Sull'albo delle imprese fiduciarie botta e risposta tra Blundo e Di Fede

PACHINO - Le polemiche sorte in seno ai lavori consiliari ancora una volta sfociano sui rapporti personali in molti casi logorati dalle diversità di vedute politiche. A rinfocolare le polemiche questa volta sono stati i consiglieri Di Fede e Blundo. L'argomento scatenante è risultato quello dell'approvazione del nuovo regolamento per l'affidamento dei lavori pubblici mediante i cottimi fiduciari. Tale regolamento permette al comune di stilare un elenco comprendente tutte le ditte che ne abbiano fatta richiesta entro un preciso termine reso noto annualmente dalla casa municipale. Il consigliere comunale Di Fede, durante la trattazione di questo punto aveva proposto un emendamento che prevedeva che i titolari delle imprese fiduciarie non avessero rapporti di parentela fino al quarto grado con gli amministratori ed i consiglieri comunali.

La proposta, bocciata dalla maggioranza, non è andata a genio al capogruppo di Rinascita Blundo: «Sono da Di Fede che, nonostante i suoi trascorsi in Rinascita, non ha appreso i corretti metodi politici, presentandosi in consiglio senza argomentazioni valide e mantenendo un atteggiamento di puro ostruzionismo. Ritengo inoltre che l'emendamento da lui proposto volto ad eludere da incarichi ditte i cui titolari avessero rapporti di parentela con i consiglieri, era solo un vano tentativo di danneggiarmi».

Sa. Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 03-04-2004 - Categoria: Politica

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