Scoppia la polemica sul Piano regolatore

Scoppia la polemica sul Piano regolatore PACHINO - È bufera sul piano regolatore generale del comune di Pachino. Giovedì scorso il piano doveva essere illustrato ai consiglieri comunali al fine di esprimere delle valutazioni relative a quanto svolto dall'amministrazione sino ad oggi. Alla riunione però erano totalmente assenti i consiglieri comunali di maggioranza, fatta eccezione per il consigliere Costa, per cui l'assessore ai lavori pubblici Sebastiano Zocco, tra le polemiche della coalizione avversaria all'amministrazione, ha ritenuto opportuno rinviare i lavori sul Prg. Malcontento anche a causa dei lavori consiliari che si sarebbero dovuti tenere a porte chiuse senza possibilità di intervento per i tecnici di fiducia che alcuni consiglieri comunali avevano portato con sé al fine di avere una valutazione tecnica sull'operato. A ciò si va ad aggiungere che ad essere presente all'incontro era solo il progettista del piano regolatore comunale e non già il commissario inviato dalla regione proprio per i ritardi nell'approvazione dello strumento urbanistico.

“Ancora una volta ogni scusa è buona per evitare di far conoscere a che punto è il piano regolatore comunale, -ha affermato il consigliere comunale di opposizione Giuseppe Gambuzza-. Vogliamo conoscere che fine hanno fatto le direttive che già nel 2000 il consiglio comunale aveva dato. La verità è che si vuole modificare il piano regolatore ad uso e consumo di taluno senza metterci a conoscenza di come stanno i fatti”. La volontà di modificare lo strumento urbanistico cittadino peraltro non è stata nascosta dall'amministrazione comunale che con l'assessore Zocco ha affermato: “Il primo piano regolatore generale è del lontano 1988 su cartografie dell1984, rivisto soltanto nel 1999 sulla base di cartografie del 1996. E' naturale che lo strumento urbanistico della città debba essere modificato poiché è necessario tenere conto anche dell'evoluzione che Pachino ha subito. Nel piano infatti si deve tenere conto delle nuove zone urbanizzate in parte a seguito dell'abusivismo, dell'assetto idrogeologico ed anche delle nuove esigenze urbanistiche che una città che cresce deve programmare a dovere”.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 10-11-2007 - Categoria: Politica

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