Sul Piano triennale opere pubbliche le osservazioni di Borgh dei Ds

PACHINO - Il dietro front del consiglio comunale sul piano triennale delle opere pubbliche che nel giro di una settimana è passato da una sonora bocciatura ad una clamorosa approvazione ha suscitato le riflessioni anche di quelle forze politiche che non sono rappresentate in seno al civico consesso ma che rimangono attente osservatrici di quanto avviene nella sala dei bottoni pachinese. A tal proposito va dunque sottolineato l'intervento del segretario Ds Salvatore Borgh che ha affidato ad una nota diffusa alla stampa delle considerazioni su quanto avvenuto martedì sera in consiglio comunale. Borgh parla addirittura di "mistero" relativo alla riproposizione di un punto in maniera identica rispetto a quello già esitato negativamente dal civico consesso e che per giunta ha avuto un risultato diverso pur essendo identico l'organo che lo aveva esaminato pochi giorni prima. "Il problema, -sostiene Borgh- non è relativo al punto esaminato la cui approvazione è sicuramente positiva per l'interesse della collettività, ma di metodo democratico che in democrazia comporta la necessità di modificare un punto bocciato prima di essere ripresentato in aula. Forse, -continua Borgh- un corso di democrazia sarebbe necessario sia per i consiglieri che per coloro che propongono queste soluzioni per superare lo stato di empasse".

Poi il segretario dei Ds sposta il suo obiettivo sulle "inarrestabili migrazioni dei consiglieri comunali da un partito all'altro" e che Borgh qualifica come "mancanza di correttezza politica nei confronti dell'elettorato". Tali spostamenti all'interno degli schieramenti politici hanno spinto in molti a ritenere che si volesse cambiare colore politico all'amministrazione comunale pachinese. Quest'ipotesi viene però respinta da Borgh che dice che "gli attuali consiglieri di maggioranza sono lontanissimi dal rappresentare un governo di centrosinistra. A loro non appartiene lo spirito che siamo abituati a vedere nelle amministrazioni di sinistra". Per Borgh invece "si è creata una temporanea associazione di consiglieri per questioni di opportunità del momento". Poi Borgh termina con un auspicio: "Si spera che chi ha votato per la lista Uniti per l'Ulivo si metta al lavoro per creare un'alternativa all'attuale amministrazione".

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 19-06-2004 - Categoria: Politica

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La marcia è in avanti........

Ritengo molto positivo che il Consiglio Comunale abbia, dopo una prima bocciatura, e a tempo di record, adottato il Piano delle Opere pubbliche Comunale. Strumento indispensabile e propedeutico per l'approvazione del Bilancio Comunale. La cosa che lascia un pò perplessi, a dire la verità, sono le poche opere previste in questo Piano. Tutte opere, coperte da finanziamenti di natura statale. La piscina di cui si parla da almeno tre anni; l'esiguo e minuscolo Mercato ortofrutticolo è la sola opera finanziata con i fondi del bilancio. Ed altre poche opere dove spicca la manutenzione straordinaria del problematico Pantano di Marzamemi che non secca mai. Per tutti i progetti elencati devono per legge essere indicate le fonti del finanziamento.. In questo quadro di parziale conoscenza della situazione locale spiccano due voci di cui mi vorrei interessare ora. La prima riguarda l'opera finanziata per più miliardi della sistemazione della strada provinciale Pachino Marzamemi. La seconda è la mancata presentazione a livello regionale della domanda richiesta per potere essere inseriti nei finanziamenti per il recupero dei centri storici siciliani con meno di 30.000 abitanti.(A suo tempo segnalato). Insomma appare evidente che questa amministrazione nonostante la grandissima maggioranza di cui disponeva e dispone e incartata su problematiche avulse dal contesto pianificatorio e progammatico seguendo un percorso di sostanziale stasi e di crisi. Se si tiene conto della recente ed ultima legge nazionale che riguarda l'adozione da parte dei comuni del PR.G., dove è previsto non più l'ausilio alternativo del Commissario ad Acta ma nel caso di inadempienza lo scioglimento del Consiglio Comunale, c'è da prevedere che presto, molto presto, questa amministrazione e questo consiglio Comunale dovranno affrontare nuove emergenze programmatiche e strutturali dovute alla pefetta incapacità iniziale di orientare in positivo la gestione e la programmazione di questo territorio. Ma d'altro canto che cosa si può sperare da una classe politica e da comune che storicamente ( a parte la parentesi dell'ultimo P.R.G. dell'88) ha dato sempre capacità vera di inefficenza e di totale e naturale incapacità di programmare e gestire le sorti e lo sviluppo futuro di una comunità e di un territorio?

Si invitano tutte le forze progressiste e sinceramente democratiche di coalizzarsi per dare ,nel futuro, di questo paese una sana equlibrata amministrazione. Bologna docet. Firenze al ballottaggio.Rifondazione indispensabile per fare fronte all'esigenza.
Cordiali Saluti. Spiros