Relitti sepolti sotto la sabbia vicino la costa

Relitti, turisti e musei. Per adesso ci sono solo i turisti. In futuro, magari, anche i relitti di qualche nave greca o bizantina dentro ad un bel museo. Andiamo con ordine. Tre relitti sepolti sotto la sabbia a due passi dalla costa. Uno davanti a Vendicari, l'altro davanti alla spiaggia di San Lorenzo, il terzo poco prima di Marzamemi. È quanto si legge in un ordinanza della Capitaneria di Porto in cui si vieta l'ancoraggio, la sosta, la pesca e qualsiasi attività di immersione nei tre luoghi. In pratica per un raggio di duecento metri dalle parti dei relitti non si può avvicinare nessuna imbarcazione, materassini e canotti compresi. L'ordinanza è del quattro agosto. La segnalazione della Soprintendenza è del maggio di quest'anno. Dalla Sovrintendenza ti spiegano come funziona la cosa in questi casi. Qualcuno fa il bagno, un'immersione, una gita con maschera, pinne e boccaglio. Sott'acqua vede qualcosa di strano: i legni, i resti di un'imbarcazione. Bene, se è una persona sensibile fa una segnalazione alla Sovrintendenza. Altrimenti fa finta di niente e si immerge con altri amici a cercare anfore e vasi per arredare il soggiorno o metterci dentro l'ombrello. In questo caso si è trattato di una persona per bene, una che ha fatto la segnalazione.

La Sovrintendenza verifica la segnalazione, insomma va sul posto. I relitti ci sono sul serio. Segnala la cosa alla Capitaneria di Porto. La Capitaneria mette un bel divieto. Dopo occorre studiare il tutto capire di che epoca sono le navi e via dicendo. Per adesso si è nella fase in cui la Capitaneria ha messo il divieto. Insomma per i musei e i turisti c'è ancora tempo. Di che epoca siano i tre scafi non è dato saperlo. Dalla Soprintendenza la dottoressa Musumeci fa sapere che fino ad oggi si è fatta un'unica operazione cioè: verificare se in questi punti ci fosse davvero qualcosa per il resto si sa davvero poco. Siamo proprio nelle primissime fasi. La dottoressa Musumeci racconta anche di un quarto relitto, sepolto anche lui sotto la sabbia proprio davanti a Lido di Noto. La zona sembra piena di relitti.

Giuseppe Fianchino
Fonte: LaSicilia.it il 19-08-2005 - Categoria: Cronaca

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Portopalo e Porto Ulisse

Alla segnalazione va aggiunto il relitto a largo di Portopalo,parte ionica, e i relitti nella baia di Porto Ulisse. Nel primo intervenne la dottoressa basile,era l'anno 1986-87,ora alla Soprintendenza di Ragusa. Nel secondo caso, ho inviato nel 1989 una mappa in scala 1:25000 alla Soprintendenza di Siracusa a corredo di un mio curriculum professionale segnalando dettagliatamente le emergenze archeologiche terrestri e marine del Promontorio e distintamente quelle di Porto Ulisse.La verità vera è che da quando è venuto a mancare Paolo Orsi( ampiamente rivalutato come ricercatore importantissimo nella mostra sulla Magna Grecia di Catanzaro che è aperta fino al 31 Ottobre)( vedi catalogo della Mosta edizioni ELECTA, costo 40 euro) e la successiva direzione di Bernabò Brea, fine anni 60" che questa cuspide,ma direi tutta la zona sotto tutela della Soprintendenza di Siracusa: è in mano a dei veri e propri incompetenti.Se guardiamo il caso del Dott.Giuseppe Voza che è stato Soprintendente per più di 20 anni non si avuto un che minimo studio pubblicato sulle emergenze archeologiche della zona. I mosaici del Tellaro che vennero irrimediabilmente strappati sono ancora fermi nei depositi della Soprintendenza di Siracusa. Come nulla si rivela dell'impianto urbanistico della città greca di Eloro. La cosa peggiora, e di molto, con la nuova Soprintendente, che conosco abbastanza bene, per riferire che la Mariella Muti di restauri e archeologia quando l'ho conosciuta io non aveva alcuna competenza.Sicuramente si è fatta un discreta esperienza ma paragonare e vedere l'evoluzione e la successione dei soprintendenti si assiste irrimediabilmente ad una curva che si inabissa sotto l'ordinata X nel grafo della preparazione e competenza degli attori. Ma , indubbiamente ha potuto migliorare le sue competenze nel campo architettonico, ma non mi convince affatto sul lato storico archeologico. Lo dico perchè conosco bene la Mariella e comunque sufficientemente per tracciare un sintetico giudizio. Eravamo insieme nel consiglio dell'Ordine degli architetti di Siracusa dove lei svolgeva il ruolo di Tesoriera ed io quella di Segretario dell'Ordine. E' diventata Soprintendente solo per la "politica" e distintamente è amica cara di tutti i politici sia di destra che di sinistra che grosso modo configurano lo stesso magma incandescente, ma inconsistente:del nulla! E francamente si vede..E non parlatemi delle menate altisonanti dell'Unesco, perchè: non ne condivido la scelta demenziale di individuare solo otto città del Vallo di Noto e non estendere il "decreto" su tutti gli iblei nel suo insieme. Ci sono luoghi importantissimi nel mondo che sono sotto tutela, e dopo moltissimi anni non hanno mai ottenuto un finanziamento dall'Ente collegato all'ONU. La verità è che se c'è stato un interessamento nazionale sulla zona: è per il fatto scandaloso, da non dimenticare, che sono proprio i tecnici della Soprintendenza di Siracusa e specificatamente l'Architetto Cicciuzzo Santalucia che non capendo molto di statica e scienze delle costruzioni, ma molto di intrallazzi, arruffianamenti vari: ha con dolo mutilato la città di Noto del suo bene più prezioso: la caduta della cupola della chiesa di San Corrado..nel 1996.
Con un costo di ricostruzione esorbitante i cui oneri vengono pagati da tutti i cittadini.
Dall'alto della Torre Xibini,irrimediabilmente casalinata dalla Soprintendenza di Siracusa,Cordiali saluti, Spiros