Spero che la giustizia mi dia ragione

PACHINO - Dovrebbe tenersi nella giornata di lunedì la Camera di consiglio del Tar di Catania, chiamato a pronunciarsi in merito al ricorso presentato dall'ex assessore Giliberto per il reintegro nella giunta municipale dopo la revoca firmata nei giorni scorsi dal sindaco. A comunicarlo è stato lo stesso Giliberto, che dice: "La data non è ancora stata stabilita in maniera ufficiale, ma in modo informale ho saputo dal mio legale che il giorno fatidico sarà il 22, prima delle ferie natalizie. La mia vicenda dovrebbe essere inoltre la prima all'ordine del giorno, e sicuramente sarà una data importante per la storia amministrativa di Pachino. Spero che la giustizia mi ripaghi del torto subito. Taluni infatti credono di potersi porre anche al di sopra delle leggi". Ma nella giornata del 22, la questione non troverà una soluzione definitiva. La Camera di consiglio del Tar infatti si pronuncerà soltanto sulla opportunità di accordare una sospensiva alla estromissione di Giliberto, mentre la vicenda sarà risolta più avanti, almeno per quanto riguarda il problema squisitamente amministrativo. Resterà poi aperta la vicenda, per la quale è competente il giudice civile, per il risarcimento (un miliardo delle vecchie lire) richiesto dal giovane assessore per danni biologici ed all'immagine che l'estromissione gli avrebbe procurato. La richiesta di reintegro in giunta dell'ex assessore ha suscitato un vespaio di commenti e polemiche sia fra i comuni cittadini che negli ambienti politici. "E' un evento sconcertante, una vera e propria pagina squallida per la politica pachinese, che lede fortemente l'immagine dell'Udc -commenta Nuccio Cicciarella, coordinatore cittadino del partito di Casini- Giliberto sa benissimo che la carica di assessore non è vitalizia. Del resto con il suo accordo era stata decisa una turnazione della carica assessoriale già quando l'amministrazione si era insediata, e la scadenza per lui era già stata fissata per metà luglio, data che fra l'altro fu prorogata.

Un eventuale reintegro in giunta di Giliberto non potrebbe avere che dei risvolti negativi per tutta la giunta -continua Cicciarella- e sicuramente l'assessorato non potrebbe ascriversi all'Udc. Oltretutto il partito ha espresso in giunta un altro esponente, la signora Beninato, che sta già lavorando ottimamente all'interno dell' amministrazione e presto avrà anche la delega all'ecologia. Lunedì scorso infatti Orlando è stato nominato alla presidenza dell'Ato per i rifiuti, motivo per il quale la delega era stata mantenuta ad interim dal primo cittadino, per cui la rubrica tornerà all'assessore del nostro partito". La decisione di Giliberto di fare ricorso alla giustizia amministrativa non è condivisa neanche da Emanuele Rotta, che, come l'esponente del partito di Casini, è stato esautorato su richiesta dei consiglieri comunali di An. "Anche per me -commenta Rotta- ci sarebbero stati gli estremi per ricorrere al Tar. All'indomani della mia revoca infatti mi fu inviata dal sindaco una lettera di attestazione di stima e ringraziamento per il lavoro svolto durante i venti mesi di amministrazione, e sicuramente quella costituiva la prova lampante di un rapporto di fiducia che non era venuto meno con il primo cittadino. Ritengo però che per chi, come me, vuole continuare a fare politica, non è possibile adire le vie giudiziarie o interrompere il rapporto con il partito di appartenenza. Una decisione di avvicendamento può non essere condivisa per l'impegno profuso, ma va sicuramente rispettata".
Intanto per giorno 22 alle ore 18:30 è stato convocato anche il consiglio comunale, con all'odg un argomento di fondamentale importanza. Si discuterà infatti di bollette idriche e di condono degli interessi moratori. Sarà questo un importante banco di prova per la maggioranza nel caso in cui il Tar si pronuncerà per un reintegro di Giliberto.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 18-12-2003 - Categoria: Cronaca

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Da La Sicilia di oggi.

AUGUSTA

in attesa delle motivazioni del tar
Consiglio, nessuna seduta


Il consiglio comunale non si riunirà prima di avere appreso le motivazioni contenute nella sentenza emessa dal Tribunale amministrativo di Catania lo scorso 28 novembre. E' stato stabilito nel corso di una riunione tra i capigruppo consiliari ed il presidente del civico consesso Roberto Conti, allargata all'intera assemblea, che ha avuto luogo mercoledì sera per fare il punto della situazione e decidere se convocare il consiglio prima della fine dell'anno. Si è convenuto di aspettare nella speranza che il dispositivo di sentenza che arriverà giorno 28, possa chiarire alcuni dubbi in merito all'azzeramento delle cariche. Ad essere messi in discussione sono com'è noto l'elezione del presidente del consiglio comunale e del suo vice, cariche affidate entrambe a consiglieri del centro- sinistra, nonché dei componenti delle varie commissioni. Da più parti il centro destra ne ha chiesto l'azzeramento, ma solo Alleanza Nazionale lo ha ribadito nel corso della riunione. «Il problema riguarda sia la politica che la legalità - dichiara il capogruppo di An Nicky Paci - in quest'ultimo caso speriamo che la sentenza ci fornisca delle indicazioni da seguire. Al di la della legittimità c'è però l'aspetto politico che non va trascurato. Questa fase di stallo danneggia innanzitutto il città». In pausa di riflessione il presidente Conti che medita sul da farsi non escludendo le dimissioni.
A. S.