Sfiducia, tempo di "conti"

Fine settimana di fermenti negli ambienti politici. Dopo la decisione dei consiglieri di opposizione di passare alle vie di fatto ed iniziare la raccolta di firme per la mozione di sfiducia, si è messa in moto l'attività diplomatica che, da una parte e dall'altra degli schieramenti si prodiga per interloquire con gli indecisi. Secondo indiscrezioni potrebbero essere già in otto i consiglieri che avrebbero firmato il documento relativo alla richiesta per far porre all'odg del civico consesso il benservito al sindaco, anche se sul numero di firme raccolte regna il massimo riserbo. Pare sia infatti volontà dei proponenti rendere noto alla fine le modalità ed i firmatari della richiesta. Forse proprio per questo motivo alcuni consiglieri mantengono una posizione attendista preferendo avere a disposizione più tempo per una decisione che si presenta alquanto delicata.

Proprio questi tentennamenti alimentano le speranze della coalizione di governo. Alcuni amministratori stanno tessendo le fila per poter stringere alleanze ed impedire la sfiducia. La speranza è alimentata anche dal fatto che a sostenere la compagine di governo sono attualmente sette consiglieri, per cui basterebbe l'ulteriore appoggio di un altro rappresentate consiliare per scongiurare il ritorno alle urne. Per questo si cerca di utilizzare tutte le risorse possibili (quali ad esempio l'istituenda carica di direttore generale che viaggia da un consigliere all'altro) nel tentativo di soddisfare le richieste dell'una o dell'altra parte. Comunque la data del ritorno al voto fa molto discutere. Appare ormai impossibile arrivare a beneficiare della tornata di maggio, per cui il periodo di commissariamento sarebbe alquanto lungo, visto che le date utili per le consultazioni elettorali di novembre sono state eliminate.

L'opportunità di un commissario che regga le sorti di Pachino viene valutato in maniera discordante. Se per taluno infatti un lungo periodo di reggenza straordinaria permetterebbe un opportuno risanamento delle casse pubbliche, dato che verrebbe effettuata solo l'ordinaria amministrazione, per altri qualunque sindaco è sempre meglio del miglior commissario. L'ordinaria amministrazione infatti bloccherebbe i progetti attualmente in cantiere e non ne permetterebbe la realizzazione di nuovi per cui l'amministrazione a venire sarebbe costretta a ripartire da zero. Anche lo sviluppo turistico estivo inoltre troverebbe un brusco stop. Intanto continua a farsi un gran parlare delle questioni giudiziarie che ruotano attorno alla casa municipale nonostante qualche amministratore continui a dichiarare che «regna un clima di grande serenità».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 06-03-2005 - Categoria: Politica

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