PACHINO - Riprenderà martedì in aula con la seduta consiliare di prosecuzione il dibattito politico pachinese. L'adunanza consiliare dello scorso 19 giugno infatti si era arenata sulla proposta del consigliere Rotta (An) di inviare una comunicazione all'assessorato regionale enti locali per comunicare l'incapacità del civico consesso di trovare un accordo sul rinnovo della carica di difensore civico. A chiedere il rinvio della seduta era stato il consigliere Gambuzza (Rinascita) al fine di tentare, con la convocazione di una conferenza dei capigruppo, di arrivare ad un accordo tra maggioranza ed opposizione sul nome di un professionista gradito a tutti per ricoprire la carica. Così come avvenuto però giorno 19, allorquando gli esponenti della compagine di governo abbandonarono l'aula, anche la conferenza dei capigruppo è stata disertata dai componenti che sostengono l'amministrazione comunale, facendo così mancare il numero legale. Il dato politico che emerge appare dunque univoco: la compagine di governo, consapevole di essere minoranza in consiglio, cerca di impedire ad ogni costo che l'opposizione nomini un difensore civico sgradito all'amministrazione comunale. Uno strumento, quello del non voto, che obbliga il difensore civico uscente, l'avvocato Michele Di Pasquale, a rimanere in carica in regime di proroga nonostante il suo mandato sia già da un anno scaduto. Messa in dubbio inoltre l'ipotesi, proposta da Rotta, circa la nomina di un commissario regionale. Normalmente infatti i comuni vengono commissariati in caso di mancata elezione del difensore civico quando la sede risulta vacante ed i comuni si sono rifiutati di procedere alla nomina di quella che è una figura di garanzia per il cittadino soggetto agli abusi della pubblica amministrazione. A Pachino però, se pure in regime di proroga, il difensore civico c'è, e dunque difficilmente l'assessorato regionale potrà decidere di mandare un commissario. Non ancora convocata invece l'assise consiliare per l'approvazione del bilancio che nei giorni scorsi ha ottenuto il parere favorevole dei revisori anche se il collegio contabile non ha espresso un parere concorde.

Salvatore Marziano