Sfiducia, Campisi vince il primo round

Sfiducia, Campisi vince il primo round PACHINO - Canta vittoria il sindaco Giuseppe Campisi. L'opposizione, venerdì sera, non è riuscita a portare in aula il tredicesimo consigliere utile per votare la sfiducia e destituirlo dalla carica. La seduta è durata solo pochi minuti, giusto il tempo di surrogare il consigliere dimissionario Angelo Petralito e di dare la possibilità al consigliere Paola Costa di leggere un documento predisposto nei giorni scorsi dalla compagine di governo con il quale si tendeva la mano all'opposizione e si invitata a ritirare la mozione. Un documento che l'opposizione bolla come «strumentale», visto che da un lato si utilizzavano toni pacati e dall'altro lato l'atteggiamento dimostrato continuava ad essere di chiara ostilità e contrapposizione tra le due fazioni. Poi è stato il consigliere Rotta che, preso atto della mancata presenza del tredicesimo consigliere disponibile a votare la mozione, e del fatto che in aula non fosse presente nessuno dei consiglieri che appoggiavano il primo cittadino vanificando dunque la possibilità di un dibattito, ha chiesto il rinvio della seduta al 3 marzo. «L'esito della mozione è sorprendente - ha commentato Campisi -. Pensavo ad un'opposizione ben organizzata ed invece ne ho visto una allo sbando. Quando si porta in aula una mozione di sfiducia bisognerebbe essere certi di avere i numeri a proprio favore.

Penso invece che il rinvio della seduta sia dovuto al fatto che taluno, forse, sta cominciando a meditare sull'invito di collaborazione serena da me avanzato». In realtà però a mostrare qualche segno di cedimento è proprio la compagine del sindaco visto che, secondo indiscrezioni, il tredicesimo consigliere potrebbe essere trovato facilmente da qui al 3 marzo. Ma il consigliere Aprile frena: «Dato quanto accaduto nelle ore precedenti la sfiducia, si sappia che il sottoscritto non fa da parafulmine a nessuno, e che non si può giocare sulla mia pelle speculando sulla possibilità di essere il tredicesimo sfiduciante o l'ottavo consigliere di governo. Pertanto non do certezze a nessuno e voterò secondo coscienza».
Intanto il prossimo 29 febbraio il Consiglio sarà chiamato all'esame della presunta incompatibilità del presidente Salvatore Blundo che ha commentato: «Sarà valutata non solo la mia presunta incompatibilità ma anche quella di altri...».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 24-02-2008 - Categoria: Politica

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Concordo con l'ultima affermazione fatta nel commento che precede il mio: "Pachino sta morendo".
Vorrei anche tentare una personale analisi del perchè la città è in queste condizioni.
La spiegazione la si ritrova nello stesso commendo, laddove il Sig. Quartarone afferma: "Purtroppo da settimane sento parlare di sfiducia al sindaco senza capire qual'è il motivo della stessa".
Ecco di cosa sta morendo Pachino .... del colpevole disinteresse della maggioranza dei suoi cittadini che si sono, in massa, completamente disinteressati di quei "problemi che non hanno colore politico e che aspettano solo di essere risolti".
Purtroppo è vero. La maggioranza dei cittadini neanche sa su che cosa poggia la richiesta di sfiducia al Sindaco.
Ma, cosa ancora più grave, non è interessata a saperlo, preferendo accomunare tutta la classe politica in un indistinto e qualunquistico minestrone dove "sono tutti uguali".
La mentalità è tale per cui non esistono problemi comuni ai quali interessarsi (strade, scuole, sanità, servizi), ma solo interessi privati (la mia concessione edilizia, la mia autorizzazione amministrativa e, conseguentemente, la mia carica istituzionale, ecc..)
Questo ci ha portato ad ignorare il fatto che, progressivamente negli anni, a proporsi alla guida politico amministrativa della città ci siano state persone qualitativamente sempre più scadenti per capacità tecniche e per doti morali.
D'altronde, sè è anche solo in parte vero quel che si sente vociferare, che ci sono ampi strati di elettorato disposti a vendere il proprio voto secondo tariffari che si aggiornano ad ogni tornata elettorale e che, conseguentemente, ci sono "politici" disposti a comprare questi voti, come si può pensare che le istituzioni politiche che ne vengono fuori (consigli comunali ed amministrazioni) non si portino poi dietro questo "difetto originario"?
E' ovvio che non è qui il caso di generalizzare, anzi, proprio la generalizzazione è, insieme al disinteresse, uno dei fattori di ulteriore danno.
E non generalizzare significa non appiattire tutta la classe politica in un unico giudizio.
Non tutti sono uguali!
Il che significa che non tutti gli uomini politici hanno fatto o fanno uso della politica per perseguire interessi personali.
Compito di tutti noi cittadini è quello di informarci dei fatti, di interessarci ai problemi, di formarci un opinione precisa e di distinguere fra chi si vuole curare dei problemi della città e chi invece si occupa dei propri.
Cordialmente.
Giancarlo Barone.