Sulla capsula di nichel aperta inchiesta

L'inchiesta relativa alla scomparsa della capsula contenente un discreto quantitativo di nichel è stata assegnata dal capo della Procura, Roberto Campisi, al procuratore aggiunto Giuseppe Toscano. Il numero due della Procura si è messo subito al lavoro, aprendo un fascicolo per ora intestato a carico di ignoti e convocando nel suo ufficio, al quinto piano del palazzo di giustizia di viale Santa Panagia, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Noto, maggiore Orazio Danilo Russo per ricevere il primo rapporto sulla scomparsa della capsula contenente la sostanza radioattiva. A conclusione dell'incontro di ieri mattina nè il procuratore aggiunto Toscano nè il maggiore Russo hanno rilasciato dichiarazioni, in ossequio al riserbo istruttorio. Stando ai bene informati, nel corso dell'incontro il comandante dei carabinieri della Compagnia di Noto ha rievocato l'incidente denunciato dal conducente del mezzo di trasporto che, secondo le informazioni che lui stesso ha riferito, avrebbe smarrito il pericoloso plico a causa della chiusura approssimativa del portellone mentre transitava sulla strada Portopalo Capo di Passero-Marzamemi. L'ufficiale ha pure informato il procuratore aggiunto delle indagini scattate immediatamente dopo la denuncia presentata dall'autista e del ritrovamento di tre scatole nonchè di alcune spugnette poste a protezione della capsula, che sono state sequestrate e repertate come corpo di reato e che saranno consegnate agli esperti dei carabinieri per essere esaminate in laboratorio allo scopo di individuare eventuali impronte digitali di persone note agli uffici di polizia. Nel corso dell'incontro si è a lungo parlato del mancato ritrovamento della capsula e sono state abbozzate le più disparate ipotesi: da quella che il contenitore del nichel si troverebbe nelle mani di una persona che, dopo aver trovato lo scatolo in cui era custodito, o sta cercando di scardinare i congegni di apertura o, visti inutili i tentativi, lo possa avere accantonato o, impaurito dagli allarmi lanciati dalla Prefettura, se ne sia disfatto gettandolo in qualche posto e forse in fondo al mare, a quella dell'atto doloso.

Cioè a dire non si esclude, in questa fase delle indagini, che anzichè di smarrimento dello scatolo ci si trovi di fronte ad una simulata rappresentazione di un incidente per impossessarsi della capsula contenente la sostanza radioattiva. Quella del dolo è una ipotesi che viene attentamente presa in considerazione dal momento che appare piuttosto sospetto che dal camion del corriere sia caduto soltanto il pacco contenente la capsula contenente il nichel. Le indagini, che vengono svolte a 360 gradi e che non trascurano alcuna pista, sinora non hanno portato ad alcun concreto risultato. Tutto ruota attorno alle dichiarazioni rese dall'autista del camion da cui sarebbe «scivolato» il famoso pacco. E mentre le indagini fanno il loro corso, continuano a rimanere senza risposta gli appelli lanciati dalla Prefettura e dal comando della Compagnia dei Carabinieri di Noto ad evitare di forzare la capsula per non correre il serio rischio di essere colpiti da radiazioni di nichel. Pensare che qualcuno non legga i giornali o che non segua i notiziari trasmessi dalle televisioni, a cinque giorni dallo smarrimento della capsula, non ha più senso dal momento che la notizia è persino arrivata in molti Paesi europei e d'oltreoceano, dove nutrite sono le comunità di pachinesi e di portopalesi. In questi giorni in molte case i telefoni hanno squillato in continuazione perchè dall'altra parte del filo erano gli emigranti in cerca di notizie rassicuranti che smentivano quelle iniziali diramate con l'appello fatto diffondere dalla Prefettura su eventuali radiazioni assai nocive per l'incolumità personale di chi avesse aperto, per propria curiosità, la capsula contenente il nichel. Cosa resta da dire, dunque? Chi ha la capsula sa cosa farne.

Pino Guastella
Fonte: LaSicilia.it il 15-03-2005 - Categoria: Cronaca

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