Sbarco di immigrati clandestini

Sbarco di immigrati clandestini Non abbiamo fatto in tempo a dimenticare l’ultimo sbarco a Portopalo con relativo trasferimento a Rosolini, e abbiamo ancora nella mente i ricordi, di tutte quelle richieste di aiuto, di comprensione, di affetto ovvero di qualcosa a cui aggrapparsi, per non pensare a quello che si sono lasciati dietro, che la notte fra il 3 e il 4 Novembre 2007, che già ci arriva un’altra chiamata per un intervento a Portopalo.

Erano in 41 e al dire dell’equipaggio della guardia costiera che li ha accompagnati al porto, se la sono vista brutta, cioè, erano arrivati con il gommone, in condizioni disperate. Dopo le ormai consuete azioni di routine delle autorità intervenute, il pulmino dei volontari di Portopalo e quello di Pachino, si attivavano a trasportarli a Cassibile.

Al ritorno proprio nella strada Noto-Pachino, nella discesa di Santa Maria, notiamo che l’auto dela Polizia di Stato, che ci aveva preceduto, era ferma ai bordi della strada, un camion, aveva perso gran parte del suo carico.

Ci fermiamo e chiediamo se c’era bisogno di aiuto, e ci viene detto che più avanti avremmo trovato altre difficoltà e quindi era opportuno recarci in quel posto. Ci rechiamo nei pressi della strada per vendicari, quando, in mezzo alla strada notiamo diverse cassette rotte e svuotale con il loro contenuto sparso per tutta la carreggiata. Ci fermiamo e rendendoci conto che tutto ciò avrebbe potuto causare qualche incidente, siamo scesi dal pulmino e abbiamo cominciato a raccogliere tutto ciò che era sulla strada. Melanzane e zucchine in grande quantità, nel frattempo sopraggiungeva il pulmino dei volontari di Portopalo che si fermano e danno una mano a liberare la strada (da considerare che erano quasi le quattro del mattino).

Ci scusiamo per l’ironia, però con l’andare del tempo sinceramente, ci stiamo, rendendo conto che qualcosa non và. Bisogna capire che il lavoro dei volontari e delle persone che sono impegnate, nelle operazioni di assistenza e soccorso ai profughi che sbarcano nel nostro territorio, è un lavoro molto duro, impegnativo.

Sbarco di profughi clandestini a Marzamemi

In questi giorni siamo impegnati a organizzare la Sagra delle Crespelle a Pachino. E quindi fra tutte le documentazioni che ci venivano richiesta c’era quella dell’autorizzazione della Questura. Dopo aver ritirato il modulo rivolgendomii all’agente di servizio l’ho salutato aggiungendo speriamo chi non in operazioni sbarchi.

Non l’avessi mai detto, alle ore 23.00 del 6 Novembre 2007 la solita telefonata. Ci sono dei profughi clandestini, presso il Bar “Giramapao” a Marzamemi. Si parte per il soccorso. L’Ufficio Comunale di Protezione Civile ci informa che loro sono già allertati, l'appuntamento è presso la sede della Protezione Civile di contrada “Tre colli”, li incontriamo la fuoristrada comunale con a bordo l’assessore Augugliaro, il consigliere comunale Agricola e i funzionari Caruso e Di Maio.

Per strada ci imbattiamo in una pattuglia della Guardia di Finanza, ci sono dei profughi nella strada di Morghella, e ci apprestiamo a raggiungere il posto. Ma durante il tragitto ai bordi della strada notiamo un uomo sdraiato per terra, e ci fermiamo per dargli aiuto. Era lì tremante, bagnato, gli diamo qualche indumento, una coperta e lo facciamo salire sul pulmino.

Ritorniamo verso la caserma della Guardia di Finanza di Marzamemi, dove già si trovavano diversi profughi, ci informano che vi sono altri profughi sparsi per le strade intorno a Marzamemi, così ripartiamo, e raccogliamo ancora altri otto profughi, in uno stato pietoso assistiti sia dalla Guardia Costiera che dalla Guardia di Finanza, dai Carabinieri e dalla Polizia di Stato.

