Riflettori sull’approdo di levante

Riflettori sull’approdo di levante PORTOPALO - Approdo di levante del porto al centro dell'attenzione. Francesco Nobile, responsabile della società "Fn Progettazioni", parla di grandi manovre su questa importante opera pubblica. "Pare siano già iniziate le grandi manovre contro la realizzazione dell'opera. - si legge in un comunicato inviato da Nobile al portale web "Pachino Globale" - Non più proclami e annunci ma, da indiscrezioni raccolte in giro, si è appreso che l'amministrazione sta avviando un procedimento di modifica del Prg comunale, anche se da poco più di un anno era già stato variato in tal senso. Il fatto alquanto strano - prosegue il responsabile di FN - è che tutto ciò avviene a pochi giorni dalla notizia della Capitaneria di Porto di Siracusa, che è stata presentata, ai sensi del Dpr 509/97, una sola richiesta di concessione demaniale per la realizzazione dell'approdo turistico.

Il Comune di Portopalo ha avuto di recente approvata una modifica al Prg, con cui si destina ad approdo turistico il "moletto" da realizzare a levante, per completare l'attuale bacino. Tale completamento non è un'opera fine a se stessa, bensì, assieme a quella di ponente è stata la condizione per l'inserimento del Comune di Portopalo tra quelli del "Piano strategico per lo sviluppo della nautica da diporto in Sicilia" approvato con decreto assessoriale 69/2006", con stanziamenti già assegnati dallo stesso Assessorato. "Perdere il contributo, col rischio di non vedere realizzata l'opera- prosegue il comunicato - è ahimè la conseguenza dell'atteggiamento contrario intrapreso. Ci si sarebbe aspettati una notizia positiva da parte del sindaco ma sembra che così non sarà". Infine, Nobile fa ricorso ad un detto siciliano: lamentati che te la passi bene. "A quanto pare non solo un detto ma piuttosto la misura della condizione permanente in cui vengono tenute le nostre popolazioni, per esasperarne i bisogni ed elargire favori. Un futuro turistico sempre più futuro, significa oggi una comunità senza futuro. Ma forse, questa è l'antica arte di governare il popolo siciliano. Qualche festa in più e qualche opera pubblica in meno serviranno comunque a curare un male di cui nessuno ancora oggi vuole guarire: il marinaio".

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 20-01-2007 - Categoria: Cronaca

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