Reflui lontano dalla costa

Reflui lontano dalla costa PACHINO - Si rimette mano all'impianto di depurazione e in particolare alla condotta che arriva al mare. Ben presto, e solamente a pochi mesi di distanza dalle ultime opere eseguite la scorsa estate, la casa municipale potrebbe rimettere mano all'impianto di depurazione di Pachino ed in particolare alla condotta che dal depuratore porta le acque reflue a mare. Ad annunciarlo è stato nei giorni scorsi il commissario regionale Carlo Turriciano che ha dato mandato al progettista a suo tempo incaricato, di rivedere il progetto originario della conduttura sottomarina per permettere la costruzione di una condotta più breve di quella prevista inizialmente ma della lunghezza di almeno trecento metri in modo da scaricare i reflui fognari lontano dalla costa. I lavori sono necessari al fine di adeguarsi alla normativa vigente che non permette gli scarichi in mare a breve distanza dalla battigia. “Ho dato incarico al tecnico che aveva già in cura un ampio piano relativo alla condotta fognaria, -ha affermato Turriciano- al fine di ridimensionare il progetto ben più ambizioso in modo da ricavarne uno stralcio, da poter realizzare in tempi brevi le opere e nel contempo rispettare le normative per tenere le coste pulite. Di fatto lo spurgo non può avvenire sulla costa come avviene oggi ma ci sarà una condotta sottomarina in maniera che le acque reflue, dopo essere passate dal depuratore saranno scaricate si in mare, ma al largo con un minore impatto ambientale. In origine il progetto prevedeva una condotta sottomarina di due chilometri. Ho chiesto al progettista di ridimensionare l'opera e di prevedere una condotta di 300 metri anche perché la nuova normativa in materia prevede la possibilità di scaricare gli spurghi ad una distanza inferiore da quella precedentemente prevista”.

Il progetto dovrebbe essere finanziato con somme concesse dalla Cassa Depositi e Prestiti che finanzia gli enti pubblici. L'intervento dovrebbe essere risolutivo e permettere di adeguare alla norma l'impianto di depurazione che già la scorsa estate fu bloccato per diversi mesi a seguito di lavori di manutenzione rivelatisi poi più complessi del previsto. In particolare quella che normalmente era un'operazione di routine, ossia di manutenzione ordinaria relativa alla sostituzione dei filtri, si rivelò un'operazione molto complessa. La casa municipale dovette eseguire anche delle modifiche strutturali all'impianto ed il blocco del depuratore comportò anche l'intervento dei carabinieri. In quella occasione, in piena estate, quando la popolazione di fatto aumenta vertiginosamente, le acque fognarie furono riversate in mare senza essere prima depurate. I lavori furono anche l'occasione di una aspra battaglia politica dato che la casa municipale non gestisce direttamente il depuratore ma deve comunque provvedere lo stesso alla manutenzione. La conseguenza diretta del blocco degli impianti fu l'inquinamento dell'intera costa, dallo scalo portuale fino a Morghella, dove furono apposti i divieti di balneazione. Poi finalmente gli impianti ritornarono in funzione ma il problema dei reflui sulla costa rimase. In merito al funzionamento dell'impianto il commissario ha affermato: “Gli impianti di depurazione di Pachino sono perfettamente funzionanti ed anche abbastanza moderni. L'unico problema si presenta in estate dato che il depuratore risulta sottodimensionato rispetto alla crescita a dismisura della popolazione”.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 07-03-2006 - Categoria: Politica

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