«Salvate i pantani»

Salvare pantano Longarini dal degrado ambientale: il grido d'allarme giunge dagli alunni delle IV classi dell'Istituto superiore “Curcio”, preoccupati per lo stato di abbandono in cui versano le diverse zone umide del nostro territorio. In una nota indirizzata ai sindaci di Pachino e Ispica, gli studenti della IV B scientifica e della IV A e B linguistica chiedono la pulitura ed il risanamento dei pantani costieri ed un maggiore controllo per limitare le azioni di incivili e di vandali.

«Durante quest'anno scolastico – scrivono i ragazzi nella nota inviata, per conoscenza, anche ai presidenti ed agli assessori al Territorio della Provincia di Siracusa e Ragusa, nonché all'assessore regionale – abbiamo avviato, in collaborazione con Legambiente, un progetto d'indagine sulle zone umide del nostro territorio, con particolare attenzione ai pantani costieri (Longarini, Cuba, Bruno e Aurica), mirante a conoscere gli aspetti della fauna e della flora».

Durante le varie escursioni, i ragazzi si sono resi conto direttamente dello stato di «degrado in cui versano questi ambienti la cui importanza è riconosciuta, tra l'altro, dalla Comunità europea». Nella lettera si sottolinea che i pantani, ed in particolare pantano Longarini, sono stati trasformati in vere e proprie discariche abusive, dove si accumulano rifiuti di ogni genere sia lungo gli argini che nelle aree limitrofe.

«Abbiamo potuto osservare – scrivono – rifiuti di ogni genere: bottiglie, resti di animali domestici, copertoni, cartucce, rifiuti alimentari e agricoli, materiale di risulta, rifiuti provenienti dall'edilizia». Nella nota, inoltre, si ricorda che, sotto l'aspetto turistico, i pantani «potrebbero costituire, una volta risanati, un elemento importante di attrazione, mentre in questa situazione rappresentano un pessimo “biglietto da visita” del nostro territorio». La sollecitazione a favore di un ambiente più curato trova l'appoggio anche del dirigente scolastico.

Nel trasmettere la petizione ai sindaci dei due Comuni interessati, il dirigente Attilio Sigona scrive: «L'acquisita sensibilità ambientale per la quale la scuola si è seriamente impegnata, richiede certamente risposte concrete da parte delle istituzioni territoriali, anche perché i giovani intendono non demandare agli altri gli interventi, ma operare direttamente se supportati dalle medesime istituzioni».
Fonte: Gazzetta del Sud il 14-06-2002 - Categoria: Cronaca

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