Sbarcano altri 23 africani

PORTOPALO - Salvati a largo da un motopeschereccio, il "Vincenzo Padre", quindi condotti a Portopalo. Altri 23 immigrati ieri notte sono arrivati al porto. Hanno rischiato grosso: a 40 miglia da Malta, per un guasto al motore dell'imbarcazione, avevano costretto il comandante del motopesca a fare rotta verso le coste siracusane. Alcuni di loro sono anche finiti in acqua. Una motovedetta della guardia costiera di Pozzallo ha raggiunto il peschereccio durante la notte, trasbordando gli extracomunitari, poi arrivati a Portopalo alle 2,45. Gli immigrati, tutti di sesso maschile, provengono dal Nord Africa. Ad uno di essi sono stati trovati circa 1000 euro e un telefonino senza scheda, stando al racconto di un volontario presente nelle operazioni di primo soccorso. Il vicesindaco di Portopalo, Michele Taccone, si scaglia contro Malta. "Non è possibile l'atteggiamento maltese che ignora le richieste di soccorso. - afferma Taccone- Invieremo una nota al nostro Ministero degli Esteri per metterlo al correnti di questa situazione". Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo vertice in prefettura con gli amministratori locali. I 23 extracomunitari tratti in salvo sono di nazionalità mista, 2 etiopi, 1 eritreo, 4 della Costa d'Avorio, 2 iracheni, 7 congolesi, 5 dello Zambia, 2 del Togo ed uno del Burchina Faso. “Probabilmente erano in 27 a viaggiare su un guscio di appena 5 metri, -hanno affermato gli uomini dell'equipaggio del peschereccio Vincenzo Padre di Riposto- e da quanto abbiamo capito dalle loro espressioni al momento in cui li abbiamo tratti in salvo, alcuni di loro non ce l'hanno fatta. Giovedì verso le 13, -racconta Alfio Anastasio comandante dell'imbarcazione che ha soccorso quelli che possono essere considerati veri e propri naufraghi- mentre eravamo a più di 40 miglia da Malta, ho improvvisamente sentito un botto. Mi sono guardato intorno e non c'era nulla. A quel punto sono andato a poppa ed improvvisamente ho visto questi uomini che cercavano disperatamente di salire a bordo e si erano attaccati al verricello. Alcuni di loro sono caduti in acqua, erano sfiniti. Li abbiamo soccorsi come meglio potevamo, ci siamo tuffati in mare per prendere coloro che stavano annegando, abbiamo rischiato anche noi”. Il Vincenzo Padre, un peschereccio di 17 metri, rischia di vedere aggiunto al danno ed al pericolo corso, anche una sanzione pesante poiché si trovava oltre il limite consentito. “Non mi era mai capitata una cosa del genere, -ha concluso Anastasio- e li abbiamo salvati in extremis. Abbiamo avvisato le autorità maltesi, ma non ci hanno dato nessun aiuto. Il soccorso è invece pervenuto da altri pescatori e dalla Capitaneria di Porto intervenuta da Pozzallo con la motovedetta CP 266.

Salvatore Marziano
Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 08-07-2006 - Categoria: Cronaca

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