Scalo Mandrie, case in affitto ai turisti ma senza il certificato di abitabilità

PORTOPALO - C'è una zona nel centro abitato portopalese che rappresenta il punto preferito dai turisti nel periodo estivo. E questa è Scalo Mandrie, all'interno dell'area archeologica. Qui si trova l'antico villaggio di pescatori, le "Casuzze", fatto da costruzioni caratteristiche dove nel passato i marinai locali lavoravano le reti e che adesso vengono abitate nel periodo estivo dagli stessi proprietari, o date in locazione. Vi chiederete: cosa c'è di strano in tutto questo? Niente, assolutamente niente, a parte il fatto che da riscontri effettuati al comune dall'assessore al commercio, Antonello Cannarella, nessuna di questa abitazione sarebbe in possesso dell'abitabilità. «Queste strutture andrebbero adibite semmai a magazzini - afferma l'assessore Cannarella - eppure in estate c'è chi li affitta a peso d'oro ai turisti e per il solo mese di agosto sapeste che entrate». La cosa ci incuriosisce sempre più. Proviamo a fare qualche altra domanda all'assessore portopalese, stavolta puntando l'attenzione sulla presenza delle pozze imhoff, fondamentali per la prevenzione dell'inquinamento ambientale e richieste tassativamente dalla legge. «Di ufficiale, ovvero con comunicazione al competente ufficio municipale - dice Cannarella - ci risulta che solo il titolare di un esercizio commerciale che insiste sulla piazza ha la pozza imhoff.

Siamo a conoscenza inoltre che un altro commerciante dello stesso lato della piazza ne ha installata una per conto suo. Per il resto buio pesto». Una domanda, semplicissima, ci sorge spontanea: e coloro che sono adibiti a fare controlli, in primis i competenti organi comunali e in materia sanitaria, che fanno? E' probabile che alla fine tutti i proprietari della zona "Casuzze" abbiano la loro pozza imhoff (ma intanto al comune, stando a quanto affermato dall'assessore Cannarella, non risulta niente) ma i controlli perché non vanno fatti? Sarebbe normale amministrazione e niente più. Ma ci rendiamo conto che anche le cose più facili come questa, in quella che Corrado Arangio ribattezzò come la "Repubblica autonoma di Portopalo", diventano ardue. «Per quanto mi riguarda - conclude l'assessore - chiederò agli organi competenti di attivare le verifiche. E invito anche gli amici del comitato di Capo Passero a fare altrettanto, visto che sono sempre pronti a dare battaglia per la salvaguardia del territorio».

Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 25-08-2003 - Categoria: Cronaca

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