Riserva, la Regione riflette

Missione palermitana per la complessa vicenda legata alla istituzione della riserva naturale «Pantani della Sicilia sud-orientale».
Il presidente dell'Igp Salvatore Dell'Arte unitamente al consigliere comunale di Portopalo Antonio Di Maria ed all'imprenditore Corrado Impera, sotto la guida dell'onorevole Giancarlo Confalone hanno incontrato il direttore generale dell'assessorato regionale Territorio ed Ambiente, Lo Bue ed il responsabile dell'undicesimo settore Riserve naturali Di Martino. La questione della istituzione delle nuove riserve è stata dunque discussa in maniera approfondita anche nelle stanze della Regione. «Abbiamo spiegato tutti i nostri timori legati alla istituzione delle riserve, - ha dichiarato il consigliere comunale portopalese Antonio Di Maria intervenuto all'incontro in rappresentanza del comune di Portopalo - e i funzionari dell'assessorato non hanno potuto che darci ragione, dichiarandosi disponibili a fermare l'iter di istituzione delle riserve». Il paese più a sud d'Italia risulterebbe coinvolto nella formazione delle nuove riserve così come Pachino e in parte Noto ed Ispica. «La riserva, invece di portare benessere per le nostre zone, -ha continuato l'esponente consiliare- risulterebbe limitativa dello sviluppo. Portopalo, così come anche Pachino, non sono all'apice del progresso, ma hanno dei territori soggetti a forte sviluppo imprenditoriale.

Frenare questo sviluppo per altro incentivato con contributi comunitari elargiti è da pazzi. Per questo, insieme all'on. Giancarlo Confalone che sta seguendo l'iter da vicino, chiederemo di essere ascoltati anche dalla quarta commissione Territorio ed Ambiente. Non c'è inoltre solo il problema delle riserve, - ha continuato Di Maria - ma anche quello delle zone Sic e Zps che hanno identiche limitazioni alle aree dichiarate come riserva. Di concerto con il presidente del Consiglio comunale di Portopalo stiamo inoltre prevedendo una seduta consiliare appositamente dedicata al problema e vorremmo coinvolgere anche i civici consessi degli altri comuni vicini interessati al problema». La questione non sembra limitata alla sola revisione dei confini ma all'opportunità di istituire le riserve o meno. Rivedere, infatti, i confini delle zone A di vincolo totale non risolverebbe il problema poiché grosse limitazioni sono previste anche per le zone B di pre-riserva. L'incontro palermitano sembra inoltre avere convinto i funzionari a non procedere, almeno per ora, all'avanzamento dell'iter burocratico per l'istituzione dei vincoli nelle zone già individuate.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 22-07-2006 - Categoria: Cronaca

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Fonte: Quotidiano di Sicilia

Facciamo parlare direttamente il Dott. Lo Bue
che dice cose buone e giuste...



Forum con Giovanni Lo Bue, direttore generale dipartimento Territorio e Ambiente

Siglati accordi di programma con parchi e riserve - Previsti piani per la protezione del dissesto idrogeologico sull'intero territorio regionale





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di Alberto Cordaro

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Quali le cose più importanti realizzate in questo ultimo periodo?
«Rivesto questa carica dallo scorso luglio, in questo frangente abbiamo riorganizzato gli uffici, proprio per quelle esigenze manifestate da tempo, di cambiamento e accorpamento di vecchie competenze e la realizzazione di nuove. Questo primo lavoro, proprio per la sua eterogeneità, ci ha impegnati per diversi mesi. Abbiamo cercato inoltre di recuperare una serie di ritardi nella spesa del Por, uno dei principali obiettivi, questo, per direttiva del presidente e poi degli assessori, che dobbiamo raggiungere soprattutto riguardo alla rete ecologica regionale. Ci sono in programma circa cento milioni di euro di interventi finanziati dallo stesso Por, sui parchi e sulle riserve, sulla base di una programmazione di spesa che prevede anche una reinterazione con altre misure, con altri dipartimenti, un sistema abbastanza complesso questo. Abbiamo sottoscritto una serie di accordi di programma con i parchi e le riserve, con l'Azienda alle Foreste, per la realizzazione di specifici interventi, che vanno dalla sentieristica degli stessi parchi e riserve, agli interventi più importanti che possono in parte consentire una migliore fruizione di queste risorse ambientali da parte di tutti i cittadini, poiché spesso, sia le riserve che i parchi sono stati visti come qualcosa di chiuso e inaccessibile. Tutto questo è estremamente negativo per i cittadini, poiché comprendiamo quanto possa essere utile e salutare il contatto con la natura, non dimentichiamo inoltre il notevole patrimonio naturalistico di questa terra che va assolutamente preservato e rivalutato. A tal proposito occorre creare, all'interno di queste aree, delle valide strutture di accoglienza, dei punti di ristoro, restaurando anche alcuni caseggiati già esistenti all'interno, anche ai fini del turismo giovanile o ambientale».

In che modo si è svolto il riordino e la riorganizzazione?
«Un importante lavoro è stato condotto sui Pai, i piani per la protezione dal dissesto idrogeologico, sia per quanto concerne i litorali che il territorio regionale. Questa pianificazione prevede una serie di urgenze, quindi un ordine dell'importanza delle emergenze del tipo di dissesto idrogeologico, consente anche di intervenire attraverso le risorse, anche quelle del Por, proprio a tutela del territorio con interventi di controllo. Attualmente questa fase di pianificazione, è stata completata per circa l'80 per cento dell'intero territorio siciliano e l'obiettivo che ci siamo prefissati entro il 30 di giugno del 2006, è quello di raggiungere il 100 per cento della pianificazione e quindi della individuazione delle emergenze, per stabilire la priorità degli interventi. Anche qui siamo in fase di riprogrammazione delle risorse, cercheremo di fare un ragionamento utile, per evitare di perdere le risorse comunitarie. Nello stesso tempo, abbiamo fatto un buon lavoro di programmazione sul Por 2007/2013 e sulla base dell'esperienza maturata abbiamo avanzato una serie di proposte e individuato degli interventi che fin da ora stiamo cercando di promuovere rispetto ai comuni ai parchi alle riserve e a tutti i soggetti che operano nel territorio, per poter avviare la spesa del nuovo programma sin da gennaio 2007».

Qual è il cuore della missione del suo dipartimento?
«Il cuore è quello che riguarda la parte ambientale, lo stesso dissesto idrogeologico, attraverso i piani di tutela del territorio. Poi abbiamo le competenze relative alle immissioni in atmosfera. Altro importantissimo settore, riguarda le valutazioni di impatto ambientale e quelle di incidenza, valutazioni queste, nuove di alcuni anni che a livello comunitario sono state assegnate alle regioni. In particolare la valutazione di impatto ambientale, riguarda le grandi opere e quindi fa riferimento alla normativa statale, mentre le valutazioni di incidenza, sono quelle che riguardano le opere inserite all'interno di aree protette, quindi di parchi, riserve o quelle zone che a livello comunitario, sono state inserite in una cartografia dell'Europa per la protezione di uccelli o altre specie animali».





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