Intanto interviene anche l’autoambulanza della Misericordia di Pachino, e successivamente quella di Portopalo. Il medico di turno si da da fare per soccorrere i più gravi e parte anche la prima autoambulanza per l’ospedale di Noto con a bordo un profugo. Ci dirigiamo verso la caserma della Guardia di Finanza di Marzamemi e incontriamo ancora un profugo che si era nascosto tra gli scogli, e invitato da un militare della Guardia costiera, era uscito allo scoperto, tossiva e tremava, arriva un’autoambulanza e viene trasportato anch’egli all’ospedale.

E’ un via vai di mezzi delle forze dell’ordine, e di autoambulanze. Alla fine vengono raccolti presso la caserma di Marzamemi 53 profughi, (quattro sono in ospedale), scatta l’operazione di soccorso e assistenza dei volontari e dei funzionari comunali.

Nel frattempo è arrivato anche il Sindaco di Pachino Dottor Giuseppe Campisi ed il Vice sindaco di Portopalo Michele Taccone. Arrivano anche i volontari della Protezione Civile di Portopalo e ci viene chiesto di procurare altri indumenti. Ripartiamo per Pachino e presso la nostra sede recuperiamo ancora indumenti, pantaloni, maglioni, giacche, etc.. intanto arriva un po’ di tè caldo grazie ai funzionari della Protezione civile di Pachino e al Gruppo Volontari di Portopalo, alla distribuzione partecipano anche i volontari dell’A.N.O.P.AS. di Pachino.

Improvvisamente uno dei profughi cade a terra, sfinito e comincia a tremare, i dipendenti comunali Caruso e Lombardo lo sorreggono e lo portano dentro facendolo sedere su una sedia, era uno spettacolo molto toccante, interviene anche il Sindaco Campisi che aiuta i volontari a fargli cambiare gli abiti inzuppati d’acqua.

Trema ancora, il medico decide di farlo salire su un’autoambulanza e farlo portare in ospedale. Sono momenti particolari, tutti si danno da fare e in quel momento ho visto che le persone in alcune situazioni, sanno comportarsi da veri uomini, dimenticando il loro ruolo per immedesimarsi in quelli della solidarietà e dei soccorsi umanitari. Grazie signori preferirei vedervi sempre in quelle vesti ma non si può avere tutto dalla vita.

Bene si parte con l’arrivo dei volontari del comune di Noto i pullman sono tre e sotto la direzione del Comandante della Guardia di finanza Sorbera. Facciamo salire prima quelli che hanno bisogno di cure o che non deambulano bene e scortati dalle auto delle forze dell’ordine ci si reca a Cassibile al centro di accoglienza dove veniamo accolti, con un sorriso (quasi a dire… ma quando finisce tutto questo?).

Nel frattempo veniamo a conoscenza che vi erano altri profughi ammassati sul molo del porto di Portopalo e quindi ripartiamo per Portopalo (sono passate le tre di notte)

Alle ore quattro del mattino si riparte. I due pullman di Portopalo e Noto, sono diretti a Cassibile, il pullman di Pachino a Noto con a bordo i presunti scafisti.

Non vedevo più la strada dalla stanchezza e pregavo Gesù di farmi arrivare a casa sano e salvo, ogni tanto il volontario Assenza che era vicino a me cantava ad alta voce per farmi ricordare che ero alla guida e quando riuscivo a rendermi conto vedevo sul suo sguardo la paura. Giombattista c’è la fai?… e mi accorgevo… che ero sull’altra carreggiata…

Dio mi ha aiutato, perché sono sicuro che Lui apprezza i sacrifici di coloro che dedicano tanto a favore di chi soffre e di chi ha bisogno di aiuto e comprensione.

Se ancora posso scrivere su questo portale lo debbo al Signore che mi protegge.
Fonte: Anopas Pachino il 08-11-2007 - Categoria: Segnalazioni dai lettori

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