Sos randagi nell'area portuale un turista presenta denuncia

PORTOPALO - Nei giorni scorsi alcune aggressioni di cani randagi si sono verificate all'interno dell'area portuale. Pare inoltre che un turista abbia presentato un esposto-denuncia alle autorità competenti. In una circostanza l'aggressione avrebbe visto come vittima un bambino, in vacanza a Portopalo con la sua famiglia. Per fortuna non ci sono state conseguenze grazie all'intervento risoluto e determinato del padre. I recenti fatti tuttavia non debbono, né possono in nessun modo giustificare atti ignobili come l'eliminazione dei randagi tramite polpette avvelenate, come purtroppo è avvenuto qualche settimana addietro proprio dentro l'area portuale. Al porto poi, la presenza dei randagi è sempre stato piuttosto consistente, anche se i casi di aggressione all'uomo sono state sempre molto limitate. "Speriamo che adesso qualche pseudo giustiziere non decida di sopprimere i cani avvelenandoli - afferma un cittadino venuto a conoscenza dei fatti recenti - E' chiaro che bisognerebbe affrontare il problema randagismo in modo ordinato e organico, ovvero attuando un servizio comunale apposito". Già, la soluzione è giusta ma fa a pugni con le solite carenze finanziarie del bilancio comunale. La giunta non ha infatti i mezzi economici per attuare il servizio anti-randagi. "Ci stiamo muovendo da tempo - affermano dal Comune - per attivare, in collaborazione con l'Asl i servizi necessari per prevenire questi fenomeni. E' chiaro che il problema non può, né deve essere, la soppressione dei cani.

C'è da parte nostra il massimo impegno, naturalmente, per garantire l'incolumità dei cittadini, risolvendo il problema in maniera civile". Carmelo Barbagallo, titolare di un'attività commerciale all'interno dell'area portuale, è tra i pochi che, insieme alla sua famiglia e al personale del suo locale, si è preso cura, con spontaneo impegno e continuità, dei randagi, nei limiti naturalmente del possibile. "Purtroppo i giustizieri di cani non mancano - ci dice - e si tratta quasi sempre di gesti inqualificabili poichè avvelenare i randagi è un atto di viltà senza alcun dubbio. Chi di competenza dovrebbe farsi carico di questa situazione, nell'interesse delle persone ma anche per tutelare i cani". Di certo il problema, la cui soluzione compete all'amministrazione comunale, c'è e bisogna trovare una soluzione che tuteli sia l'incolumità delle persone che la vita dei cani. Il fenomeno del randagismo si trascina da diversi anni. Nel 2000 fu avviato un discorso inerente la prevenzione o limitazione di questo fenomeno. Quasi sempre, tuttavia, lo scoglio è stato rappresentato dalle carenze finanziarie. Al momento dunque si raccomanda prudenza ai cittadini che si trovano nell'area portuale.

Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 19-07-2005 - Categoria: Cronaca

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