PACHINO - La crisi agricola e le modalità che portano alla formazione del prezzo dei prodotti lungo la filiera di produzione sono al centro delle critiche espresse da Giorgio Morana, coordinatore di Alpa Pachino, una organizzazione appartenente alle file della Cgil. «Il coordinamento dà tutta la sua piena solidarietà ai produttori del comparto agricolo, -ha affermato Morana- che vive una crisi iniziata ben quattro anni fa. Più volte abbiamo posto l'attenzione sulle problematiche del settore nel passato come comitato agricoltori, ed oggi come Alpa». Morana punta il dito sulle modalità di formazione del prezzo. «Vorremmo sapere con quali criteri avviene la formazione del prezzo, se con il classico incontro tra domanda ed offerta o con altri meccanismi ignoti. Mi chiedo a vantaggio di chi vengono utilizzate le strategie volte ad incidere sul prezzo. Noi crediamo che tutto il processo di filiera debba essere rivisto al fine di ottenere una più equa e trasparente distribuzione del reddito che potrà consentire a tutte le microaziende a conduzione familiare la sopravvivenza nel territorio e dunque la continuazione nella coltivazione e produzione di ortaggi di ottima qualità».

Le organizzazioni sindacali dunque si mostrano vicine ai produttori che nei giorni scorsi hanno visto fra l'altro rallentare ulteriormente la produzione a causa delle temperature rigide su tutto il territorio. L'abbondanza di pioggia ed il freddo, alla lunga infatti hanno finito per avere effetti negativi sulla produzione che è stata eccessivamente rallentata. La crisi economica generale inoltre penalizza anche i prodotti siciliani e pachinesi in particolare considerati di nicchia privilegiando l'ortofrutta importata spesso a prezzi più vantaggiosi per l'acquirente al dettaglio, sempre più portato a guardare il cartellino del prezzo piuttosto che la qualità effettiva di ciò che porta in tavola.

Sa.Mar.