Sul piede di guerra i residenti di Torre Fano

Torre Fano - Scendono sul piede di guerra gli abitanti di Torre Fano, la più popolata contrada pachinese alle porte di Portopalo che risulta essere non solo poco curata ma addirittura trascurata. A differenza delle altre contrade quali Granelli o Chiappa costituite per la maggior parte da seconde case e residenze estive, Torre Fano è abitata per tutto l'anno da una nutrita comunità che paga regolarmente le tasse al comune di Pachino ma che non riceve alcun servizio dalla casa municipale o ne riceve in minima parte. I residenti, costituitisi in comitato, da tempo protestano ed avanzano le loro richieste, ma ad oggi, a parte le promesse elettorali, non hanno ottenuto i benefici sperati. A far sentire per tutti la propria voce è Salvatore Betulla, presidente del comitato spontaneo e promotore di una petizione presentata al sindaco.

"Sono uno dei primi residenti in quella zona, -afferma Betulla- e da anni faccio presente alle varie amministrazioni comunali che si sono susseguite le esigenze della nostra comunità. Lo stato vergognoso in cui versiamo è sotto gli occhi di tutti. Quando piove due fiumi di acqua lacerano la contrada trascinando dietro sassi e fango. Lungo le vie, oggi vere e proprie "trezzere", si formano enormi accumuli di acqua. Le erbacce crescono rigogliose ed i topi ballano allegramente davanti alle nostre case a testimonianza del degrado dei luoghi di tutta la contrada. Nessuna illuminazione pubblica per la notte, solo promesse e nulla più. Qualche tempo fa il sindaco di Pachino si era detto disponibile ad asfaltare la zona ed aveva raggiunto un accordo con l'amministrazione portopalese per versare gli scarichi fognari nella condotta di Portopalo. Nonostante le promesse però tutto si è bloccato nuovamente. Noi però non ci rassegniamo e continueremo nella nostra protesta. Se sarà necessario faremo sentire la nostra voce anche in altro modo. Fino ad ora abbiamo usato mezzi soft, ma se nei prossimi giorni il sindaco non ci prospetterà una soluzione adeguata, siamo pronti a rinvigorire la nostra azione. Vogliamo che ci sia restituita la nostra dignità di cittadini. Fino a quando non ci sarà dato ascolto non verseremo i tributi".

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 06-01-2005 - Categoria: Cronaca

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