Sviluppo sostenibile come prospettiva futura

ROSOLINI - Anche sul territorio rosolinese incombe la minaccia trivellazioni contro cui sta lottando il Comitato per il No che riunisce circa 60 associazioni, oltre ad operatori turistici, agricoltori e semplici cittadini. Antonino Zocco, rappresentante rosolinese del Comitato, mette in guardia dal rischio di strumentalizzazioni da parte delle varie forze politiche ed evidenzia la necessità di coinvolgere, accanto alle Istituzioni Regionali, anche funzionari e amministratori locali che "si sono recati a Palermo e hanno barattato il territorio". "Abbiamo bisogno di politici coraggiosi- dichiara Zocco- che portino avanti battaglie anche impopolari per salvaguardare le nostre risorse. Si avverte sempre più la mancanza di una politica ambientale, lo dimostrano non solo la minaccia trivellazioni, ma anche altri scempi come il prelievo indiscriminato di pietre dai monti Iblei, frantumate ed utilizzate come materiale di riempimento per la costruenda autostrada, e l'estirpazione dei carrubi che da secoli costituiscono una delle peculiarità del territorio". Anche per Rosolini dunque, così come per tutto il Val di Noto, l'unica prospettiva è uno sviluppo sostenibile basato sul patrimonio naturale, ambientale, culturale e sulle energie rinnovabili.

"L'Assessore Noè - continua Zocco- prima di dimettersi ha approvato un piano energetico che riteniamo abbastanza valido, lotteremo affinché questo piano, parcheggiato all'Assessorato Regionale all'Industria, venga recepito e finanziato". Il Comitato quindi farà pressione perché la Sicilia diventi un esempio per il resto d'Europa, con un progetto di sviluppo basato sulle fonti di energia rinnovabile (fotovoltaico, termico, biomasse, microeolico, biocombustibili). Per rendere concreto ed applicabile il discorso energia pulita, è stato diramato un opuscolo con indicazioni sull'impiego di alcol etilitico.

Cecilia Galizia
Fonte: LaSicilia.it il 23-08-2005 - Categoria: Cronaca

Lascia il tuo commento
Gli ambientalisti del nulla

Mi dispiace dirlo, ma, l'onda modaiola di improbabili ambientalisti, dell'ultima ora, si frange contro una dura realtà del territorio che, rimasto indifeso per decenni: ha prodotto diverse vistose ed ampie macchie di veri veleni in questo territorio. Se le trivellazioni venivano effettuate, fino a qualche anno fà, in contrada Calcicera-Bufalefi: era cosa che passava sopra la testa di tutti senza colpo ferire!
E mentre, ignari sprovveduti, o agenti politici prezzolati, erano interessati a tutt'altre questioni, di pura panza,nel girone infernale che li vede cancellati dalla politica attiva: si sono inventati, notte tempo, di aderire alla proposta ambientalista ecologica e contro le ricerche per le trivellazione di pozzi di gas o metano!
Vorrei ricordare a questi ambientalisti del Vallo di Noto che la missione italiana in Iraq ha l'obiettivo dichiarato e primario di difendere i pozzi Agip di Nassyria, e vite umane italiane sosto state sacrificate per la difesa dei campi italiani delle risorse d'idrocarburi.Mi ritengo abbastanza sensibile alle questioni ambientali,e non da ora, e mi ritengo abbasta informato da non cadere nella posizione modaiola, senza costrutto alcuno, di fare l'ecologista che mangia pane e beni culturali offerti dall'Unesco.(U n'esco n'euro)
La questione è di natura completamente diversa, e i pozzi e le trivellazioni in questo territorio: sono state effettuate a partire dagli anni 50 e 60. Significativo ed indicativo il pozzo trivellato in contrada Pagliarello, in territorio di Pachino a confine con Portopalo,scavato nel 1968.( riscontrabile nelle carte geologiche del nostro territorio) Come anche la vecchia tradizione ragusana di avere,nel suo territorio,da moltissimi anni,della presenza attiva di pozzi petroliferi e mi pare di catrame, in funzione. E se il movimento moderno, nelle sue leve, appare come una immagine sconcertante e grottesca, ricordo che a Thiene, in Egitto,il pozzo usato per calcolare la circonferenza del mondo, era attivo un sistema similare, a quello petrolifero contemporaneo, che serviva per non durare fatica per l'estrazione dell'acqua. La leva, di più di duemila anni fà, era chiamata "Cicogna".
Dunque,non condividendo le attuali pozioni che cercano,inutilmente,di portare avanti una politica inesistente e del nulla,oltretutto perdendo tempo prezioso in una battaglia che li vedrà comunque perdenti: mi dichiaro favorevole alle ricerche ed estrazioni petrolifere nel Vallo di Noto. E aggiungo che le risorse estratte localmente possono accellerare i piani per dotare molti centri urbani del Val di Noto della rete del gas di città. Visto che molti comuni non sono ancora dotati di questo importante servizio a rete, e le royalites vadano ad incrementare un fondo di solidarietà che venga poi ri-distribuito su tutti i cittadini residenti nella zona. E non parlatemi di sviluppo sostenibile e del solare: perchè recentemente è stato fatto "saltare" il progetto "Archimede" e lo stesso scienziato Rubbia!! Sull'uso del solare nella produzione di energia con questa mossa si torna indietro da molti anni.Vuoi vedere che alla fine si ricostruiranno le centrali atomiche come in Francia, dalla quale nazione compriamo ingenti quantità d'energia elettrica?

Saluti solari,Spiros