«Siamo ai tempi del dopoguerra»

«Siamo ai tempi del dopoguerra» PACHINO - «Siamo nel 2008 ed il cittadino residente a Pachino o Marzamemi non conosce la realtà esistente in Comuni non molto lontani relativa all'approvvigionamento idrico. Tutti gli altri cittadini della provincia di Siracusa sono abituati ad aprire il rubinetto di casa e ad avere il prezioso liquido 24 ore su 24 mentre a Pachino siamo ancora ai tempi del dopoguerra». E' questo l'inizio di un documento testuale firmato da Pasquale Aliffi e inserito un paio di giorni fa sul portale web «Pachino Globale». Aliffi analizza la questione idrica del comune pachinese. «L'acqua viene razionata soltanto in certe ore della giornata o nella notte ed in molti casi con l'ausilio, fuorilegge, di motorini d'acqua che obbligano il cittadino a pagare il pessimo servizio idrico per ben due volte. Una al Comune con salate bollette dell'acqua il cui eccessivo costo non è paragonabile, invece, all'esasperazione della gente e una all'Enel per far salire l'acqua nei serbatoi che tutti siamo costretti ad avere in bella mostra sui tetti delle nostre case. Serbatoi che, oltre a deturpare la visione urbanistica delle nostre costruzioni abitative, in molti casi danneggiano la salute di chi li usa poiché ancor oggi se ne vedono tanti costruiti in amianto».

Aliffi rimarca, inoltre, un aspetto. «Nella nostra zona, in estate, si triplica il fabbisogno con il ritorno di tanti oriundi Pachinesi e l'avvento di un considerevole numero di turisti. A questi annualmente viene offerto il brutto spettacolo di cmion, comunali o privati, pieni di acqua che girano per le strade per soddisfare parzialmente le esigenze degli utenti quando si registra qualche guasto nella rete che non consente neanche la normale distribuzione razionata. Ogni anno siamo nelle mani di tecnici del Comune - prosegue la disamina di Aliffi - che seppur con tantissima buona volontà e grandi sacrifici sperimentano sulla nostra pelle progetti che nella realtà, poi, risultano fallimentari. Il problema sta nella distanza dei pozzi da dove attinge l'acqua il Comune di Pachino. Sono eccessivi, infatti, 70 chilometri di tubazione vecchia e colabrodo che spesso per le continue rotture fa perdere pressione al liquido fino a quando giunge a Pachino». Aliffi suggerisce la ricerca di pozzi più vicini al territorio, per facilità di servizio. «Lo scorso anno - conclude Aliffi - ho presentato alla Procura una querela per mancato servizio nel mese di luglio, per diverse rotture nella rete che hanno costretto i cittadini ad una vera e propria guerra dei poveri per accaparrarsi il camion di turno inviato dal Comune».

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 25-04-2008 - Categoria: Cronaca

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