Serbatoio pensile, iter completo

Serbatoio pensile, iter completo PACHINO - Conto alla rovescia per l'entrata in funzione del nuovo serbatoio pensile e della nuova centrale idrica pachinese. Sono finalmente arrivate dalla Germania le valvole attese da mesi e necessarie per mettere in funzione le pompe per il funzionamento della nuova centrale. Nei prossimi giorni le valvole dovrebbero essere montate ed a quel punto la centrale sarà pronta. Sono infatti stati ultimati da tempo anche i lavori alla cabina elettrica che è stata potenziata al fine di far arrivare la potenza energetica necessaria, così come è stato messo in sicurezza il quadro elettrico. Di fatto, dopo le prove generali, la nuova centrale sarà pronta per entrare in funzione ed essere consegnata alla Sai 8, la società che da qualche mese gestisce il servizio idrico e la rete pachinese. Ciò significa che prima dell'estate, la nuova centrale entrerà in funzione, eliminando alla radice i problemi di approvvigionamento idrico sia in città che nella frazione di Marzamemi. La nuova centrale infatti è notevolmente più alta rispetto al vecchio serbatoio, assicurando così una maggiore pressione, ed è anche più capiente, per cui l'erogazione potrebbe essere assicurata anche nel pomeriggio e non soltanto nelle ore antimeridiane.

Inoltre il vecchio serbatoio, oggi strutturalmente quasi fatiscente, potrà essere ripristinato in tutta tranquillità e messo in sicurezza, per poi rientrare in funzione in appoggio al nuovo serbatoio. Intanto, sulla gestione dell'acquedotto e sul miglioramento del servizio che da qualche tempo si registra, è intervenuto l'ex segretario di Rifondazione comunista Salvatore Caccamo, oggi dirigente del Pd. «Fermo restando che continuo a rimanere dell'idea che è necessaria una gestione pubblica dell'acqua e non privata, ritengo che il miglioramento del servizio non sia da attribuire al fatto che oggi, a gestire la rete idrica sia un soggetto privato, piuttosto ritengo che si tratti di un problema di metodo. Da almeno dieci anni ci viene propinata l'idea che il servizio idrico era carente a causa di quantitativi ridotti, per cui bisognava acquistare pozzi, trivelle e nuove fonti di approvvigionamento. I fatti dimostrano che non è così, e che il problema stava nella burocrazia delle gestione idrica. Nessun amministratore, -ha concluso Caccamo- fino ad oggi era riuscito a far emergere il problema gestionale. La Sai 8 non ha fatto nulla di eccezionale, ha solo reso efficiente un servizio e con solo due impiegati a disposizione». La prova del nove, tuttavia sarà l'estate che si avvicina a grandi passi.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 14-05-2010 - Categoria: Cronaca

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