Soffia il vento della sfiducia

Soffia il vento della sfiducia PACHINO - La crisi politica al comune di Pachino sembra sempre più legata a doppio filo con i venti di sfiducia al presidente del civico consesso Andrea Rabito. Una proposta di mozione sarebbe già stata redatta e potrebbe essere presentata nei prossimi giorni. A norma dell'art. 39 dello statuto la sfiducia al presidente va proposta da almeno un terzo dei consiglieri, mentre per l'approvazione necessitano 11 voti. Intanto il Pd ha chiesto al sindaco di rendicontare in consiglio circa le motivazioni dell'azzeramento.
Giochi aperti anche in ordine alla ridistribuzione delle cariche assessoriali e delle deleghe. Ieri il gruppo di Forza del Sud vicino all'ex assessore Corrado Bufardeci ha cercato di coinvolgere il deputato regionale arancione Titti Bufardeci per tentare di mantenere le posizioni precedenti a quelle della crisi. E lo scontro con il Pdl si fa sempre più duro. Alla coordinatrice Santina Baglivo che ieri aveva difeso a spada tratta l'operato dei consiglieri pidiellini e mostrato ampio apprezzamento per le qualità del sindaco, abile mediatore e disponibile al dialogo, ha replicato il consigliere di Rinascita Salvatore Blundo. «Le qualità del sindaco noi le conoscevamo sin dall'inizio, -ha detto Blundo- da quando facevamo porta a porta con lui in campagna elettorale. Altri invece, queste qualità le hanno scoperte solo dopo, ad elezioni avvenute».

Il resto della maggioranza ha poi firmato un documento con cui sono state rintuzzate le dichiarazioni dell'assessore provinciale Elio Basilico che, pur facendo parte di Fds, ha criticato le decisioni del suo stesso gruppo. «In tema di direttive al Prg, -hanno scritto i consiglieri di Fds, Mpa, Rinascita e Pachino Libera- il prestigio dei progettisti non può mettere in secondo piano la volontà sovrana di chi è stato eletto dai pachinesi». Ad inserirsi nel dibattito politico poi è anche il Pd che ieri ha diramato un comunicato stampa. «Quando un sindaco decide di azzerare tutta la giunta, significa che nulla funziona, né politicamente, né amministrativamente. E' il segnale di una disfatta senza precedenti. La spaccatura in atto segna il declino di un amministrazione, che non riesce a gestire politicamente una maggioranza finora apparsa forte, ma che, all'interno, nasconde mille differenze impossibili da conciliare. E' di una gravità estrema che la maggioranza si frantuma proprio sul piano regolatore. Come mai cinque consiglieri non si presentano in aula? Quali interessi si celano dietro?». Intanto ieri circolavano documenti dai quali, secondo i ben informati si evinceva la spiegazione di alcune defezioni.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 26-02-2011 - Categoria: Politica

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