Sena: Troppi giochi nascosti per la scelta del difensore civico

Una lettera aperta inviata a tutti i consiglieri comunali. E' l'iniziativa dell'avvocato Giuseppe Sena, uno degli aspiranti alla carica di difensore civico. "Nell'imminenza della seduta del consiglio comunale - scrive Sena - dove si eleggerà il difensore civico, voglio significare che la mia candidatura non è espressione di alcuno schieramento politico o partitico. Questo perché non si può aspirare a svolgere un servizio, la cui funzione è quella di essere garante dell'imparzialità e del buon andamento dell'amministrazione pubblica, se si è uomo di parte o, peggio, se l'eventuale elezione è frutto di baratti, di condizionamenti esterni o ricatti". Per Sena il difensore civico deve raccogliere il consenso di ogni singolo consigliere per i suoi titoli, le sue qualità ed esperienze professionali, la sua personalità di uomo probo ed immune da pecche. "Andare contro queste regole - aggiunge Sena - significa distorcere l'uso della cosa pubblica a fini egoistici di interesse personale. Il che è un crimine contro l'ordinamento giuridico e contro quello etico della nostra società, se è vero, come è vero, che gli elettori hanno scelto ogni consigliere come loro rappresentante per assicurare il bene del paese". E sulle voci ricorrenti a Pachino che danno già per scontata la scelta del difensore civico?

"Queste voci sono giunte anche a me - prosegue Sena - e voglio credere che non siano vere. Se lo sono la cosa è grave e scade nell'illegalità. E' criminoso difatti distorcere l'uso della cosa pubblica per interessi di parte o egoistici". La scelta del difensore civico è sottratta a giochi di partito, ribadisce Sena, e per questo a votare è il consiglio comunale con la maggioranza di 2/3 in prima battuta e con quella assoluta nelle successive votazioni, per assicurare il controllo di legalità sull'operazione ad opera di ciascun consigliere.
Giuseppe Sena spiega quindi i motivi della sua candidatura a difensore civico. "Da anni ho sempre perorato nelle amministrazioni che si sono succedute l'entrata in funzione del difensore civico. Questo ufficio è come un distintivo di buon governo per la pubblica amministrazione, garante dell'imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione". Un riferimento Sena lo riserva ai consiglieri comunali. "Hanno ricevuto un mandato dai loro elettori che è quello di amministrare correttamente e per il bene di tutti. Tradire questo mandato non solo li squalifica agli occhi degli elettori ma è anche moralmente riprovevole. Però io non credo che nel civico consesso pachinese vi siano uomini capaci di questo".

L.S.
Fonte: LaSicilia.it il 22-10-2003 - Categoria: Cronaca

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Il Difensore Civico.

Come è stato detto, in lingua "pachinese", l'istituzione del difensore civico non ha in Sicilia una legge di riferimento. E per questo che in Sicilia, vige la legge nazionale. E' con la legge sulla trasparenza amministrativa, la legge 10/90, che fu inserita per la prima volta questa figura istituzionale, che non era obbligatoria.
La figura del difensore civico, come si sà, è una istituzione della normativa più recente,(mica tanto recente) e serve a tutelare sia il cittadino che l'Ente (ai vari gradi istituzionali) da procedimenti amministrativi di varia natura che dovessero essere, eventualmente, controversi o contestati. E', comunque, una figura a cui chiedere "lumi" che goda del principio dell'imparzialità. Considerato che la figura del "Difensore Civico" non deve per forza di cose essere un avvocato: ma che può essere un qualsiasi cittadino (Avvocato, giudice, magistrato, generale, colonnello, ingegnere, imprenditore, professore ,ecc). Sarebbe opportuno ricercare questa figura con criteri e metodi, che garantissero l'integrità civica e giurisprudenziale, tutti i cittadini. Pertanto mi sembra inopportuno che questa ricerca sia fatta con gli strumenti dei "solo voti" che si hanno in consiglio comunale. Ma che la ricerca vada fatta con strumenti di democrazia e proiettata verso la ricerca di una figura "garante" della equità e della giustizia propria della "ISTITUZIONE". La quale, si ricorda, non è ne di destra ne di sinistra e neanche di centro. E' neutra....ed "imparziale" rispetto a tutti i cittadini.
Nulla da eccepire sulle due figure proposte fino ad ora. A meno che non sono stati fatti questi due nomi per fare il solito gioco delle "tre carte" che è tipico della politica universale:parziale.
Dalla vetta della Torre antica. Passero solitario alla campagna.
Cordiali Saluti. Spiros