Se il gesto di «evviva» è scambiato per minacce

Se il gesto di «evviva» è scambiato per minacce PACHINO - «Avviso ai turisti americani: a Marzamemi fate attenzione a salutare con il gesto di "evviva" (le corna con il pollice allargato, ndr) e siate accorti nel fotografare l'autovettura di qualche autorità locale. Si rischia un incontro ravvicinato per "sospette minacce"». E' quanto è capitato, alcuni giorni fa a un turista statunitense in vacanza a Marzamemi. Incrociando il sindaco e alcuni suoi collaboratori, l'americano saluta allungando il braccio destro e allargando pollice, indice e mignolo nel tipico gesto del "viva", simbolo di buona fortuna. Il primo cittadino e i suoi collaboratori, evidentemente poco avvezzi al linguaggio gestuale d'oltreoceano, la prendono male. «Ma chi è costui che ci fa le corna? », pare abbia commentato qualcuno. Il simpatico turista, rattristato dalla mancata risposta al suo saluto, prosegue nella sua passeggiata verso il centro storico di Marzamemi. Al ritorno, l'americano nota un'autovettura modello Ford. «Che bello - pensa -: una Ford per il mercato europeo». Uscita la macchina digitale, comincia a fotografare l'automobile. Uno, cinque, dieci scatti, da tutte le posizioni. Ma il turista non si accorge che non molto distante da dove era parcheggiata quella Ford, che è di proprietà del sindaco, i suoi scatti sono stati notati.

«Guardate, di nuovo quello lì... Prima fa le corna e ora fotografa la macchina del sindaco». «Ma non sarà qualcuno venuto da fuori che si è messo in testa di minacciarci? », ci si chiede in coro. Da qui la decisione di uno dei collaboratori del primo cittadino: con uno scatto alla Bolt, si avvicina al turista, gli toglie di mano la digitale e, dopo essersi accertato della presenza delle foto, prende a cancellarle dalla memoria. Nel frattempo sul posto arrivano anche le forze dell'ordine. Il cittadino statunitense non capisce, sembra Roberto Benigni versione «Piccolo Diavolo», ma senza Walter Matthau accanto. «Stavo solo fotografando un'automobile Ford», dice in lingua madre. Si qualifica e spiega di essere un designer in vacanza. Cala un silenzio carico di imbarazzo. E subito arrivano le scuse. Nessuna minaccia né tentativo di nuocere. L'americano è già tornato a casa e ora a Marzamemi pare ci sia chi stia progettando in tutta fretta corsi abbreviati di mimica e gestualità.

SER. TAC.
Fonte: LaSicilia.it il 06-11-2012 - Categoria: Cronaca

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