachino non era importante per il ciliegino o per il turismo: era tuttavia importantissimo per la produzione vinicola che non aveva pari nell'intera Sicilia insieme alla aree del trapanese.

La questione che emerge, con tutta evidenza, nelle giustificazioni più o meno eccepibili è che il sottosegretario Bono, nella sua azione di governo, pur offrendo qualche obolo alla zona sud, ha avuto il primario interesse di portare ricchi doni alla sua Avola.
Lo svincolo nella zona di Calabernardo, di cui nessuno dice nulla, è funzionale a rilevanti finanziamenti ed investimenti privati e residenziali nella zona di Avola e di Noto marina.

In questa strategia romana possiamo per esempio leggere l'importante azione intrapresa dall'ing Francesco Nobile per ciò che riguarda l'insediamento del nuovo porto turistico e le rilevanti previsioni di costruzioni residenziali turistiche adirittura nella fascia dei 150 metri.

Per ciò che riguarda la petizione di Gioacchino La Corte se si legge la storia passata delle petizioni intraprese dall'effervescente, o evanescente, politico, dipende dai punti di vista: rilevante è la sua petizione per l'apertura dell'ospedale di Pachino.
Ecco: se si guardano ai padiglioni funzionati e le care cure che vengo date ai suoi pazienti che affluiscono per le importanti specializzazioni di cui l'ospedale è dotato, che vede affluire persone bisognose di cure da diverse parti del mondo: emerge come un monumento alle giovani marmotte e ai lupetti comunisti della piazza rossa di Moscow la prima grandezza politica e la stellare potenza del nostro politico della peti-azione sulfurea....continuata

Saluti a tre corsie, Spiros